Hanno sfilato in centinaia tra Castelmartini, località di Larciano, e Massarella, frazione di Fucecchio (Firenze). Partigiani, rappresentanti della Repubblica Italiana e delle istituzioni locali insieme ai cittadini sono tornati a riunirsi nel secondo Raduno regionale delle ANPI di Toscana. Il 19 settembre hanno voluto ricordare l’Eccidio del Padule di Fucecchio, dove il 23 agosto 1944 vennero sterminati 175 civili: donne, bambini e anziani. Non una rappresaglia ma un’operazione di “desertificazione totale”, fu definito il massacro nel processo celebrato in Italia a molti decenni di distanza.
La Toscana è tra i territori maggiormente colpiti dalla furia nazista durante l’occupazione: i quattro mesi dell’estate ’44 furono scanditi da ben 32 stragi. Dopo la prima edizione a Sant’Anna di Stazzema, l’ANPI ha deciso di dedicare un appuntamento ogni anno agli altri massacri. Per il secondo Raduno è stata scelta l’ex palude a nord dell’Arno, fra le province di Firenze con i Comuni di Cerreto Guidi e Fucecchio, e quella di Pistoia con Larciano, Monsummano Terme e Ponte Buggianese. In particolare sono state scelte due località, Castelmartini a Larciano e Massarella a Fucecchio.
A dare il via alla giornata patrocinata dalla Regione Toscana e dai cinque Comuni martoriati è stato il Presidente Nazionale dell’ANPI Carlo Smuraglia, intervenuto a Castelmartino dove si trova la stele con i nomi dei Martiri tenuta a battesimo nel 2002 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Poi, dopo i discorsi del Presidente Vicario dell’ANPI Toscana, Ennio Saccenti, e del rappresentante del Comune (il sindaco di Larciano è scomparso da poco tempo) tutti a Massarella, frazione di Fucecchio, per l’inaugurazione del Giardino della Memoria, alla presenza della Vicepresidente della Camera dei Deputati Marina Sereni, dell’assessore regionale Stefano Ciuffo, dei sindaci di tredici Comuni limitrofi e del responsabile dell’ufficio culturale dell’ambasciata tedesca a Roma, Stefan Schneider.
Nel piccolo parco della Memoria è stato scoperto un monumento nel quale una scultura, una vela con sette colombe, ricorda il numero dei Martiri della frazione di Massarella e grandi pannelli in acciaio compongono la data della strage. Così sono stati impiegati 60mila euro, una parte dei fondi destinati a titolo di risarcimento dalla Repubblica Federale di Germania.
Durante il Raduno si sono succedute anche le testimonianze dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime, alla presenza, fra gli altri, di Silvano Sarti, Presidente del Comitato Provinciale ANPI di Firenze.
Spazio anche alla musica con un concerto dei “Fratelli Rossi”, letture sceniche e Fiori di sangue, spettacolo itinerante della regista Firenza Guidi che ha rievocato i fatti di settantuno anni fa. Tra le 5 del mattino e le 2 del pomeriggio del 23 agosto 1944, undici giorni dopo la strage di Sant’Anna di Stazzema, i soldati della 26ª divisione corazzata dell’esercito tedesco batterono uno per uno i casolari della zona. I nazisti uccisero a colpi di mitra e di calci di fucile tutte le persone che trovarono. Una carneficina che non risparmiò nessuno: non c’erano partigiani nella zona, solo donne e bambini del luogo, anziani contadini e sfollati che aveva cercato nel Padule un rifugio dai bombardamenti e dai rastrellamenti.
Pubblicato giovedì 1 Ottobre 2015
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