Metti insieme docenti universitari, storici qualificati, preparati giornalisti, educatori, rappresentanti sindacali, sodalizi combattentistici e della memoria storica democratica, giovani antifascisti accanto ai partigiani per discutere della necessità attuale e urgente di antifascismo e avrai un convegno che non ti aspetti.

La sala grande dell’Hotel Radisson Blu di Roma ha accolto il seminario “Essere antifascisti, oggi”, organizzato dall’ANPI Nazionale nell’ambito delle manifestazioni promosse per la Giornata Basta fascismi. E che avesse grande importanza esserci lo si capiva fin dall’inizio dei lavori, appena varcata la porta d’ingresso: il calendario prevedeva interventi di altissima qualità, ma la cartina di tornasole del valore dell’appuntamento erano anche i presenti in platea. In molti hanno affrontato un lungo viaggio per seguire l’incontro fortemente voluto dal presidente nazionale ANPI, Carlo Smuraglia: c’erano delegati dei Comitati Provinciali ANPI di Padova, Bologna, Brescia, Pistoia, Macerata, Campobasso, Reggio Calabria. C’erano due rappresentanti del Movimento l’Altra Europa con Tsipras, arrivate da Trento.

Ad aderire alla Giornata nazionale ANPI sono state anche la Cgil e l’Arci, ed ecco in sala Susanna Camusso e Francesca Chiavacci, non apparizioni fugaci al momento di intervenire a loro volta dal palco, ma ascoltatrici attente di ogni oratore (hanno lasciato la conferenza solo nel primo pomeriggio per recarsi ad altre manifestazioni).

Messaggi di adesione sono giunti dalla Presidente della Camera, Laura Boldrini e del Ministro degli interni, Marco Minniti (che pubblichiamo qui sotto) e dall’Assessore di Roma Capitale Flavia Marzano. Un sostegno convinto è arrivato da Sinistra Italiana con le parole del segretario nazionale, Nicola Fratoianni, in quelle stesse ore a Brescia per dire basta ai fascismi di ogni tempo (nella città lombarda l’iniziativa ANPI ha compreso la ricorrenza della strage di piazza della Loggia). «Serve riscossa democratica – ha scritto Fratoianni – perché si moltiplicano sempre più le manifestazioni di estrema destra che sfilano con slogan, insegne e simboli chiaramente riconducibili al nazifascismo. Vogliono così stravolgere la storia del nostro Paese, diffondendo ancora quei germi terribili che hanno portato alla dittatura e alla tragedia della 2ª guerra mondiale. L’odio razziale, gli slogan contro i diversi, l’invocazione della purezza della Patria e della difesa dei suoi confini stanno diventando “comuni” nel confronto politico e negli show televisivi. Fa bene l’ANPI a invitare tutti e tutte a opporsi».

Sinistra Italiana era presente al Radisson di Roma anche con Stefano Fassina. Seduto in prima fila, giacca e cravatta, l’ex bocconiano, già Vice Ministro dell’Economia, prendeva nota, scrittura minuta, appunti fitti fitti. Lo accompagnava il più piccolo dei tre figli che, educato e compito, per tutta la mattina ha seguito il convegno seduto nelle ultime file e solo nel primo pomeriggio ha dato sfogo ai suoi 7 anni, andando a bussare alla spalla del papà.

Enzo Orlanducci, Presidente della Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’internamento, dalla prigionia e loro familiari (Anrp) era al fianco di Aldo Pavia, vice presidente dell’Associazione Ex Deportati nei campi nazisti (Aned).

Straordinaria per il numero di presenze è stata la partecipazione di partigiani e partigiane. Molti protagonisti della Resistenza, nonostante la comprensibile fatica, non sono voluti mancare: c’erano Marisa Ombra, Tina Costa, Angelina De Lipsis Spallone e poi Nando Cavaterra, Modesto Di Veglia, Ivo Maggi e Angelo Nazio. Una parte imponente di storia democratica italiana riassunta nei loro corpi, ormai anziani. In ascolto senza cedimento. Un campanello d’allarme però, se ce ne fosse bisogno, del pericolo odierno per la democrazia e la libertà. Infatti, la richiesta di un’intervista o di un commento sembrava quasi un furto di tempo, prezioso per sapere, capire e riflettere: «Voglio sentire. Dopo, dopo…». E hanno lasciato la sala solo quando la stanchezza ha avuto la meglio, per qualcuno dopo ore.

