Nel film cult di fantascienza L’invasione degli ultracorpi, nelle cantine delle tranquille famiglie di Santa Mira riposano enormi baccelli. Quando il tempo sarà maturo, da ogni baccello sguscerà un essere dagli occhi freddi, privo di ragione e intelligenza, che, perfettamente identico alla persona cui corrisponde, la ucciderà nel sonno per prenderne il posto nella vita e nel nuovo ordine sociale. Basterà chiudere gli occhi e, quando uomini, donne e bambini si sveglieranno dal sonno incosciente cui si sono abbandonati, ognuno di essi sarà un nuovo essere ripartorito dal mostruoso baccello.

Uno scorcio di Rognano, paesino in provincia di Pavia (comune.rognano.pv.it)

Per carità, nessuna connessione con il paese di Rognano, 632 abitanti, nel versante pavese della bassa padana, al confine con la provincia di Milano.

Pino Rauti al centro con gli occhiali, alla sua destra Giorgio Almirante nel 1972 (wikipedia)

Eppure, quando apprendiamo che la formazione L’altra Italia, ispirata alla “destra sociale” di Pino Rauti, (giovane volontario della fascistissima repubblica di Salò, fondatore del centro studi Ordine Nuovo, che sarebbe in seguito diventato vivaio di terroristi neri), si presenta alle elezioni con una propria lista e un proprio programma brillante di delirante retorica, qualcosa ci riporta alla mente i venefici baccelli di Santa Mira, nella distopica narrazione cinematografica.

E quando apprendiamo che la formazione ultra conservatrice di matrice rautiana si è data presente con liste “taroccate” e “clonate” in diversi comuni della Repubblica, allora le analogie con lo scenario fantascientifico diventano paurosamente concrete. Aggiungiamoci poi che la Procura della Repubblica di Rovigo, competente per territorio, a settembre 2020 aveva esteso le indagini su L’altra Italia a 21 Comuni sparsi tra le province di Alessandria, Asti, Belluno, Bergamo, Campobasso, Catanzaro, Cosenza, Genova, Imperia, Isernia, Perugia, Pisa, Potenza, Savona, Vibo Valentia e Vicenza, allora siamo ben certi di non essere preda di un incubo ma di trovarci di fronte a una estesa ramificazione fascista.

Il logo di L’altra Italia

Le procedure semplificate di formazione delle liste valide per i comuni sotto i mille abitanti, come nel caso di Rognano, fanno sognare la destra sociale: con un pugno di voti è possibile entrare in consiglio comunale per poi imprimere il proprio virulento marchio patriottardo nella politica cittadina, che potrà vibrare di nuova vita alle parole d’ordine del movimento.

Una lista civica che, probabilmente, non si occuperà di cose banali e plebee come i trasporti pubblici o le farmacie comunali; magari sorvolerà anche sui marciapiedi rotti o sul servizio mensa delle scuole, dove, ahinoi, osano mangiare anche i figli di quelle razze imperfette che, anziché annegare in mare, hanno avuto l’impudenza di arrivare a calpestare il patrio suolo. Stando al programma elettorale, L’altra Italia farà il miracolo di aumentare le pensioni minime, anche se i comuni non hanno alcuna competenza in questo ambito, userà la mano pesante in materia di sicurezza (tanto da far rimpiangere gli sceriffi degli spaghetti western?), e appronterà, forse, una convenzione con un centro specializzato per la castrazione chimica dei colpevoli dei peggio reati.

Mino Cartelli, fondatore e segretario di L’altra Italia

Non abbiamo idea di come potranno svolgersi i confronti elettorali tra i candidati, perché magari quelli de L’altra Italia apprezzerebbero solo scenari eroicamente wagneriani, degni del loro profilo di uomini per cui le tradizioni (solo le loro!) sono sacre e le famiglie pure. Quelle vere, si intende, dove – perfidamente, aggiungiamo noi – il padre padrone troneggia al centro, esercitando il proprio potere di maschio bianco e capobranco. Non conosciamo il candidato sindaco per Rognano de L’altra Italia, anche se sappiamo che il leader e segretario della formazione, Mino Cartelli, è già stato arrestato e che nei 21 comuni interessati sono stati eseguiti sette provvedimenti cautelari per altrettanti esponenti della formazione per pesanti irregolarità: due figure sono state interdette dal rivestire cariche pubbliche e a quattro dei coinvolti è stato imposto l’obbligo di firma.

Un post pubblicato sulla pagina Facebook di L’altra Italia Lazio. Nella didascalia si fa parla di “nostri Camerati Caduti” e si fa esplicito riferimento alla commemorazione di Acca Larenzia

Tuttavia, forse perché mentre scriviamo la notte è inoltrata e il buio fuori è fitto, il fondatore della lista appare quasi come quei vigilantes armati che nella cittadina del film di fantascienza diretto da Don Siegel imboniscono i cittadini, invitandoli a desistere da ogni tentativo di resistenza e ad addormentarsi serenamente, perché il baccello possa espletare il proprio compito rigeneratore. Noi? Noi vi invitiamo a tenere gli occhi aperti. A non permettere che il sonno della ragione estenda il proprio venefico contagio.

Annalisa Alessio, vicepresidente vicario comitato provinciale Anpi Pavia