Giulia Moretti e Matteo Ziccardi, 24 e 29 anni, impegnati con il Servizio Civile nel recupero e la sistemazione dei documenti conservati nell’archivio dell’Anpi nazionale

“La libertà comincia dalle mani”. Questo il titolo di uno dei racconti sulla Resistenza che ci siamo trovati tra le mani mentre scavavamo nelle carte dell’archivio dell’Anpi nazionale e abbiamo pensato che condensasse il senso della nostra esperienza qui.

Il concreto e l’astratto hanno iniziato a mescolarsi sin dal primo giorno che siamo entrati in Anpi, il luogo per eccellenza dove il culto e l’esercizio della memoria sono il braccio della libertà che ha dato vita alla nostra Repubblica.

Un altro momento dell’esperienza di Giulia e Matteo con il Servizio Civile nella sede dell’Anpi nazionale, a Roma

Siamo persone provenienti da luoghi, storie e formazioni universitarie diverse, con un’età vicina ma non uguale, appartenenti a generi differenti e non facciamo fatica a pensare che sia stata proprio questa pluralità di caratteristiche, che riflette l’essenza dell’Anpi, a far sì che fossimo scelti per questo progetto. Abbiamo un tratto in comune: lo spirito antifascista.

Questa formula che racchiude un ampio spettro di valori e significati e che orgogliosamente scriveremmo sul nostro biglietto da visita, è per noi, in parte, il lascito delle nostre storie familiari e, in parte, il riconoscersi delle nostre personalità in quei valori di cui abbiamo accennato. Ci siamo però resi conto, a 28 e 24 anni, che questo bagaglio andava però arricchito e trasposto dalla teoria alla pratica.

Tanti libri e un grandissimo numero di documenti sono conservati all’anpi nazionale

E quale miglior occasione che fare Servizio Civile all’Anpi? Qui oltre a confrontarci ogni giorno con i documenti d’archivio che dobbiamo catalogare, ripercorrendo passo passo la storia dell’associazione e della società nel dopoguerra, ci interfacciamo con persone da cui apprendere e avere nuovi stimoli. Da un semplice foglio di carta ingiallito dal tempo spesso nascono confronti e dibattiti che arricchiscono il nostro patrimonio umano e culturale. Ed è soprattutto questo aspetto che vorremmo far conoscere, perché di come si archivia un documento probabilmente interessa a pochi ma può sostenere l’impegno e la passione di molti essere sapere di avere un presidio di storia, memoria, civiltà e democrazia.

Sergio Sinchetto, Olp di Giulia Moretti e Matteo Ziccardi. Il responsabile del progetto Servizio Civile per la Segreteria nazionale Anpi è Claudio Maderloni. Giulia ha vinto un importante master universitario in giornalismo e per seguirlo dovrà lasciare il Servizio Civile. All’Anpi hanno voluto salutarla con un piccolo, simbolico omaggio

Il Servizio Civile prevede per sua natura un percorso formativo che dovrebbe essere propedeutico alle attività che verranno svolte durante l’anno e come tutti gli altri volontari anche noi abbiamo partecipato alle lezioni previste. Se dovessimo esprimere un giudizio su quanto appreso diremmo concordemente che quelle ore sono senz’altro state utili ma che ci hanno insegnato soltanto una piccola parte di quanto appreso in questi primi sei mesi. L’altra parte, la più cospicua, l’abbiamo appresa dal confronto quotidiano col nostro Olp (operatore locale di progetto o, più comprensibilmente, responsabile), Sergio, e da tutti gli altri dipendenti della sede.

Dopo circa un mese di servizio abbiamo avuto un incontro di conoscenza con il presidente nazionale, Gianfranco Pagliarulo, e gli altri volontari dell’Anpi sparsi in tutta Italia. Allora il presidente ci chiese le nostre prime impressioni e noi del Nazionale rispondemmo che ci eravamo sentiti accolti in una famiglia. Da quel giorno è passato diverso tempo eppure non riusciamo a trovare una definizione più adatta alla nostra permanenza qui: ancora oggi ci sentiamo in una famiglia dove ogni componente ci mette a disposizione la propria esperienza per aiutarci a maturare.

Quando un giorno qualcuno di chi ci sta leggendo si troverà ad avere tra le proprie mani un documento di questo archivio ci piacerebbe sapere che avesse presente quello che c’è stato dietro e che abbiamo provato a raccontare. C’è, infatti, coerentemente col titolo del progetto “La memoria che resiste”, anche un aspetto concreto del nostro servizio qui. Reperire documenti in archivio, ordinarli e renderli fruibili in formato sia fisico sia digitale è fondamentale perché questo immenso patrimonio non venga perso e si renda consultabile da molti, trasformando la nostra esperienza personale in un’ esperienza collettiva di consapevolezza storica e civile.

La libertà per cui tanti hanno combattuto e del cui sacrificio troppo spesso ci si dimentica passa in questi mesi dalle nostre mani, con lo scopo di consegnarla nelle vostre e impegnarci tutti insieme a preservarla.

Giulia Moretti e Matteo Ziccardi