Da https://www.ilgazzettino.it/roma/news/cinema_america _antagonisti_antifa_commenti-4565295.html

“Invitiamo tutti i sinceri democratici e antifascisti ad essere presenti oggi alla ripresa delle attività del Cinema America. Tutti in piazza con la maglietta rossa, possibilmente bordeaux, ormai simbolo appartenente a tutti gli antifascisti”. È più di una chiamata quella che arriva dal presidente dell’Anpi di Roma, Fabrizio De Sanctis, a partecipare nel cuore di Trastevere, in piazza San Cosimato, alla proiezione odierna. Un doppio appuntamento in realtà, a cominciare da questa sera, 19 giugno, quando l’evento in programma – Ultimo Tango a Parigi, presentato dal regista Marco Bellocchio (fresco di Cannes con Il traditore) – diventerà occasione “per ribadire che non siamo negli anni 20 e che non ci torneremo”.

L’iniziativa si tiene il giorno dopo l’identificazione di una parte del gruppo di squadristi che all’alba del 16 giugno ha pestato a sangue due ragazzi, David Habib e Valerio Colantoni, e provato a malmenare altri due (Yasir Abdilhakm e Stefano Robbio fortunatamente usciti senza lesioni dal raid subito) solo perché indossavano la maglietta del Cinema America. “Levatevela subito, siete antifascisti, ve ne dovete andare via da qua” aveva intimato il manipolo di picchiatori (erano in dieci secondo le testimonianze delle vittime) prima di colpire con calci, pugni, testate e bottiglie rotte. È di poco fa, fra l’altro, la notizia di una ulteriore aggressione, questa volta ai danni della ex fidanzata del presidente dell’associazione Cinema America, a conferma di una situazione di violenza costante e di squadrismo quasi quotidiano.

Se ora si sa che i quattro identificati per il pestaggio del 16 giugno da polizia e carabinieri, anche grazie alle telecamere, sono vicini a Blocco studentesco, l’organizzazione giovanile di CasaPound, le modalità del pestaggio avevano già sollevato pure nelle persone più comuni il sospetto che si trattasse di neofascisti. Chi invece sembra glissare sulla matrice nera della spedizione punitiva è il ministro dell’Interno Salvini che, dopo esserci complimentato con le forze di polizia, si è limitato a dichiarare “nessuna tolleranza per i violenti”.

David Habib, uno dei ragazzi aggrediti (https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/19_giugno_18/pestati-la-maglietta-video-incastra-picchiatori-cb82941c-9143-11e9-800d-4c08a8e6b4ca.shtml)

I ragazzi del Cinema America hanno voluto ringraziare polizia e carabinieri per “aver identificato nel più breve tempo possibile gli aggressori” e insieme il presidente dell’associazione piccolo America Valerio Carocci per la vicinanza, gli altri giovani che da anni si battono affinché la storica sala non diventi parcheggio o appartamenti e soprattutto i tanti cittadini, intellettuali, personalità artistiche e politiche che indossando la t-shirt bordeaux hanno espresso loro solidarietà e voluto manifestare la ferma e decisa opposizione a qualsiasi rigurgito neo fascista. “È la dimostrazione che nel nostro Paese accoglienza e solidarietà possono ancora essere le vere parole d’ordine”, hanno detto i ragazzi del Cinema America.

Stasera dunque è importante esserci perché, per usare le parole del presidente dei partigiani capitolini, “in questo caso, data la particolarità e la gravità dei fatti, la migliore mobilitazione sarà costituita dalla partecipazione della cittadinanza alle attività del cinema America” e perché “l’arte e la bellezza sono la prima risposta all’ignoranza e alla volgarità della violenza”.

La Costituzione antifascista e l’art. 3 della Carta saranno al centro dell’incontro promosso dall’Anpi cittadina il 21 giugno prossimo alle ore 20,30 alla festa “Roma non si ferma” nel Parco del Caravaggio, dove interverranno, tra gli altri, il vice presidente nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo e il costituzionalista Gianni Ferrara. Un’ulteriore opportunità per ricordare il dettato della Repubblica italiana nato dalla Resistenza. “L’art. 3 – conclude il presidente De Sanctis – è quello che più ricorda come le madri e i padri costituenti vollero ripudiare le disuguaglianze sociali e categoriali imposte dal fascismo ed è quello che afferma l’uguaglianza sostanziale su cui è basato l’ordinamento democratico che regge il Paese”. Esserci dunque, anche in questa occasione, e magari indossando la maglietta bordeaux, per riprendersi la libertà di vivere in pace come immaginavano i partigiani che sulle montagne e nelle città oltre a combattere studiavano i futuri strumenti per rendere concreta la democrazia.