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La campagna di raccolta di firme a sostegno dell’appello “Mai più fascismi” da presentare ai rappresentanti delle istituzioni si sta vivacemente avviando; sin dai suoi primi passi sta suscitando attenzione e passione nei più diversi comparti della società italiana.

Più di venti organizzazioni la hanno decisa e proposta, (associazioni della Resistenza, partiti, sindacati e associazioni sociali e culturali), ed hanno deciso di tenere il primo di febbraio una conferenza stampa per illustrarne meglio i contenuti, per fare conoscere dettagliatamente all’opinione pubblica l’elenco dei promotori così come quello delle ulteriori adesioni alla campagna che seguitano a giungere numerose da parte di personalità significative così come di altre importanti Associazioni.

L’Anpi, insieme con le sue organizzazioni territoriali già particolarmente impegnate nei giorni del 3 e del 4 febbraio per le giornate nazionali del tesseramento, ha deciso di cogliere questo importante appuntamento della sua vita interna per lanciare in quel fine settimana il suo specifico contributo alla campagna di raccolta delle firme.

Una campagna, come si è deciso unitariamente, che si protrarrà sino al mese di maggio e che è perciò necessario avviare rapidamente e in forme coinvolgenti, partecipate e dialoganti con il numero più grande possibile di cittadini, di pensionati e di studenti.

Sin d’ora ogni appuntamento, ogni iniziativa, ogni presidio, ogni incontro, ogni manifestazione che a qualsiasi titolo promuoveremo, da soli o in concerto con altre organizzazioni, deve costituire un’occasione per far conoscere l’appello e per farlo sottoscrivere.

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Le forze promotrici dell’appello hanno già deciso di costituire a livello nazionale un ristretto e agile gruppo di coordinamento; un gruppo di lavoro permanente che opererà presso la sede nazionale dell’Anpi.

Esso avrà il compito di seguire sia gli aspetti organizzativi della campagna e le iniziative politiche che la caratterizzeranno, sia un suo forte sostegno mediatico alle proposte che avanziamo nell’appello e al percorso che dovrà coinvolgere progressivamente e sempre più capillarmente tutto il territorio nazionale. Inoltre si darà vita al più presto ad una pagina Facebook dedicata a tutte le iniziative relative alla raccolta di firme.

I promotori della campagna hanno convenuto unanimemente sulla necessità che a livello di ogni provincia l’Anpi si faccia rapidamente promotrice della convocazione di un organico coordinamento delle forze che hanno dato vita all’appello così come di coloro che hanno successivamente inteso portarvi la loro adesione, individuale o collettiva, e di coloro che in futuro decideranno di aderirvi.

Ove lo si ritenga utile, dei momenti di coordinamento potranno essere strutturati anche a un livello territoriale ancor più decentrato quale quello dei quartieri delle grandi città, dei paesi, dei grandi luoghi di lavoro, delle università e via dicendo; un livello che deve essere individuato e definito localmente.

Questi coordinamenti territoriali nel sostenere la campagna dovranno stimolare e promuovere le numerose e necessarie iniziative, unitarie o attivate da ogni singola organizzazione, che dovranno essere diffusamente realizzate per supportare la raccolta delle firme. Dovranno individuare un variegato programma di incontri e di iniziative che ci permettano di metterci in contatto con il maggior numero possibile di cittadini per poter illustrare loro gli obbiettivi che con la nostra petizione ci proponiamo di raggiungere e conseguentemente dovremo chiedere loro di sottoscriverla e di farla sottoscrivere.

Dobbiamo porci degli obbiettivi numerici molto ambiziosi nella raccolta delle firme; obbiettivi che dovranno essere rapportati alla qualità e al valore della iniziativa che abbiamo deciso di mettere in campo come anche al livello di pericolosità raggiunto dai rigurgiti nazifascisti che si manifestano in forme preoccupanti in Italia come in numerosi altri Paesi europei.

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I coordinamenti unitari, a livello centrale come a livello locale, costituiranno una sede importante e permanente per armonizzare i calendari delle iniziative che verranno promosse, per realizzare un attento monitoraggio sui gazebo e sui tavolini da predisporre per la raccolta di firme che verranno approntati nel territorio, sul materiale di propaganda da produrre e da diffondere.

Dovranno stimolare la necessaria attenzione da mettere in campo per stimolare dapprima, e conseguentemente per valorizzare poi, la scelta di personalità della cultura, delle professioni, dell’arte, dello spettacolo, dello sport di sottoscrivere la nostra petizione; se possibile per cercare di impegnarle nelle discussioni e nei dibattiti che sapremo organizzare coinvolgendo anche loro.

La coincidenza temporale con la campagna elettorale, che impegnerà direttamente in prima persona le forze politiche nel prossimo febbraio, genererà inevitabilmente nel primo mese di raccolta delle firme qualche problema oggettivo, forse qualche disattenzione o qualche contrattempo, ma ci offrirà anche l’occasione, mentre si discute specificatamente del futuro del nostro Paese, di riproporre diffusamente con i valori dell’antifascismo anche i cardini del dettame costituzionale contenuti nella nostra Carta fondamentale che affonda le sue radici nella Resistenza vittoriosa contro il nazifascismo.

Una Costituzione che è stata promulgata esattamente settanta anni or sono dai padri costituenti; una Costituzione che siamo impegnati più che mai a fare applicare integralmente.

E come ricorda il nostro appello, l’esperienza della Resistenza ci insegna che i fascismi si sconfiggono con la conoscenza, con l’unità democratica, con la fermezza delle istituzioni.

Con la nostra petizione, con i valori che la ispirano dobbiamo saper parlare al Paese e alle sue diverse generazioni, dagli studenti ai pensionati, da chi lavora a chi svolge attività di cura, a chi il lavoro lo sta cercando. Dobbiamo saperne richiamare l’attenzione, sia sui gravi pericoli che abbiamo di fronte come sulle grandi potenzialità che nei passaggi storici più difficili le forze migliori di questa nostra terra hanno sempre saputo esprimere.

Carlo Ghezzi, della Segreteria nazionale Anpi, responsabile nazionale organizzazione

È possibile firmare anche online cliccando su https://www.change.org/p/istituzioni-democratiche-mai-pi%C3%B9-fascismi-appello-nazionale