Stiamo facendo progressi nel connettere il mondo. È un onore essere in questo viaggio con voi”. Era un Mark Zuckerberg comprensibilmente trionfante quello che alla fine del giugno scorso annunciò il raggiungimento di quota 2 miliardi di utenti Facebook. Meno comprensibile è il cuore del suo ragionamento: connettere il mondo. Mi pare fin troppo evidente, nella mia dovuta ed intensa frequentazione dell’oceano di post, like, facce perennemente sorridenti, etc, che quel che sta ottenendo Facebook è semmai una potente disconnessione dalla realtà. Due miliardi sono i pellegrini della tastiera in cerca di riscatto. Dal non essere ascoltati, dal non avere un ruolo da protagonista nella vita collettiva, dall’avvertirsi piuttosto inutili e “sfigati”. E allora via con lanci di pensieri sul mondo, scopiazzature, avvii di dibattiti da cortiletto, tutto rigorosamente al chiuso di angoli di casa, uffici, cessi. Tutto ad attestare esclusivamente il trasferimento esistenziale dalla capacità di riflettere al meteorismo di un dito sui tasti. Altro che connessione! È semmai il grande falso di una nuova e promettente democrazia. Facebook è la notizia di una avvenente possibilità di liberarsi, ma senza terra sotto i piedi e nella direzione di un orizzonte semipsichiatrico. A decolorare ulteriormente il tutto è una giungla che si muove al confine con l’illegalità. Facebook non è in grado di controllare i contenuti delle sue stanze di “connessione” e continua a concedere indiscriminatamente il permesso di aprire pagine e pagine. L’ANPI ne è testimone e denunciante con la sua inchiesta di Patria Indipendente “La galassia nera su facebook” dove sono evidenziate quasi 500 pagine che si richiamano al fascismo con frequentissimi apprezzamenti. Anche lì, ma con l’aggravante, ripeto, dell’esile compatibilità con le leggi, pellegrini vagano nella corrente dei commenti esaltandosi, postando foto degenerate e barbari video. Ecco i preziosi risultati della genialità sociale di Zuckerberg. Ecco la malinconica brigata dei pensatori 2.0. Il desolante miracolo dell’umanità connessa.