Valentina Giunta, Presidente Sezione ANPI di Bagnacavallo e Giancarlo Lugli del direttivo.
Valentina Giunta, Presidente Sezione ANPI di Bagnacavallo e Giancarlo Lugli del direttivo.

Bagnacavallo (Ravenna), 16.747 abitanti, 216 iscritti all’ANPI, 3.316 “Mi piace” sulla pagina Facebook della Sezione, a conferma di una organizzazione particolarmente attiva e vivace. Nelle scorse settimane la Sezione ha versato 200 euro di sottoscrizione per questo giornale. Abbiamo conversato con Valentina Giunta, Presidente della Sezione, sui loro partigiani, la loro storia, il loro lavoro. E anche su questo giornale

 

Valentina Giunta, Presidente della Sezione ANPI di Bagnacavallo, nel ravennate, siete lettori e sostenitori di Patria Indipendente, ci puoi raccontare chi sono i vostri iscritti e la storia della Sezione intitolata a Italo Cristofori?

Sono Presidente della Sezione da oltre due anni e, grazie al lavoro corale che con gli iscritti abbiamo svolto sul territorio, siamo molto cresciuti: nel 2014 eravamo 89; oggi siamo 216, in maggioranza giovani antifascisti e un Direttivo quasi tutto al femminile. Siamo una squadra, è la nostra forza. In realtà abbiamo ricominciato con un’azione di ricostruzione, ricompensata perché l’intera comunità ha risposto alle attività dell’ANPI. Abbiamo rimesso in piedi pure la pagina Facebook, divenuta un luogo importantissimo per comunicare. Basti pensare che all’inizio abbiamo ricevuto, tutte in una volta, ben 300 richieste di amicizia. Era una base di partenza di tutto rispetto, ci ha fatto capire le possibilità del nostro impegno. In tanti desideravamo realizzare qualcosa di bello, pulito e concreto e l’ANPI era perfetta. Così ci siamo dati da fare.

Nuova immagine (36)La Sezione quindi ha dovuto ricominciare tutto daccapo, perché?

Io provenivo da un’altra provincia e per ragioni legate alla professione mi limitavo a festeggiare il 25 aprile. Ci siamo accorti che la memoria stessa della Sezione era andata perduta. Anche il materiale storico conservato è andato perduto. Di Italo Cristofori, giovane Caduto nella Battaglia delle Valli poco prima della Liberazione di Bagnacavallo, sapevamo molto poco. Il fratello minore di Italo, Giuseppone, ‘Bruno’, insieme al più celebre Mario Giacomoni, divenne Comandante partigiano e si distinse per l’audacia dimostrata nella lotta contro il nazifascismo, attraversò due volte la linea Gotica per portare informazioni ai combattenti. Giacomoni fu sindaco di Bagnacavallo, era stato anche segretario della Camera del Lavoro locale, venne arrestato per aver proclamato uno sciopero, fu decorato con Medaglia d’Argento al Valor Militare per la Resistenza solo dopo la sua morte, nel 1984. Bagnacavallo ha una storia resistente formidabile. Ma col tempo aveva dimenticato i suoi eroi. Grazie ai suoi partigiani, la cittadina non venne bombardata e fu liberata il 21 dicembre ’44 mentre tutti i paesi confinanti dovettero aspettare l’aprile ’45. Per il 72°, abbiamo realizzato una mostra dedicata ai fratelli Cristofori con fotografie inedite donate da una cittadina discendente di una fidanzata di Italo. Avevamo già promosso all’Isola degli Spinaroni una serata dedicata a ‘Bruno’, che però viveva a Bologna e non partecipò. Ci ha lasciato pochi giorni dopo, serenamente, come se si fosse riconciliato con la sua terra d’origine. Ora riposa vicino a suo fratello.

Avete una sede tutta vostra?

La Sezione “Italo Cristofori” è in centro, a Palazzo Abbondanza; condividiamo la sede con l’Avis, l’Aido e i Familiari delle Vittime di Guerra. Le nostre magliette raffigurano una donna in bicicletta e anche il logo ha per simbolo una staffetta. Il ‘gadget’ principale è però il fazzoletto rosso con la scritta “Partigiani sempre”. “Obblighiamo” chi lo acquista a farsi una foto. Gli scatti saranno esposti in una mostra perché ormai sono un bel numero. Per le iniziative usiamo molto l’inventiva. A settembre per la Festa del Patrono, S. Michele, trasformiamo la Sezione in un punto-aperitivo e le altre associazioni ci cedono l’esclusiva della sede per quattro giorni. Essendo in centro, tutti hanno la possibilità di venirci a trovare. È l’occasione per iscrivere nuovi associati, conoscere persone che altrimenti avrebbero difficoltà a incontrarci. Proponiamo anche libri. Andiamo pure alla marcia Perugia-Assisi: per la campagna referendaria sulla riforma costituzionale abbiamo affittato addirittura un bus e installato i nostri banchetti.

Come è nata l’idea di sostenere Patria?

Abbiamo accolto la proposta di un componente del Direttivo. Patria è stata un aiuto fondamentale per l’anno che si siamo lasciati alle spalle: un periodo complesso e sofferto per molti dei nostri iscritti. È stata un’ancora e un prezioso contributo per affrontare nel modo giusto – pacato e ragionato – la fase congressuale, la campagna referendaria e tutti gli argomenti di attualità che interessano i cittadini democratici. Abbiamo condiviso e diffuso, sia su Fb sia via e-mail, i numeri del quindicinale ed è stato molto utile. Il giornale è un luogo di confronto necessario che mancava. Questa consapevolezza ci ha portato alla sottoscrizione. La Sezione purtroppo ha pochi fondi per le iniziative, la cifra che abbiamo deciso di stanziare per noi è molto importante e ci siamo tassati… Siamo stati entusiasti anche della staffetta radiofonica. Ci siamo sentiti ANPI, parte di una stessa comunità. Il nostro contributo non è andato in onda, ma è stato comunque bellissimo riunirci la sera per realizzarlo. In occasione del tesseramento del 2017, abbiamo deciso di chiedere l’iscrizione alla newsletter di Patria per consentire a tutti di ricevere direttamente i numeri.

Nuova immagine (35)Progetti futuri della Sezione di Bagnacavallo?

L’idea è di riuscire a riunire le tre sezioni di Bagnacavallo, Villanova e Rossetta. Poi dal 21 al 23 di aprile riproporremo una tre giorni di ANPI in Festa. La prima edizione è andata straordinariamente, nonostante non fossimo stati favoriti dal tempo, freddo e piovoso. È stata realizzata in collaborazione con l’associazione L’Olmo di Masiera che tradizionalmente, per la Festa della Liberazione, organizza una passeggiata resistente di 18 chilometri lungo il fiume Senio. Uniremo di nuovo le forze e le spese. Per finanziarci abbiamo venduto i cappelletti ANPI, devolvendo 50 centesimi per ciascun cappelletto a Emergency: Cecilia Strada è stata nostra ospite. E poi abbiamo il vino di Libera. Certo, per sorvegliare lo stand ho passato tre notti in piedi, però è stata grande la soddisfazione per il risultato. Quest’anno andrà ancora meglio. Per noi dell’ANPI c’è bisogno di andare avanti. Con l’ANPI. Tutti insieme.

 Come ci salutiamo?

Ovviamente con un saluto resistente.