per ImolaUn “bollino” per certificare il rispetto della Costituzione e delle norme a tutela della democrazia e dei valori antifascisti, senza il quale sia negata l’autorizzazione di manifestazioni, convegni, concerti o qualsiasi altra attività negli spazi pubblici. È l’obiettivo della raccolta firme promossa dall’ANPI e dalle associazioni riunite in “Imola antifascista” dopo il ripetersi, nella città Medaglia d’Oro della Resistenza, di iniziative inneggianti al ventennio e al duce. Episodi che hanno generato preoccupazione e corale sconcerto.

«Negli ultimi mesi, formazioni di estrema destra come Forza Nuova hanno ottenuto la concessione di strade e piazze per le loro iniziative», spiega Bruno Solaroli, Presidente della Sezione ANPI e dirigente nazionale dell’Associazione. Già sindaco dal 1976 al 1987, sa bene come sia complessa l’interpretazione delle norme giuridiche, ma aggiunge: «Se fossi ancora sindaco non avrei esitato a negare le autorizzazioni, come in passato furono impedite le manifestazioni del Msi».

La preoccupazione è aumentata per i ripetuti volantinaggi contro la comunità musulmana, per le scritte esaltanti il fascismo e anche per il furto della bandiera dell’ANPI: «Nella nostra città, dove la lotta contro l’occupazione nazifascista ha avuto enormi costi umani, è fortissimo il senso democratico. La presenza di sigle ispirate palesemente a ideologie fasciste è un insulto e una provocazione». Così, dai primi di dicembre è stata lanciata l’idea di una petizione. Fino al 25 aprile 2016, sottoscrivendo la campagna Una firma contro il neofascismo, i cittadini possono richiedere al Sindaco e alla Giunta l’introduzione nel regolamento comunale per la concessione di spazi pubblici di un “requisito antifascista”, al fine di impedire le manifestazioni di organizzazioni politiche che si richiamino all’ideologia e alla simbologia fascista. La norma è estesa anche ai partiti, formazioni e movimenti che propagandino qualsiasi forma di discriminazione razzista, etnica, religiosa o sessuale. La campagna avviata perora inoltre il varo di iniziative di sensibilizzazione sul pericolo dei nuovi fascismi.

imola COMMEMORAZIONE 25 APRILE
Una commemorazione del 25 aprile ad Imola

La raccolta firme ha riscosso grandissimo favore in città e punta a divenire modello in tutta Italia: «Stiamo costruendo una proposta all’ANPI Nazionale per una riflessione sul rafforzamento della legislazione dello Stato – continua Solaroli –. La presenza di organizzazioni quali Forza Nuova e CasaPound in tutto il territorio italiano rende necessario e urgente costruire un movimento più generale per riproporre l’attuazione della XII disposizione transitoria della Costituzione, che vieta ricostituzione e apologia del partito fascista, e delle leggi Scelba e Mancino. Lo impone la delicata fase storica che stanno attraversando sia il Paese sia l’Europa, soprattutto dopo i fatti di Parigi. Paure e gravi contraddizioni economiche e sociali alimentano sentimenti negativi sui quali soffia l’estrema destra». Intanto a Imola l’ANPI, insieme ai banchetti per le firme, ha promosso appelli e presìdi democratici in occasione delle manifestazioni di FN: «Perché il fascismo si sconfigge con la democrazia, la partecipazione e la consapevolezza delle nuove generazioni».

L’ANPI imolese, con oltre 1.400 iscritti, è un solido punto di riferimento, comprovato anche dal successo della giornata del tesseramento e dalla grande partecipazione alle iniziative che fino a gennaio racconteranno la Resistenza cittadina. Di concerto con l’Amministrazione e i musei civici, l’ANPI ha promosso il progetto Quando un posto diventa un luogo che nel 2015 ha coinvolto 800 studenti dalle elementari alle secondarie superiori, in rappresentanza di dieci Comuni limitrofi, e ha inoltre re-inaugurato 26 monumenti e luoghi simbolo della Lotta di Liberazione. «Il prossimo anno – conclude il Presidente ANPI – proseguiremo con la raccolta firme: attendiamo l’adesione di tutte le forze politiche democratiche, dei sindacati e di altre associazioni, nello spirito ancora attualissimo del CNL. Su questo piano la Resistenza ha ancora molto da insegnare».