Camminare, capendo amaramente. Capita, purtroppo. Ma è necessario farci i conti. La vicenda è nota. La Festa della Liberazione mortificata da polemiche rituali con aggravi oltremodo velenosi e penosi nell’edizione di quest’anno.

Non sto qui a fare la sintesi, è tutto illuminato e ben presente. Quel che mi preme camminando e capendo amaramente è una riflessione sulla condotta della stampa che “pesa”.  Da tre giorni, dopo grandi e fulminanti servizi tesi a fare dell’ANPI quello che non è, ma che interessa a qualcuno, il 25 aprile è scomparso sulla stampa di cui sopra. Non pubblicati dunque sia il comunicato dell’ANPI Nazionale sia quello del Provinciale di Roma diramati il 21 aprile che invitavano alla partecipazione unitaria. Quello del Nazionale, in particolare, confidava nel vergognarsi di certi commentatori politici volutamente disinformati perché diretti verso mete liquidatorie dell’ANPI.

Ecco, oggi restano le macerie di giorni infuocati da bassezze. Seppure resta comunque, e per fortuna, la bellezza e l’onestà delle strutture dell’Associazione (110 comitati provinciali) impegnatissime nella realizzazione di creative, unitarie, appassionate, istituzionali iniziative della Liberazione. E un solitario cavaliere dell’onestà come Gad Lerner. Sarebbe stato interessante che lorsignori della “notizia” fossero andati a curiosare, temo sia la radice e il dovere del loro mestiere, su www.anpi.it dove esiste un apposita finestra sul 25 aprile. Ovviamente non è accaduto e non accadrà.  

La sensazione è di un disegno ancora ben saldo per mettere a tacere il dinamismo civile dell’ANPI. Il suo operare ancorato ai valori della Costituzione, ad un Paese sognato come effettivamente partecipe, consapevole della forza, se piena, della democrazia.  Corrono tempi falsi, su cui non bisogna smettere di riflettere in modo serrato e largo. L’ANPI ovviamente proseguirà nel suo antico compito, figuriamoci. Ma oggi, più che mai, ha bisogno di amici. Di costruire collaborazioni e sintonie. Ce ne sono e intense. Ma occorre rafforzare.

Tentare di liquidare l’ANPI non stanca, evidentemente. Non dimentichiamocelo. Mai.