Moltissimi sono scesi in piazza per la prima volta, altri non lo facevano da tempo. La risposta democratica di Trieste, città Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Resistenza, è andata ben oltre la volontà di dire No a CasaPound che l’aveva scelta, con un raduno nazionale, per “festeggiare la vittoria” nella Prima guerra mondiale.

Il presidente del Comitato provinciale Anpi Fabio Vallon non nasconde soddisfazione e orgoglio per la riuscita della manifestazione che, nel corteo “Liberiamoci dai fascismi. Osmobodimo se Fašizmov”, ha visto sfilare 7.000 persone, un numero superiore ogni reale attesa. Neppure la questura si aspettava tanta gente (le stime ufficiali riferiscono 5.000). Un risultato storico per Trieste, a memoria d’uomo. «Abbiamo lavorato tantissimo e siamo molto contenti, nella consapevolezza di aver fatto qualcosa di giusto e di bello per l’intera città e, crediamo, anche per tutta l’Italia. Ringrazio tutte e tutti». Alla mobilitazione hanno partecipato giovani e anziani, lavoratori e pensionati, intere famiglie con bambini piccoli, nonostante l’invito “a rimanere a casa” del Comune. C’erano tutte le Anpi del Friuli Venezia Giulia e tante anche dal Veneto, tutte le associazioni e i partiti democratici all’iniziativa promossa dall’Associazione dei partigiani con Cgil, Acli, rete antifascista. «Abbiamo vinto, ha vinto la democrazia”, aggiunge il presidente Vallon riferendosi al flop dei neofascisti (in 2000, nonostante fossero giunti da tutta Italia). «Trieste e il Nord-Est hanno dimostrato quanto sono vivi i valori di unità, civiltà e democrazia della Resistenza. Ci auguriamo sia stata un’esperienza utile non solo per la nostra multietnica, strana e complicata città». Un nuovo punto di partenza, dunque, per proseguire nell’impegno quotidiano. «La storia della lotta di Liberazione ci ha insegnato che bisogna lavorare per l’unità delle forze antifasciste, puntando sui punti in comune, nel rispetto delle diversità di pensiero e tradizione democratica. Con questo spirito unitario andremo avanti nel contrastare i nemici del vivere civile e della democrazia, chi era in piazza sabato 3 novembre sono gli amici del vivere giusto e dei valori sanciti nella Costituzione, i valori fondanti della Repubblica Italiana».

La prefetta Anna Paola Porzio ha telefonato personalmente al presidente Anpi Trieste esprimendo il suo compiacimento per la pacifica manifestazione e ringraziando per il lavoro svolto.

La partigiana Lidia Menenapace alla manifestazione triestina (la seconda nella foto da sinistra). Selfie di Enrica Berti dell’Anpi Castello Sette Martiri (VE)

La chiusura della manifestazione è stata affidata alla partigiana Lidia Menapace, del Comitato nazionale Anpi, applaudita anche durante il percorso. «Ha detto di essersi divertita tantissimo», riferisce Vallon. Il giorno dopo in città per il centenario della fine della Grande guerra c’è stata la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nel suo discorso è tornato a indicare la via dell’Europa e del rispetto dei diritti umani e alle minoranze: “La Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza, ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie; privilegia la pace, la collaborazione internazionale, il rispetto dei diritti umani e delle minoranze” ha detto il Capo dello Stato, sollecitando i giovani a esercitare la memoria attiva. Parole che per per l’Anpi rappresentano l’impegno quotidiano e uno delle ragion d’essere del sodalizio.

Vallon il 4 novembre era in Croazia, per la sezione Anpi Muggia. Ogni anno italiani, sloveni e croati insieme celebrano la battaglia di Kucibreg, dove dal 4 al 25 novembre 1944, nei combattimenti contro i nazifascisti, cadde quasi per intero il battaglione partigiano muggesano “Alma Vivoda” della Divisione Garibaldi Natisone, l’unico che operava in Istria, composto soprattutto da operai di Muggia: morirono nei cruentissimo scontri oppure deportati nei campi di prigionia. «È una commemorazione bellissima che racconta dell’impegno comune per la pace e la convivenza tra popoli: i discorsi ufficiali sono tenuti a turno mentre la bandiera dell’Unione Europea sventola a quella italiana, slovena e croata». Qualche mese fa, ad Aquileia, alla presenza della Presidente nazionale Anpi Carla Nespolo è stato siglato un accordo di collaborazione con gli antifascisti sloveni. «Ora stiamo lavorando per un protocollo simile con la Saba, l’equivalente dell’Anpi in Croazia, vorremmo sottoscriverlo per dicembre», anticipa Vallon. «In quei luoghi, partendo dalla lotta di Liberazione dal nazifascismo – conclude il presidente dell’Anpi di Trieste – ribadiamo che i valori di fratellanza ed uguaglianza condivisi da secoli dalle genti di tre Paesi, sono alla base della nostra Europa democratica».