Dal 25 al 29 giugno 2025 si è svolta a Cesano Maderno la Festa provinciale Anpi Monza Brianza con Emergency Monza dal titolo “80 anni dalla Liberazione, è Festa”. Numerosi gli ospiti che ci hanno accompagnato alla scoperta dei valori dell’antifascismo, della democrazia, della solidarietà e della pace. Da quando, quattro anni fa, Anpi ed Emergency hanno scelto di condividere l’avventura della festa, la programmazione lunga mesi ha sempre portato a unire i nostri valori per rendere i cinque giorni di festa unici, grazie ai momenti di riflessione e di gioia che cerchiamo di trasmettere a tutti coloro che ci vengono a trovare.

È doveroso ringraziare quante e quanti hanno partecipato all’organizzazione e gli oltre 50 tra volontarie e volontari che durante i cinque giorni di festa hanno donato tempo ed energia.

Gli ospiti musicali di questa edizione sono stati il CoroCantastoria, Lorenzo Monguzzi con Charlie Cinelli, gli Yo Yo mundi e Giacomo Sferlazzo.

Per il primo incontro di approfondimento, abbiamo avuto il piacere di ospitare la professoressa Isabella Insolvibile, con cui abbiamo parlato di Antifascismo, Resistenza e Costituzione a 80 anni dalla Liberazione e delle numerose iniziative che in tutta Italia ci sono state e ci saranno per ricordare quegli straordinari uomini e donne che scelsero da che parte stare. “La Liberazione – ha detto la prof Insolvibile – non ha una data ‘conclusiva’: continuiamo a continueremo a raccontarla, così come facciamo per il fenomeno storico che la prepara e la permette, la Resistenza. Quest’ultima è stata la scelta (fatta, confermata e poi riconfermata) di donne e uomini comuni, gente di ogni provenienza e colore politico antifascista che, in armi e senz’armi, da 80 anni ci ha garantito e ci permette la libertà, la democrazia e la pace dalle quali siamo ‘costituzionalmente’ connotati”.

La storica Isabella Insolvibile alla Festa di Anpi Monza Brianza

Nell’area feste vengono esposte sempre due mostre: una scelta da Anpi e una da Emergency.

Quest’anno abbiamo avuto la mostra “Nori e Giovanni, partigiani sempre”, a cura di Tiziana Pesce e Stefania Cappelletti, dedicata a Nori Brambilla e Giovanni Pesce, protagonisti della lotta partigiana del nostro Paese e dei diritti civili conquistati nei decenni successivi. Le autrici sono intervenute in un assolato sabato pomeriggio per raccontare la straordinaria vita di Giovanni e Nori e di come le loro singole esperienze si siano intrecciate con la Storia d’Italia e dell’Europa.

Tiziana Pesce e uno dei pannelli della mostra “Nori e Giovanni, partigiani sempre”, curata insieme a Stefania Cappelletti

Attraverso la mostra “Life Support. La nave di Emergency”, che racconta il lavoro sulla Life Support, la nave di Emergency, abbiamo potuto scoprire l’attività di una nave SAR (Search And Rescue), l’impegno dello staff a bordo e le storie dei naufraghi soccorsi. Ad accompagnare la mostra, un visore 3D con cui è stato possibile “immergersi” nella vita quotidiana a bordo della nave e provare intense emozioni, capendo che “In mare salvare vite è l’unica cosa giusta da fare”.

Abbiamo approfondito il progetto della Life Support grazie anche a un incontro con Luca Liverani, giornalista di Avvenire, e con Sauro Forni, infermiere a bordo della Life Support, che ha spiegato tutte le fasi di addestramento del personale e di salvataggio delle persone che scelgono di affrontare un viaggio così pericoloso, ma che in esso vedono la speranza di cambiare la propria vita. Molto emozionanti le testimonianze lette da Antonella Imperatori Gelosa e accompagnate dalle note di Gilberto Paloma. Così racconta Sauro Forni: “In una delle missioni della Life Support a cui ho partecipato tra le persone che abbiamo soccorso c’era anche una signora siriana di quasi 80 anni. Mi ha sorpreso vedere una persona di quell’età affrontare una traversata tanto pericolosa, ma allo stesso tempo mi ha fatto capire la disperazione assoluta che ti spinge a intraprendere un viaggio simile”.

La nave Life Support di Emergency in porto a Brindisi (Imagoeconomica, Saverio De Giglio)

Nel 2024 la Life Support di Emergency ha soccorso 1.232 naufraghi, per un totale di 2.783 persone salvate dal dicembre 2022, quando ha iniziato le missioni Search and rescue nel Mediterraneo centrale, fino a giugno 2025.

