Un popolo eterogeneo ma compatto, dall’Anpi all’Acli, dalla Cgil alla Rete nazionale antifascista e all’Arci del presidente Filippo Sestito, ideatore dell’iniziativa, alla manifestazione con cui si è chiesto di “Fermare le stragi subito”. Cinquemila persone in paese, presto diventate diecimila, provenienti anche da fuori Regione, sono arrivate a Steccato di Cutro per pregare su quella che, purtroppo, passerà alla storia come “la spiaggia del naufragio” per quanto accaduto nella notte fra il 25 e 26 febbraio ad appena 100 metri dalla riva.
Poche ore prima, le acque dello Jonio crotonese avevano restituito il corpo della settaseiesima vittima: una bimba di circa 6 anni. Anche per lei i tanti fiori conficcati nella bianca sabbia, le preghiere silenziose, le note di un trio che, accoccolato sulla battigia, ha suonato una struggente “Bella Ciao”. Dedicata a quanti ancora sono nel cimitero che è divenuto questo tratto di mare bellissimo. Ore dopo, ne ha fatti ritrovare altri due, un giovane e una bambina.
Mancavano Antonio Ceraso e Sergio Ferrari, rispettivamente sindaco di Cutro e presidente provinciale oltre che sindaco di Cirò Marina, entrambi espressione del centrodestra, ma erano presenti altri primi cittadini calabresi, a partire da Vincenzo Voce, il sindaco di Crotone che negli scorsi giorni aveva duramente contesto il governo della presidente Meloni. E c’erano quello di Catanzaro, Nicola Fiorita, e, fra gli altri, quelli di San Nicola dell’Alto, Acri, Calopezzati, Mesoraca: centri di un territorio che ogni anno vede partire centinaia di emigrati.
Insieme a portare la Croce, realizzata con i legni del barcone dall’artista locale Maurizio Giglio e che, spiega il parroco don Francesco Loprete, sarà custodita nella parrocchia di Le Castella, come ha chiesto Mimmo Lucano, il tre volte sindaco di Riace ancora sotto processo per quello che in molti hanno definito il “reato di umanità”.
E la memoria ritorna alle intense pagine di Vincenzo Padula, sacerdote, poeta, risorgimentale e giornalista dell’Ottocento calabrese che dedicò molte delle sue pagine a quei “Cristi Crocefissi” che sono ancora oggi molti calabresi.
Nei pressi dello striscione di Mediterranea, l’unica Ong italiana, anche il sindaco di Polistena (RC), Michele Tripodi (e dal Reggino è arrivato anche il primo cittadino di Cinquefrondi), che ha preso parte all’iniziativa “per esprimere la solidarietà verso i morti innocenti che, ancora una volta, cadono nel nostro mare”. Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce che, come si ricorderà non è stato invitato alla riunione del Consiglio dei ministri tenutasi a Cutro, è presente fra la gente. “Sono – spiega – con la gente semplice e sensibile che vuole manifestare la propria umanità e dire basta a queste stragi del mare. Questa notte – aggiunge Voce, riferendosi alle 800 persone salvate nel mare a sud-est di Roccella Jonica – abbiamo visto che possono essere salvati anche quando sono a 70 miglia dalla Costa”.
La politica nazionale prenderà atto dei desiderata popolari?
Francesco Rizza, Anpi Petilia Policastro (KR)
Pubblicato lunedì 13 Marzo 2023
Stampato il 14/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/cittadinanza-attiva/a-cutro-con-la-croce-del-barcone-sulla-spiaggia-del-naufragio/