Le autorità scoprono la targa in memoria dell’eccidio del 22 marzo 1944

È stato inaugurato a Vestignano, frazione del comune di Caldarola, in provincia di Macerata, un luogo della memoria: il forno di Vestignano. Si tratta di un forno sociale, utilizzato nei primi decenni del secolo scorso dalla popolazione per cuocere il pane e che il 22 marzo 1944 fu teatro dell’uccisione di tre giovani partigiani durante l’eccidio di Montalto.

Alcuni dei rappresentanti istituzionali e dirigenti dell’Anpi nazionalepresenti alla cerimonia di inaugurazione del forno di Vestignano. Dall’alto: Rossella Fortuna (Anpi Caldarola e dei Cinque Comuni), Giampiero Feliciotti (presidente dell’Unione montana Monti Azzurri), Claudio Maderloni (segreteria Anpi Nazionale), Massimiliano Micucci (Sindaco di Camporotondo di Fiastrone) e 
Giuseppina Feliciotti (Sindaca di Cessapalombo)

Per volontà della famiglia proprietaria del forno, è andato progressivamente prendendo corpo il progetto di ristrutturare il locale per poterlo rendere visitabile. Inoltre, gli iscritti della sezione Anpi di Caldarola e dei paesi limitrofi di Cessapalombo, Camporotondo di Fiastrone, Serrapetrona e Belforte del Chienti hanno messo a disposizione il loro tempo e il loro lavoro per restaurare il locale dove avvenne quel tragico evento.

È stato proprio grazie al lavoro e alla disponibilità di tante persone che si è potuto inaugurare  questo luogo di memoria attiva, testimonianza viva di lotta partigiana.

Lorenzo Marconi, presidente provinciale Anpi Macerata

Un progetto partito dal basso, che non ha potuto contare su finanziamenti pubblici e ha visto la luce grazie alla generosa collaborazione di chi ha fornito i materiali, elaborato il piano di lavoro e svolto concretamente le opere di muratura e falegnameria, ad esempio.

La testimonianza scritta di Fedro Buscalferri, figlio di Aldo, il commissario politico del comando di Vestignano trucidato dai nazifascisti il 22 marzo 1944 nell’eccidio di Montalto

Fedro Buscalferri, che in quel 22 marzo vide il padre Aldo perdere la vita per mano dei nazifascisti, ha lasciato una testimonianza scritta di quella tragica esperienza: il testo è stato revisionato, poi stampato ed esposto nel forno, in modo da permettere ai visitatori la storia attraverso le parole di chi ne è stato testimone.

L’itinerario guidato alla scoperta dei sentieri partigiani

Il progetto di recupero del forno ha permesso di far conoscere non solo gli eventi di quei giorni, ma anche i luoghi: così, si è ricostruita la rete dei sentieri che i partigiani utilizzarono in quel periodo per organizzare le attività del comando di Vestignano, di cui Aldo Buscalferri era il commissario politico.

Tana de Zulueta, intervenuta durante l’inaugurazione del forno di Vestignano

Anche il lavoro di ricostruzione e mappatura della rete dei sentieri con segnaletica dedicata è stato possibile grazie all’indispensabile contributo degli iscritti Anpi. Infine si è voluto inaugurare questo lavoro, durato circa un anno, in una data non casuale: il 25 luglio, giorno che segna la fine del fascismo come forma istituzionale, il forno di Vestignano è stato aperto al pubblico.

Un momento della visita del forno sociale di Vestignano

All’inaugurazione, oltre a tanti cittadini, al presidente dell’Anpi provinciale, Lorenzo Marconi, all’onorevole Claudio Maderloni della Segreteria nazionale Anpi e alla già senatrice Tana De Zulueta, hanno partecipato il presidente della comunità montana dei Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti, il sindaco di Camporotondo di Fiastrone, Massimiliano Micucci, la sindaca di Cessapalombo, Giuseppina Feliciotti, e un assessore di Serrapetrona.

Mancava, purtroppo, proprio il sindaco di Caldarola: dispiace constatare l’assenza di un primo cittadino a un evento così significativo per l’intera comunità e la sua storia, per la tutela del patrimonio culturale e la valorizzazione del territorio.

Rossella Fortuna