Sulla nave di Emergency in acque internazionali (Imagoeconomica, Gabriele Micalizzi, Emergency)

Il report di Emergency “Il confine disumano – Salvare vite nel Mediterraneo centrale”, dedicato al secondo anno di attività della nave Sar dell’ong e del contesto in cui si svolge tale attività, si conclude con cinque raccomandazioni all’Europa, Stati membri e organizzazioni internazionali che partono dall’imperativo di porre la tutela della vita in mare al centro di ogni decisione sul Mediterraneo centrale.

(Imagoeconomica, Davide Preti)

“Assegnando porti lontani centinaia di miglia dal luogo del soccorso, le autorità italiane costringono le navi Sar delle Ong a molti giorni di viaggio in più – dichiara Carlo Maisano, capo progetto della Life Support di Emergency –. Una pratica disumana che posticipa, senza motivo, l’assistenza di cui hanno bisogno le persone soccorse, mettendo a rischio la loro salute psico-fisica e ritardando il loro accesso ai servizi essenziali, come il supporto psicologico e la richiesta di protezione internazionale. Questo modus operandi, inoltre, tiene lontane le navi di soccorso dal Mediterraneo centrale, dove più servirebbero. Il decreto Piantedosi, quindi, insieme all’assegnazione di porti lontani e alle detenzioni amministrative delle navi, ha sottratto tempo e risorse preziose al soccorso e alla tutela della vita di chi è in mare”.

(Imagoeconomica, Saverio De Giglio)

Sul fianco sinistro della nave vi è una frase di Gino Strada: «I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi». Tendere la mano a chi si trova in una situazione di terrore e morte è sicuramente un’emozione che cambia la vita di chi compie questo atto estremo di amore e generosità. Le migrazioni sono un fenomeno strutturale presente da secoli e che nessuno può fermare. Considerare “emergenza” il movimento dei popoli significa negare la realtà e lasciare le persone che migrano in balia di banditi.

Nell’incontro di domenica mattina abbiamo affrontato le tematiche della Pace, della solidarietà, della guerra con Antonino Crivello, membro del consiglio direttivo di Emergency; Tamara Ferretti, componente della segreteria nazionale ANPI; Giampiero Bocca, sindaco di Cesano Maderno; e Giacomo Sferlazzo, attivista e artista, che poi si è esibito durante l’ultima serata con lo spettacolo “Lampemusa”.

La componente della segreteria nazionale Anpi Tamara Ferretti all’incontro sulla pace, la solidarietà e il dramma della guerra

Abbiamo ricordato le due campagne che Anpi nazionale ha lanciato nel mese di ottobre 2024: la raccolta fondi per sostenere le attività di Emergency a Gaza e il riconoscimento dello Stato di Palestina in tutta Italia. Anpi ha cercato di compiere un’azione concreta per aiutare Gaza, raccogliendo fondi destinati esclusivamente alla preziosa attività sanitaria di Emergency in quella terra. L’appello alla pace e alla solidarietà ha raccolto da ottobre 2024 a gennaio 2025 oltre 160mila euro. “Abbiamo lanciato questa iniziativa con Emergency perché davanti allo sfacelo di Gaza ci siamo resi conto che serviva anche una solidarietà concreta, e abbiamo pensato a Emergency, la cui storia è esattamente questa” ha detto il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo.

Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi e Rossella Miccio, presidente nazionale Emergency alla conferenza stampa di presentazione degli straordinari risultati della raccolta fondi

Emergency riesce a entrare a Gaza nell’agosto 2024 per offrire assistenza sanitaria di base alla popolazione. La situazione nella Striscia appare subito critica, con bisogni sanitari enormi e con gli ospedali locali ancora operativi impossibilitati a gestirli tutti. Il 19 gennaio 2025, grazie alle donazioni, Emergency conclude i lavori di costruzione della nuova clinica dove offrire assistenza sanitaria primaria, primo soccorso, stabilizzazione di emergenze medico-chirurgiche e trasferimento presso strutture ospedaliere, assistenza medico-chirurgica di base per adulti e bambini, attività ambulatoriali di salute riproduttiva e follow up infermieristico post-operatorio.

