Per le regioni del Centro Italia questo 25 aprile è servito anche a ricordare che sono ormai passati 80 anni dalla fine della dittatura e dall’avviarsi del processo di ri-nascita della democrazia che iniziò a svilupparsi poi, con il referendum del ’46 e con la Costituzione scritta dagli antifascisti, nella forma repubblicana.

Partigiani senesi. Foto archivio fotografico Anpi nazionale

Le origini e il successivo tragitto di questo percorso, spesso contradditorio, sono ormai molto lontani per i bambini e i ragazzi che oggi sono in età scolare. Loro, essendo nati più o meno tra il 2016 e il 2021, non hanno avuto la fortuna di poter dialogare direttamente con i partigiani e con chi visse in prima persona il dramma della guerra e l’entusiasmo della rinascita.

Disegno di Martina Anfuso, Classe 3A, secondaria di Rosia

Consolidare la loro memoria storica, coltivando al tempo stesso le emozioni che possono spingerli verso una migliore coscienza di sé, può essere un risultato importante. Chi erano le loro bisnonne e bisnonni? Chi le vittime, i partigiani, i perseguitati, i deportati, i tenaci e appassionati costruttori di una repubblica democratica fondata sul lavoro? Cosa successe e quale importanza ebbero i fatti accaduti nei territori dove oggi vivono? Ma soprattutto: quale è stato il lascito di quelle donne e di quegli uomini ormai per loro così lontani? Quanto continua a essere importante quell’eredità? E non solo: quale strumento hanno i ragazzi di oggi per poter avere un pò più chiara la natura del percorso di costruzione di una società democratica di cui essi sono la parte più importante?

Disegno di Salvatore Belmonte, classe 3B secondaria di Rosia

A quest’ultimo quesito si può probabilmente rispondere affermando che uno degli strumenti migliori è la coltivazione di una Memoria attiva, cioè capace di proiettare nell’oggi i segni riconosciuti in un tempo ormai lontano. Nella scuola primaria e secondaria di primo grado del Comune di Sovicille, in mezzo alle bellissime colline della campagna senese, le studentesse e gli studenti, anche quest’anno, hanno continuato ad alimentare la propria memoria storica in maniera emozionante e partecipata.

Disegno di Duccio Sestini, classe 3B Secondaria di Rosia

Hanno, sì, studiato libri e fonti scritte; ma si sono soprattutto messi a dialogare con gli anziani ancora viventi, custodi dei ricordi del “tempo di guerra”; hanno percorso i sentieri che attraversano i poggi e le valli della Montagnola senese, della Val di Merse e della Val d’Elsa; si sono interrogati sulla natura dei luoghi e sulle passioni delle persone che lottando in quel tempo contribuirono a porre fine all’orrore della guerra e ad aprire la strada a un futuro migliore (il costituente Vittorio Bardini era nato in una borgata del nostro Comune).

Disegno di A.Carrai, 3C secondaria di Rosia

Con la guida partecipe e appassionata delle loro insegnanti, i piccoli e giovanissimi scrittori e disegnatori dell’I. C. “A. Lorenzetti” hanno scritto la storia. Hanno scritto cioè un libro che ricostruisce la vicenda bellica e resistenziale del loro Comune, che dà un senso e spiega l’origine della Festa della Liberazione, che aiuta a capire l’importanza di poter vivere liberamente manifestando il proprio pensiero e godendo dei propri diritti, grazie alla pace ritrovata.

Disegno di Muhamed Aga, classe 3A Secondaria di Rosia

Per loro è stato entusiasmante lavorare alla realizzazione, tanto per dire una parola sull’importanza del costruire collettivamente qualcosa che unisce e crea, di un bel testo ricco di storie e immagini dando ognuno il proprio contributo.

Disegno di Emma Falciani, Classe 3A, secondaria Rosia

L’idea di fare una pubblicazione è partita dall’Amministrazione comunale che ha reperito i fondi necessari e messo a disposizione dei giovanissimi storici l’opera di editing. Già prima del rinnovo del protocollo tra l’Anpi e il Ministero dell’Istruzione e del Merito (firmato il 23 aprile scorso), la collaborazione tra la locale sezione della nostra Associazione, il Comune e l’Istituto comprensivo ha continuato, anche quest’anno, a essere di importanza fondamentale per l’individuazione della natura delle fonti storiche da consultare.

Alla fine il prodotto è stato un bellissimo libro a colori, totalmente scritto e illustrato da bambini e ragazzi tra gli otto e i quattordici anni, una pubblicazione che è riuscita a farci ricordare ancora di più l’importanza della nostra festa più cara. Grazie ragazzi!

Luca Cavecchia, presidente Anpi “Vittorio Bardini” di Sovicille