Alzabandiera (Imagoeconomica, Sergio Oliviero)

La bandiera tricolore nasce il 7 gennaio 1797 per volontà dei deputati della Repubblica Cispadana di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia: “si renda universale la Bandiera Cispadana di tre colori Verde, Bianco e Rosso”. Il significato simbolico arrivava dalla bandiera francese, la terra dei valori di libertà, uguaglianza e fraternità.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mttarella (Imagoeconomica, Andrea Panegrossi)

“Radicandosi nelle tappe della storia d’Italia, è giunto sino a oggi, simbolo della Patria”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella Giornata della Bandiera (istituita con legge nel 1996). “La Costituzione – ha proseguito il Capo dello Stato – afferma con l’articolo 12, il Tricolore come Bandiera della Repubblica, emblema del nostro Paese. In essa si identificano quei sentimenti di coesione e identità nazionale e quegli ideali di libertà, democrazia, giustizia sociale e rispetto dei diritti dell’uomo che sono le fondamenta della nostra comunità e animano la coscienza civile nelle sue varie espressioni. IDel Tricolore, patrimonio di storia e cultura, andiamo, giustamente orgogliosi. In esso si riconoscono le concittadine e i concittadini stimolati nell’impegno di rendere vivi i valori della Costituzione”.

La storia dell’arte insegna che il tricolore italiano è stato rappresentato, nel tempo, in posizioni diverse rispetto alla canonica lettura da sinistra a destra, senza che questo sia mai stato considerato un “errore clamoroso”, una “notevole svista” o un rimando alle bandiere di altri Paesi.

Tra i vari esempi, possiamo citare l’acquerello di Felice Donghi, datato 1848, in cui viene mostrata una delle barricate erette durante le Cinque Giornate di Milano. Due (forse tre) dei quattro tricolori rappresentati hanno i colori disposti orizzontalmente, nell’ordine rosso-bianco-verde dall’alto; un altro ha il tricolore disposto verticalmente, nell’ordine rosso-bianco-verde:

Felice Donghi, “Le 5 giornate di Milano” (18-22 marzo 1848)

Il celebre dipinto di Baldassare Verazzi che raffigura un episodio delle Cinque giornate è caratterizzato dalla presenza di un tricolore diviso in fasce verticali nell’ordine rosso-bianco-verde; i patrioti indossano coccarde e gagliardetti tricolori nei quali i colori non rispettano una suddivisione uniforme o ordinata:

Baldassare Verazzi, “Episodio delle cinque giornate” (Combattimento presso Palazzo Litta)

Nel dipinto che rappresenta la Repubblica San Marco, un tricolore ha ancora una volta i colori disposti in orizzontale, nell’ordine verde-bianco-rosso dall’alto verso il basso; un altro tricolore è sempre suddiviso in fasce orizzontali, ma stavolta nell’ordine rosso-bianco-verde, dall’alto verso il basso:

La Repubblica di San Marco fu uno Stato costituito a Venezia il 22 marzo del 1848, durante la prima guerra di indipendenza italiana, a seguito dell’insurrezione della città (17 marzp), contro il governo austriaco. Figura chiave della Repubblica, l’avvocato Daniele Manin

Garibaldi entra a Napoli e i napoletani lo accolgono sventolando, tra gli altri, un tricolore suddiviso in fasce orizzontali rossa, bianca e verde, dall’alto verso il basso (sulla destra del dipinto):

Garibaldi a Napoli, 7 settembre 1860

I Piccoli patrioti, dipinto da Gioacchino Toma nel 1862, giocano alla guerra sotto un vessillo tricolore difficilmente identificabile, nel quale la fascia di colore rosso sembra addirittura essere compresa tra due fasce bianche, il tutto circondato da una o più fasce verdi:

Gioacchino Toma, “PIccoli patrioti”, 1862

È interessante notare che, già durante i moti del ’48, l’Ungheria si dotò della bandiera tricolore a fasce orizzontali rossa, bianca e verde, sebbene con lo stemma centrale che la rendeva leggermente diversa da quella odierna:

Nonostante questo, però, la critica dell’arte non ha mai associato questo vessillo a quelli raffigurati nei quadri risorgimentali italiani, neanche a quelli suddivisi in fasce orizzontali rosse, bianche e verdi.

L’intento dei quadri risorgimentali italiani e dei tricolori che accoglievano i patrioti, o sotto i quali i patrioti combattevano e morivano, tricolori rappresentati di volta in volta gaudenti, festanti, o tenacemente al loro posto benchè laceri e malridotti, era quello di rappresentare una nazione libera e unita sotto il tricolore, ed è questa la chiave di lettura anche del manifesto Anpi per il 25 aprile 2022 realizzato da Alice Milani:

Alice Milani, manifesto 25 aprile

Del resto, in tempi più recenti anche l’Aereonautica ha scelto di identificare i propri velivoli modificando il tricolore in modo che apparisse come se la prua degli apparecchi fosse l’asta della bandiera: così il tricolore si legge suddiviso in fasce verdi, bianche e rosse se si guarda il fianco sinistro dell’aereo, ma rovesciato se si guarda il destro, come si può notare in questo Fiat G.55 Centauro conservato al Museo di Vigna di Valle:

Il tricolore italiano, nei suoi 227 anni di vita, è stato raffigurato nei modi più vari senza che questo causasse alcun dubbio su ciò che rappresentasse. Questa consuetudine continua tutt’oggi, nonostante la definizione dell’Articolo 12 della Costituzione (“La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”), come dimostrano le fantasiose interpretazioni date al tricolore in occasione di celebrazioni sportive, per esempio quando l’Italia vinse i mondiali nel 1982:
Ne consegue che, se questo succede senza suscitare alcuno scandalo in occasione della vittoria di una partita di calcio, a maggior ragione nessuno scandalo è ammissibile o accettabile quando la stessa licenza viene ripresa da un’artista per celebrare la Festa del 25 aprile, di gran lunga più importante, a meno che gli scandalizzati non siano in mala fede, a corto di argomenti o tanto ignoranti in materia da correre il rischio di interpretare “Guernica” come il bombardamento di una fattoria.

Mauro Fiorentini, storico, Anpi Ancona