La clinica ospedaliera a Gaza è stata aperta anche grazie al contributo dell’Anpi nazionale che ha lanciato tra i suoi iscritti una sottoscrizione (foto Emergency)

Portare aiuti nella Striscia si scontra con grandi limitazioni nell’accesso delle organizzazioni umanitarie, con le difficili condizioni di sicurezza e con uno spazio umanitario garantito sempre più ristretto. Quando anche riescono a entrare, i convogli vengono spesso assaltati e saccheggiati; anche gli spostamenti interni alla Striscia sono pericolosi e soggetti alle condizioni di sicurezza.

Da Gaza: “Fuori ci sono alimenti sufficienti per sfamare un milione di persone per quattro mesi. Ma questi alimenti non entrano”. Per seguire le corripondenze di Emergency dalla Striscia: https://www.emergency.it/blog/dai-progetti/la-situazione-a-gaza-gli-aggiornamenti-di-emergency/

Cibo e aiuti umanitari dopo essere entrati vengono distribuiti attraverso la Gaza Humanitarian Fundation con modalità che mettono in grave difficoltà la popolazione.

“La situazione all’interno della Striscia di Gaza è in costante peggioramento. Emergency cerca di portare avanti le sue attività ma le difficoltà aumentano di giorno in giorno: le scorte di medicinali stanno finendo, è difficile far fronte a un numero sempre più grande di pazienti che si rivolgono a noi con problematiche che vanno dalla malnutrizione, alle gastroenteriti, a difficoltà respiratorie, e malattie della pelle. Dall’inizio delle attività nelle nostre cliniche i pazienti sono passati da circa 50 a 260 al giorno, con picchi di oltre 300 persone. Nelle vicinanze della clinica sono aumentati gli sfollati che vivono in tende di fortuna. Nelle ultime settimane nel nostro ambulatorio arrivano anche pazienti feriti durante le distribuzioni di cibo” denuncia Alessandro Migliorati, capoprogetto Emergency nella Striscia di Gaza.

Anpi ha anche chiesto che l’Italia riconosca lo Stato di Palestina, ritenendo che ci sia un solo modo per risolvere una tragedia che dura da quasi 80 anni e che oggi sta incendiando il Medio Oriente: Palestina e Israele, due popoli in due Stati in reciproca sicurezza. Per questo ha avviato una campagna per il riconoscimento dello Stato di Palestina, rivolgendosi in particolare ai sindaci d’Italia.

Il 2 Giugno 2025, in occasione della Festa della Repubblica, Emergency ha lanciato l’appello ‘ORA!’, che ha superato le 250.000 firme, con cui ha chiesto al governo italiano:
1) Di chiedere formalmente al governo di Israele, in ogni sede diplomatica e pubblica, di permettere l’ingresso nella Striscia degli aiuti umanitari di cui c’è disperato bisogno e la loro distribuzione alla popolazione civile; 2) Di attivare subito un impegno diplomatico per un cessate il fuoco e per il rispetto del diritto umanitario internazionale; 3) Di non rinnovare come forma di pressione il memorandum d’intesa per la collaborazione militare tra Italia e Israele, previsto per l’8 giugno; 4) Di interrompere la compravendita di armi e sistemi d’arma da e per Israele; 5) Di schierarsi per la sospensione del trattato di associazione tra Unione europea e Israele come già 17 Paesi hanno fatto per le continue violazioni dei diritti umani.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Imagoeconomica, Andrea Panegrossi)

Riprendiamo le parole del nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che a giugno ha sottolineato che “è inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza”. Per poi aggiungere: “che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano”.

Non possiamo anche non ricordare che i giornalisti internazionali non possono entrare nella Striscia di Gaza e che in ventuno mesi oltre 235 reporter palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano, un numero spaventoso, un sistematico attacco contro donne e uomini della stampa e della televisione.

Non smettiamo di tenere alta l’attenzione su ciò che accade quotidianamente in questo territorio, come Anpi Monza Brianza per questo numerose sono le iniziative che abbiamo promosso e che promuoveremo come la fiaccolata il 17 luglio nei paesi di Muggio-Nova Milanese.

(Imagoeconomica, Andrea Panegrossi)

Inoltre, il prossimo 25 luglio festeggeremo la caduta del fascismo organizzando la pastasciutta antifascista, così come la famiglia Cervi fece per gli abitanti di Campegine nel 1943, e in Brianza, come in tutta Italia, numerose saranno le pastasciutte antifasciste organizzate insieme a Emergency per continuare a sostenere progetti umanitari.

Non stanchiamoci mai di cercare la Pace.

Emanuela Manco, presidente sezione Anpi Monza