Silvano Peruzzi, Inno alla pace (da http://www.artcurel.it/ARTCUREL/ARTE/PITTURA/SilvanoPeruzzi.htm)
Silvano Peruzzi, Inno alla pace (da http://www.artcurel.it/ARTCUREL/ARTE/PITTURA/SilvanoPeruzzi.htm)

Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale ANPI; Susanna Camusso, Segretaria Generale CGIL; Annamaria Furlan, Segretaria Generale CISL; Carmelo Barbagallo Segretario Generale UIL. Parte da queste personalità, le più rappresentative del movimento partigiano e del sindacalismo confederale, un appello “per un’irriducibile volontà di pace”. Anche ora. Anzi, proprio ora, quando, per l’ennesima volta, il frastuono della guerra sembra zittire qualsiasi altra voce.

disegno colomba -Picasso“Ci rivolgiamo, con profonda preoccupazione, – si legge nell’appello – alle cittadine e ai cittadini italiani, ai Parlamentari, al Governo, alle alte cariche dello Stato. Si è di fatto creata una drammatica situazione mondiale, foriera di possibili disastri per tutti. Il terrorismo colpisce e minaccia nelle forme più barbare, cercando di creare una situazione di insicurezza totale. A questo si uniscono tensioni e vicende non meno premonitrici di tempesta. Siamo sull’orlo di un baratro da cui, in altri tempi, sono scaturiti orrore, morte e guerre. Assistiamo ad un’accelerazione di incontri, accordi, azioni, dallo sfondo preminentemente militare, che evidenziano un pericolosissimo accantonamento del primo e fondamentale obiettivo di chi deve decidere sulle sorti del mondo: la politica della pace, l’esigenza di affrontare le questioni alla radice, di aver chiaro il quadro delle parti in campo, di avviare rapporti e risoluzioni, anche dure, in campo diplomatico, e soprattutto la necessità di considerare come strumento fondamentale per la risoluzione delle controversie e  dei problemi internazionali, l’intesa leale e sincera fra tutti i Paesi che intendono seriamente combattere e sconfiggere, in ogni sua forma, la violenza. Ma per fare questo occorre trasparenza e una irriducibile volontà di pace, sottratta ad ogni interesse personalistico e nazionalista.

L’Isis – proseguono i quattro firmatari – è un nemico che in troppi hanno sottovalutato, e perfino favorito fornendo direttamente o indirettamente gli armamenti. Ebbene, è ora di assumersi – prima che si sparga altro sangue innocente – l’impegno di un grande lavoro di riflessione responsabile e culturalmente approfondita, e di un contrasto all’espandersi di fenomeni di estrema gravità che risponda ad unità e concordanza piena sugli elementi fondanti della civiltà.
A chi semina orrore e barbarie – è la conclusione – bisogna rispondere con la forza della ragione e dei valori fondamentali, che traggono la prima fonte di ispirazione dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, scaturita proprio dalla terribile esperienza della seconda guerra mondiale”.