Domenica 22 maggio 2022, a Latina (era la Littoria fascista) si è tenuta la prima Festa provinciale Anpi. Un debutto naturalmente vissuto con intensità, un misto di curiosità e scambio di affettuosità come tutte le prime volte di una esperienza insieme.

Siamo al Parco Falcone e Borsellino (già Arnaldo Mussolini) al centro di una battaglia toponomastica vinta dal sindaco Damiano Coletta, confermato in un secondo mandato nell’ottobre scorso, e da una larghissima mobilitazione unitaria di associazioni, a cominciare dalla nostra, e partiti.

La data della Festa è storica e simbolica nello stesso tempo. Per la prima volta le 10 sezioni che costellano il territorio provinciale – come  una grande famiglia finalmente ricomposta in tutti i suoi rami, nonostante le differenze, dal sud al nord, dal mare ai monti Lepini – hanno voluto narrare una storia collettiva con tanto di corredo, tra prove e analisi, e farne memoria.

Le mostre fotografiche istallate dalle sezioni, e molto visitate, sono lì a rappresentare  questa storia: l’appartenenza a una Provincia fortemente condizionata (spesso esaltata)  dal fascismo trionfante dei primi anni Trenta (quello della bonifica e delle quattro “città di fondazione”), le aberranti imprese coloniali, l’ignominia delle leggi razziali, la disastrosa alleanza con la Germania nazista. Poi la Liberazione di Littoria il 25 maggio 1944, e di tutta la provincia, grazie alle forze Alleate sbarcate ad Anzio il 22 gennaio; il contributo e l’estremo sacrificio dei partigiani, spesso in contatto con il fronte anglo-americano, nelle   varie forme in intensità e modalità nell’intero territorio e lungo l’arco della Linea “Gustav”, fino alla Liberazione di Roma, il 4 giugno di settantotto anni fa. Celebrare dunque la Festa della nostra Liberazione dal nazifascismo che anticipò di quasi un anno quella nazionale del 25 aprile 1945.

Il sindaco di Latina, Damiano Coletta, alla prima Festa provinciale Anpi Latina

Ad aprire e presentare l’iniziativa è stata la neo presidente provinciale Anpi, Teresa Pampena, eletta nell’ultimo congresso. È seguito l’intervento istituzionale del sindaco di Latina, Damiano Coletta, che riconosce nella nostra associazione un indispensabile presidio antifascista, ma la cronaca dell’intera giornata è stata di altissimo profilo. Sia per le analisi storiche dei relatori, che con competenza e rigore scientifico e archivistico hanno affrontato i temi del fascismo e della Resistenza nella nostra Provincia, sia per i contributi testimoniali, personali ed emotivi, e per alcuni interventi non previsti capaci tuttavia di entrare a far parte della memoria collettiva del territorio pontino.

Il giovane ricercatore e appassionato di storia Luca Santangelo, iscritto alla sezione Anpi di Latina, e lo storico del fascismo Ugo Mancini hanno saputo perfettamente coinvolgere i tanti ascoltatori nel racconto fitto, doloroso ed esaltante della giovane Provincia, fornire dati, analisi e interpretazioni; la storia di Gina (arrestata a Littoria) e di Bruno Piazza, ebrei sopravvissuti ad Auschwitz, raccontata dallo storico e giornalista Emilio Drudi, tratta da un suo studio sugli ebrei perseguitati nella “Provincia del Duce” ha aperto un mondo sconosciuto ai più.

Incontri e racconti alla prima Festa provinciale Anpi Latina

Ci hanno commosso e si sono radicate profondamente in ognuno di noi la storia del partigiano Angelo De Filippis, originario di Lenola, presentata con forte emozione dal figlio Pierluigi attraverso la lettura di brani autobiografici e le parole forti e piene di orgoglio di Carmen Martinelli mentre ricordava il padre partigiano a Milano. Vicende che dal passato arrivano all’oggi: Lenola, per esempio, il paese di Angelo De Filippis, e anche di Pietro Ingrao, si appresta a fondare una sezione Anpi: un altro presidio di memoria collettiva, dunque, tanto utile quanto esemplare per la crescita dell’identità comunitaria.

