
Egeo Mantovani, per l’anagrafe Igeo, per la Resistenza è stato ed è “Giorgio”. «Di quello che non c’è si fa senza… e delle volte mancava anche il pane», è una frase che Egeo mi ha ripetuto spessissimo e ritorna quando “manca qualcosa”: parole così semplici e forti che sanno aiutare.

“Giorgio” non è stato il primo partigiano che ho avuto l’onore di incontrare, ma il primo con cui ho avuto l’onore di collaborare nelle innumerevoli manifestazioni, iniziative, pellegrinaggi, banchetti che la nostra sezione ha organizzato in questi anni. Non c’è nessuno, nella Brianza dell’associazionismo, del sindacato, del volontariato che non lo conosca: un catalizzatore di attenzione, con i giovani che ama e da cui è amato e con chi giovane non lo è più. Egeo ama e rimprovera, fa e fa fare, osserva e viene osservato, sorride e non puoi che ricambiare il suo sorriso: Egeo ha gli occhi belli.
Nato a Soliera, vicino Carpi, in Emilia Romagna, si trasferì con la famiglia nell’agro pontino, dove terminò le elementari e iniziò a lavorare in una officina e a correre in bicicletta. Crebbe in lui la passione per i motori, tanto che la madre, nel ’38, gli consigliò di partecipare al concorso per la scuola meccanica dell’esercito a Bologna. Restò come volontario e, allo scoppio della guerra, si ritrovò sergente, per poi partire come meccanico con la compagnia in Africa nel dicembre del ’40.
Non ritornò più in Africa, perché nel frattempo la guerra faceva il suo corso e gli inglesi stavano avanzando e, insieme, cresceva la sua insofferenza verso la guerra.
E così lui, spirito ribelle, nella notte dell’8 settembre ’43 riuscì a scappare dalla caserma di Bologna che i tedeschi avevano assaltato, chiese aiuto alla zia che abitava in porta San Vitale ed ebbe da lei e dalle sue amiche abiti e scarpe civili; furono le prime donne ad aiutare soldati in fuga e che poi, come sua sorella Daria, parteciparono alla Resistenza in svariati modi. Nella sua città natale iniziò a collaborare con i partigiani e partecipò poi all’insurrezione della città.

La sua storia è stata ascoltata da migliaia di studenti delle scuole in cui amava andare. Come sempre, quando parla un partigiano, l’attenzione dei ragazzi è catturata da quelle storie così incredibili e lontane dalla nostra quotidianità che poi, quando l’intervento è concluso, si ha bisogno di continuare ad ascoltare quella voce.

Egeo ha raccontato la sua esperienza resistenziale nel memoriale noipartigiani.it e un ritratto biografico è nella sezione “Donne e uomini della Resistenza” del sito dell’Anpi nazionale.
Tutto il mondo dell’associazionismo locale ci ha tenuto a inviare auguri e attestazioni di affetto e stima a Egeo; ecco i messaggi arrivati dai rappresentanti cittadini e provinciali dei partigiani.
Rosella Stucchi, presidente della sezione Anpi di Monza: “Carissimo Egeo, ti ringraziamo tutti per la tua presenza assidua nell’Anpi per più di 40 anni, con il tuo spirito ottimista e concreto. La tua scrivania in via Veneto è stata un punto di riferimento per tutti noi. Ti abbraccio e mi congratulo per i tuoi 100 anni!!!”.
iano Giorgio, l’emergenza sanitaria ci impedisce di abbracciarci, ma non sbaglio se dico che sei circondato dall’affetto di tutte le compagne e tutti i compagni dell’Anpi di Monza e Brianza a cui tu hai dato moltissimo e continuerai a dare anche solo con la tua presenza. Ti ringrazio per averci insegnato a manifestare con orgoglio l’identità e il senso di appartenenza a radici comuni. Possa questo giorno portarti più felicità e affetto di quanto tu possa immaginare, te lo meriti davvero. Buon centesimo compleanno!”.
Grazie di tutto e buon compleanno, Egeo occhi belli!
Emanuela Manco, Anpi Monza e Brianza
La sezione Anpi Monza Brianza ha organizzato una festa (foto in galleria) e ha realizzato il bel video che vi proponiamo.
Pubblicato lunedì 12 Luglio 2021
Stampato il 05/10/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/ci-guidavano-le-stelle/i-100-anni-del-partigiano-dagli-occhi-belli/