Nuovo regolamento antifascista a Carpi, uno dei comuni più grandi del modenese. Giovedì scorso, 26 luglio, il Consiglio cittadino ha approvato il nuovo testo per la concessione di spazi pubblici. Chiunque voglia promuovere iniziative o parlare in pubblico utilizzando aree o sale comunali, per avere l’autorizzazione dovrà firmare e presentare un’autocertificazione in cui si dichiari di riconoscersi nelle norme della Costituzione e ripudi fascismo, neofascismo, nazismo e neonazismo, razzismo e ogni forma di discriminazione. Nella domanda dell’uso di spazi comunali si dovrà dichiarare “di non perseguire finalità antidemocratiche, esaltando, propagandando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la Costituzione e i suoi valori democratici fondanti”.

Lo stemma del Comune di Carpi (MO)

Per chi non rispetterà le regole sono previsti 6 anni di impossibilità di utilizzo di strutture e luoghi pubblici del territorio. Inoltre la palese falsità nella dichiarazione comporterà la segnalazione all’Autorità giudiziaria per violazione degli articoli 495 e seguenti del Codice penale ed il diniego della richiesta autorizzazione. La decisione dell’Assemblea segue l’impegno preso lo scorso febbraio con un odg approvato dalla maggioranza e dalle opposizioni (M5s e Forza Italia). Il sindaco Alberto Bellelli ha commentato: “ Sono soddisfatto del voto unanime con il quale queste delibere sono state approvate, segno di un rispetto dell’identità antifascista e della storia di questa città”. Carpi è così primo Comune in provincia di Modena ad adottare un nuovo regolamento antifascista sugli spazi urbani.

E grande festa ieri, 31 agosto, a Castelforte, Comune in provincia di Latina. Il Consiglio ha approvato all’unanimità un odg (primo firmatario Antonio Rosato) con la proposta di modifica dello Statuto in base alla XII disposizione finale della Costituzione e della legge 645 del 20 giugno 1952 (legge Scelba).

Lo stemma del Comune di Castelforte

Ad assistere ai lavori dell’Aula c’erano i rappresentanti dell’Anpi – per il Comitato provinciale di Latina, la presidente Ada Filosa; Barbara Sartori e altri esponenti della sezione di Formia – di organizzazioni, associazioni e partiti del territorio e tantissimi cittadini. In apertura di seduta, l’Associazione dei partigiani ha disteso la sua bandiera e un applauso ha sancito l’adozione della mozione. Poi foto di gruppo con un orgoglioso sindaco Giancarlo Cardillo. Il provvedimento licenziato dal Consiglio vieta la concessione e l’utilizzo di locali e spazi pubblici ai soggetti che si ispirano ai valori del fascismo, del nazismo o che contrastano i valori della Resistenza e prevede altresì, che chiunque organizzi un evento pubblico o richieda l’occupazione di uno spazio di proprietà comunale, debba obbligatoriamente presentare e sottoscrivere una dichiarazione in cui afferma di non professare e non manifestare ideologie razziste, xenofobe o antisemite, omofobe o antidemocratiche, portatrici di odio e intolleranza religiosa e violente. La trasgressione sarà perseguita, come Costituzione italiana vuole, per le vie penali, civili e sanzionatorie.