Eliana Giorli La Rosa (da https://www.globalist.it/news/2018/06/25/la-partigiana-eliana-diventa-consigliera-comunale-nel-messinese-a-91-anni-2026826.html)

“Un’umile categoria di donne, umile ma gloriosa

come soleva dir Tindaro La Rosa.

La piana di Milazzo,

un tempo verde e profumata

da bianchi fiorellini, i gelsomini,

nascondeva tra i filari

donne e bambini

che con sacrificio e tanto sudore

rubavano al riposo della notte

tante ore:

dai vecchi casolari

uscivano braccianti e contadine,

donne coraggiose e bisognose

di miglior salari e vita regolari”

È questa una delle poesie contenute nel libro “Il senso sognante della vita” scritto da Eliana Giorli La Rosa, edito nel dicembre 2016 da Lombardo Edizioni – presentato a Milazzo (Me), dove si racchiude il senso della sua lunga e combattiva vita, dedita sempre alla lotta per la libertà e il riscatto degli ultimi e delle donne. Raccolta di “poesie civili”, curata da Graziella Giorgianni.

La notizia è l’elezione, il 10 giugno scorso, di Eliana Giorli La Rosa all’età di novantuno anni, a consigliere comunale di Monforte San Giorgio, provincia di Messina, con 51 voti di preferenza. Un paese di 2733 abitanti, sito a 260 metri di altezza, ai piedi dei monti Peloritani.

La sua, parimenti a tant’altre donne nate e forgiatosi nel corso del Novecento durante la fase più tragica del nostro recente comune percorso: gli anni terribili della guerra e della dittatura fascista, è la storia di chi non è mai arresa alle sopraffazioni e alle violenze. Mai doma, è sempre stata in prima fila nelle lotte, prima per la Liberazione d’Italia dal nazifascismo, poi nelle battaglie sindacali, quella più dure, a fianco dei contadini, dei braccianti, delle donne lavoratrici.

Nata Poggibonsi (Siena) il 6 ottobre 1926, durante la Resistenza fu staffetta partigiana e componente del Gruppo di Difesa della Donna. Agli inizi degli anni 50 dal Pci, partito dove militava, fu inviata a Milazzo a sostegno della struttura politica locale. Incontra Tindaro La Rosa, avvocato, dirigente del Pci, successivamente vicesindaco di Milazzo. Poco tempo dopo ne diventa la moglie. Il marito è impegnato direttamente nella guida delle lotte contadine dell’area del milazzese, in una fase storica caratterizzata dallo sfruttamento più brutale e dalle miserrime condizioni di vita dei lavoratori in agricoltura.

Eliana Giorli in particolare per tanti anni fu organizzatrice, assieme al marito, delle lotte delle gelsominaie. Già dagli anni 30 del Novecento la piana del milazzese era caratterizzata da enormi distese di gelsomini. Per vari decenni lavorarono oltre duemila donne. Poi, alla fine degli anni 70, l’attività si concluse; nel frattempo era stata costruita la grande raffineria chimica a ridosso di Milazzo.

Fu quello delle gelsominaie un’attività esclusivamente di donne – per le necessarie dimensioni delle mani – caratterizzata da condizioni lavorative di grandissimo disagio e sfruttamento. Molte volte venivano utilizzate anche delle ragazzine. Il gelsomino rappresentava la materia prima per la produzione di molti profumi, ed era molto consistente l’esportazione in Francia.

Gelsominaie al lavoro

Il lavoro si svolgeva nel periodo estivo e autunnale. Spesso le donne si portavano i bambini nei campi di raccolta, dentro delle ceste. Per il mantenimento della fragranza e dell’interezza dei gelsomini si iniziava nel cuore della notte, a partire dalle due, si restava in attività fino a quando il sole non iniziava a diventare caldo. Venivano ingaggiate dai “caporali” nei luoghi di riferimento. Lavoravano scalze, sempre curve, immerse negli acquitrini e nell’umidità. Le lavoratrici venivano pagate in *funzione del peso raccolto, l’unità di base era il kilogrammo.

Poi, a partire dal 1946, si ruppe il silenzio, i ricatti, lo schiavismo. Iniziarono le rivendicazioni e intense lotte sindacali con molti scioperi. Durarono diversi anni, arrivarono anche le repressioni. Fu in questa fase che iniziò il diretto impegno operativo organizzativo, sui campi di raccolta e nelle case, di Eliana Giorli. Molte donne divennero volano di riferimento nell’aggregazione collettiva. Si conquistarono migliori condizioni di lavoro e di salario. Rivendicarono, ottenendole, stivali, grembiuli, cesoie, paghe più alte, abbassamento dell’orario lavorativo, riconoscimento dei contributi previdenziali, diritto alla disoccupazione. Nel 2016 Eliana Giorli è stata insignita di benemerenza civile dal Comune di Milazzo.

Domenico Stimolo per “Lettera di Memoria e Libertà”*

*L’articolo è stato pubblicato su Lettera di Memoria e Libertà dell’Anpi di Palermo. “Lettera” è una pubblicazione periodica, inviata come newsletter, sui partigiani siciliani e sugli eventi legati alla Resistenza e alla Deportazione. È nata nel luglio 2011 come omaggio di Stimolo alla memoria di Nunzio Di Farnecesco,  ex presidente dell’ Anpi Catania ed ex deportato, subito dopo la sua morte.


Per approfondire:

1)Intervista a Eliana Giorli a cura di Rainews: http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/media/Sicilia-nonna-Eliana-ex-partigiana-eletta-in-consiglio-b078013b-1ffd-406e-b945-1db32ccb39d0.html

2) L’articolo di Franca Sinagra Brisca sul libro di poesie della partigiana Eliana Giorli “ Il senso sognante della vita”:http://www.ildialogo.org/cultura/Recensioni_1456062576.htm