1944. Un’immagine dei romani in festa dopo la Liberazione

La rivendicazione dei valori antifascisti a Roma, neo riconosciuta Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Resistenza, ricomincia da un Municipio della Capitale, l’XI. Il 6 novembre scorso alla presenza di una folta delegazione dell’Anpi cittadina, il Consiglio del territorio ha approvato la mozione “Valori e principi della Costituzione nata dalla Resistenza antifascista ed azioni volte al contrasto degli estremismi nel territorio”. Un atto proposto dalla maggioranza, saldamente 5stelle, e approvato con 18 voti favorevoli e 3 contrari. Ad assistere al voto dell’Aula c’era anche il partigiano Mario Di Maio (nessuna parentela con il vicepresidente del Consiglio). «Esprimiamo grande soddisfazione, siamo contentissimi – commenta Fabrizio De Sanctis, presidente del Comitato provinciale dei partigiani – la sezione Anpi del Municipio, intitolata a Franco Bartolini, ha fatto un gran lavoro». Il documento impegna il governo circoscrizionale a negare l’utilizzo di spazi pubblici ad associazioni ed organizzazioni politiche che professano comportamenti razzisti, omofobi e sessisti, espressioni di odio ed intolleranza religiosa o che si ispirano ai disvalori del fascismo e nazismo. Nel testo si richiamano la XII disposizione finale della Carta fondamentale della Repubblica Italiana e le leggi Scelba e Mancino.

«Una mozione simile sarà presentata anche in VII – annuncia De Sanctis – e intendiamo proseguire, stiamo operando per far presentare e adottare mozioni simili in tutti i Comuni della provincia, a cominciare da Roma Capitale».

26 giugno. Il partigiano Mario Di Maio con la sindaca Virginia Raggi nell’Aula dell’Assemblea capitolina dopo lo stop all’intitolazione di una strada ad Almirante (da https://images2-roma.corriereobjects.it/methode_image/ 2018/06/26/Roma/Foto%20Roma%20-%20Trattate/LAPR0529- 0046-kjq-U43510429217816oX-593×443@Corriere-Web- Roma.JPG?v=20180626224551)

Già, Roma. II 28 ottobre dello scorso anno, in Campidoglio, la sindaca Raggi dichiarò: “Dobbiamo continuare a proclamare Roma fieramente e orgogliosamente antifascista”, intonando Bella ciao al termine del partecipatissimo incontro. Poi pochi mesi dopo, era il giugno 2018, ci fu la vicenda dell’intitolazione di una strada ad Almirante. Dopo lo stop alla proposta di Fratelli d’Italia appoggiata da consiglieri 5stelle, la prima cittadina chiese all’Anpi un contributo per modificare lo Statuto capitolino. Come già hanno fatto Torino, Firenze, Siena, Milano, Bologna, per citare solo alcune delle grandi città dove sono stati varati nuovi regolamenti sulla concessione di spazi pubblici e patrocini. A Roma però nulla è cambiato: «Abbiamo fornito tutti i materiali. Siamo ancora in attesa», dice il presidente dell’Anpi capitolina.

Per di più, dal punto di vista pratico, la mancanza di una norma comunale consente all’esecutivo del territorio di ignorare le decisioni dei propri organi politici. Il VI Municipio, per esempio, sempre a maggioranza 5stelle, è il primo ente di prossimità a Roma ad aver approvato una mozione antifascista, tuttavia nei fatti non viene applicata.«L’Anpi continua a operare – conclude il presidente De Sanctis –. Intanto diamo il giusto merito alla sezione Bartolini per l’importante risultato».