Da destra: Ada Filosa, prima presidente provinciale Annpi Latina, e Teresa Pampena, attuale presidente del comitato provinciale Anpi Latina

Dopo i saluti e gli incoraggiamenti di Ada Filosa, la prima presidente provinciale di Latina, le numerose associazioni presenti, esprimendo vicinanza e solidarietà all’Anpi, ci hanno scaldato il cuore, e prendendo l’impegno di future collaborazioni (ne abbiamo bisogno) ci hanno fatto sentire in sintonia con una comunità ancora più grande. Così ci siamo scambiati i contatti: con Emergency per le cure gratuite a chi ne ha bisogno, con Aifo per i diritti degli ultimi nel mondo, con la Rete degli studenti medi. E sono diventati nostri compagni di viaggio, nella rispettiva autonomia, Massimo Cervellini di Sinistra italiana, un giovane consigliere comunale del Pd, il Centro Donna Lilith, Primavera di legalità, la Cgil di Frosinone-Latina.

Vincenzo Calò della segreteria nazionale Anpi

Un clima di autentica e sentita partecipazione che Vincenzo Calò della segreteria nazionale, ha evidenziato  in due interessantissimi, intensi, brillanti, appassionati interventi, anche per rispondere alle sollecitazioni di Luciano Manca e di Fabrizio Maramieri, tra gli altri, sul ruolo e sulle modalità di azione dell’essere antifascisti oggi, illustrando le ragioni dell’Anpi spesso volgarmente aggredita, e non da ora, per le sue decise posizioni nella difesa attiva della Costituzione.

Ma, come Calò ha inoltre sottolineato, la crescita di adesioni e di iscrizioni all’associazione ne dimostrano saldezza e ricchezza di valori: una serietà incondizionata che ci viene senz’altro poi riconosciuta e che, di conseguenza, ci impegna moralmente a praticare e diffondere.

Infine, ciliegina sulla torta, abbiamo assistito a una straordinaria rappresentazione teatrale, seppure ridotta per motivi tecnici rispetto all’originale, che la sezione di Aprilia ha voluto portare all’evento: “Macerie. Diario di un sognatore”. La storia di Vittorio Arrigoni, pacifista e attivista fino alla morte per il diritto del popolo palestinese alla vita e alla libertà, e nel nome del no a tutte quelle guerre nel mondo di cui colpevolmente ci dimentichiamo ma sono altrettanto atroci del conflitto in corso in Europa.

Noi siamo figli spirituali di quegli uomini e quelle donne che, combattendo il fascismo e l’occupazione nazista, ci hanno permesso di risorgere e di guardare al futuro consegnandoci un’arma formidabile: la Costituzione, purtroppo ancora non pienamente applicata, i cui valori trascendono i confini nazionali. Perché proprio per le sofferenze subite e le conquiste ottenute siamo vicini a quei popoli che oggi in tante parti del mondo subiscono l’oppressione, la negazione dei diritti e, nonostante tutto, anche disperando, lottano per la libertà.

Si è chiusa così una giornata semplicemente fantastica da portare dentro di noi a lungo come un carico di energia per continuare una battaglia che sappiamo lunga e difficile ma a cui non possiamo né vogliamo rinunciare. Il primo impegno a cui risponderemo, anche su sollecitazione di molti interlocutori presenti, è sull’intero nostro territorio provinciale.

Ecco: è arrivato il momento di riconoscere e istituzionalizzare la Liberazione dal nazifascismo in ogni città, in ogni paese della Provincia affinché le Comunità possano riconoscersi in una storia corale e divenire soggetto di conquiste di libertà.

Ormai abbiamo le carte in regola e un’energia inesauribile.

Le sezioni Anpi di Aprilia, Cisterna, Fondi, Formia, Gaeta, Latina, Pontinia, Roccagorga, Sezze, Terracina…e le altre che nella Provincia di Latina avremo al nostro fianco