Jacopo e Luca, giovani antifascisti dell’ANPI, l’uno del Veneto, l’altro della Calabria sono strabiliati dalla determinazione e dall’impegno dei partigiani: «È stato un privilegio essere qui, torniamo a casa più consapevoli». È proprio vero: l’esempio vale più di mille parole.


Il messaggio della Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini

Desidero inviare i miei saluti più cordiali a tutte le partecipanti ed i partecipanti al Seminario “Essere antifascisti, oggi. Una riflessione e un impegno doveroso e concreto contro tutti i fascismi”, organizzato nell’ambito della giornata antifascista promossa dall’ANPI.

Condivido appieno il senso di questa iniziativa: ho già avuto modo di sottolineare pubblicamente, in più occasioni, che affrontare il tema del contrasto al neofascismo è oggi particolarmente urgente, alla luce della presenza, in Italia e in molti Paesi europei, di movimenti e gruppi che in vario modo si ispirano al nazifascismo.

Sappiamo invece che il fenomeno non è ristretto a pochi nostalgici ma è complesso e pericoloso. Complesso, perché in esso si intrecciano ideologie e culture autoritarie con nuove forme di xenofobia, odio, violenza e ostilità per il multiculturalismo. Pericoloso perché attenta alle basi stesse dei nostri sistemi democratici e di convivenza civile, trovando oggi alimento nelle paure e nelle incertezze causate dalla crisi economica e dalle grandi dinamiche globali, come l’immigrazione.

A fronte di queste minacce, il nostro Paese sconta una preoccupante perdita della memoria storica di ciò che è stato non solo il nazifascismo ma anche il neofascismo stragista degli anni Settanta.

Questa memoria e questa consapevolezza dovrebbero invece appartenere a noi tutti, le Istituzioni rappresentative, le forze politiche organizzate, il sistema di istruzione, le associazioni, come l’Anpi, e soprattutto i media e i vari attori delle rete, veicolo massimo di propaganda di idee, movimenti e simboli nazifascisti.

Come ricordato in una ricerca dell’Anpi, Facebook ospita circa 2700 pagine legate all’estremismo di destra, di cui 300 apertamente apologetiche. L’esistenza di queste pagine costituisce una aperta violazione del divieto di apologia del fascismo, previsto dal dettato costituzionale come pure da leggi del nostro ordinamento, e rappresenta un pericolo grave, essendo Facebook molto frequentato dai giovani. In occasione dello scorso 25 aprile, ho quindi scritto a Mark Zuckerberg per denunciare la situazione ed invitarlo ad oscurare le pagine della vergogna, al fine di garantire il rispetto non soltanto della nostra legislazione ma anche di tutte le vittime del nazifascismo, a partire da quelle dell’Olocausto, che resta la sua più terribile creatura. Sono convinta che il vostro incontro offrirà molte indicazioni sulle risposte da dare a questa deriva preoccupante e per ribadire i valori e i principi fondamentali su cui si fonda la nostra democrazia.

Vi giunga, quindi, il mio più fervido augurio per il miglior successo dell’evento.

Il messaggio del Ministro dell’Interno Marco Minniti

La ringrazio molto per il cortese invito a prendere parte al seminario in programma il prossimo 27 di maggio.

Purtroppo, concomitanti impegni istituzionali, precedentemente assunti, non mi consentiranno di essere presente.

Colgo, tuttavia, con piacere l’opportunità per esprimere il mio convinto apprezzamento per la preziosa cura che contraddistingue l’impegno dell’A.N.P.I. nel dar vita a momenti di riflessione, divulgazione e promozione dei valori intangibili dell’antifascismo su cui l’identità liberale e democratica del nostro Paese affonda le proprie radici e affida il proprio futuro.

Nel formulare i migliori auspici di ottima riuscita dell’iniziativa, Le rivolgo i miei saluti più cordiali saluti.