L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia fu costituita nel giugno 1944, con un atto di cui si è perduta traccia formale, dal Comitato centrale di Liberazione Nazionale. È quanto afferma Luigi Gaiani, il quale indica, per questa decisione, la data del 6 giugno. Per Arrigo Boldrini, invece, l’iniziativa fu della Giunta Militare delle stesso CLN. Le due versioni nella sostanza finiscono per coincidere nell’attribuire la decisione al CLN.

Comunque, il 26 settembre 1944 fu diffuso questo appello che possiamo considerare il primo atto riguardante l’Associazione:

«Partigiani d’Italia! Mentre gli Eserciti Alleati affrontano vittoriosamente l’ultima fase della lotta contro il nazismo, le forze partigiane d’Italia continuano a coprirsi di gloria riscattando a prezzi di sacrifici di sangue il buon nome e l’avvenire del nostro Paese. La fiamma ideale che ha sorretto gli intrepidi pionieri dell’Italia Democratica non deve disperdersi con la liberazione del territorio nazionale: deposte le armi i loro compiti non sono finiti. La stretta comunione di intenti e di opere che li ha animati nell’azione militare, deve perpetuarsi nell’attività civile. Non il baratto del sacrificio con privilegi e prebende deve essere il fine, ma – come si addice alle forze più sane e vigorose dell’antifascismo italiano – la difesa e la ricostruzione della Patria. È tempo che un unico sodalizio avvolga ed assista con solidarietà fraterna tutti i reduci della guerra partigiana, rigorosamente scrutinati da organi ufficiali, perché sui genuini combattenti non ricada il discredito delle false etichette e delle inconfondibili speculazioni, ed è ben giusto che ne prendano iniziativa i centri politico-militari che han guidato la lotta in periodo clandestino. Il Comitato centrale di L.N., che già durante la sanguinosa vigilia ha unificato con una giunta militare, espressa dal suo seno, le bande ed i gruppi d’azione antinazisti nel Corpo Volontari della Libertà, rivendica l’onore di promuovere la fondazione della grande famiglia partigiana. A tale scopo fa appello a tutti i partigiani d’Italia, di provenienze civili, militari e senza distinzione di partito politico, affinché si uniscano nella Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, unico organo di raccolta, di rappresentanza e di assistenza, dei Volontari della Libertà. Nell’ANPI essi eleggeranno liberamente, con metodo democratico, i propri dirigenti. I Comitati Provinciali di L.N. sono frattanto invitati a promuovere la costituzione delle sezioni locali dell’Associazione. Partigiani d’Italia! Voi che, compiuto ormai l’eroico dovere militare, guardate con legittima ansia il difficile presente; e voi anche che, ancora impegnati nell’aspra e sanguinosa lotta oltre la Linea Gotica, raccogliete attraverso lettere la commossa voce della Patria, apprestatevi a rinsaldare le vostre schiere per difendere negli ardui compiti della vita civile quegli stessi ideali che vi hanno infiammati nella lotta armata. Viva la libertà! Viva la Democrazia! Viva l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia! – II Comitato centrale di Liberazione Nazionale».

Da: Lucio Cecchini ,“Per la libertà d’Italia per l’Italia delle libertà” – Profilo storico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – vol. 1° (1944-1960)