Santo Stefano - Ventotene -2436Santo Stefano è un isolotto a due chilometri da Ventotene. L’unico edificio è il carcere borbonico con 99 celle, in cui furono detenuti, fra gli altri, lo scrittore Luigi Settembrini, l’anarchico Gaetano Bresci, il futuro Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Matteo Renzi, Dario Franceschini e Nicola Zingaretti sono stati a Santo Stefano per la prima volta. Arrivati all’eliporto di Ventotene e dopo aver reso omaggio alla tomba di Altiero Spinelli, si sono imbarcati su di un mezzo della Capitaneria di Porto. A Santo Stefano li aspettava Salvatore Schiano, da tanti anni guida e studioso della storia del reclusorio. La lapide che ricorda la prigionia dei padri del Risorgimento e di Sandro Pertini ha prodotto la prima e toccante emozione del momento. Hanno visitato il reclusorio e si sono resi conto dell’alto valore storico, architettonico e simbolico della struttura. Il Ministero dei Beni Culturali ha già stanziato 446mila euro per i primi interventi sui punti critici. I primi 46mila euro saranno spesi per consolidare le arcate pericolanti. Bisogna rimuovere la pensilina dell’ultimo piano che, realizzata in cemento armato alla fine degli anni 50, sta schiacciando i pilastri di tufo sottostanti realizzati alla fine del Settecento. Non sarà facile eseguire i lavori sul reclusorio. Santo Stefano manca di un attracco agevole e pertanto, almeno per ora, dovranno utilizzare l’elicottero per trasportare i materiali. Un volo Ventotene-Santo Stefano, cronometrato da Salvatore Schiano, dura 3 minuti e costa 500 euro.

Santo Stefano-Ventotene DSC_2229Il Presidente del Consiglio si è impegnato a reperire 80 milioni di euro e a rendere pienamente operativi i lavori per l’agosto del 2017, in occasione del centenario della nascita di Altiero Spinelli. Ha inoltre confermato che la foresteria del reclusorio sarà destinata ad ospitare corsi di formazione per le future classi dirigenti dell’Europa. Naturalmente si dovranno strutturare relazioni con le più importanti Università Europee. Dall’Italia e, più precisamente da Ventotene e Santo Stefano, riparte la spinta per gli Stati Uniti d’Europa così come avevano preconizzato Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni. Umberto Terracini, ricordando Giuseppe Piancastelli, un confinato di Imola morto di peritonite per il mancato soccorso del direttore della colonia (Marcello Guida, già Questore di Milano durante i fatti di piazza Fontana e di Giuseppe Pinelli), ebbe a definire la Ventotene dell’epoca “un atomo di miseria in mezzo al mare dove non si riusciva a sfamare né gli abitanti e né i confinati”. Ebbene da quell’atomo nacque il manifesto dell’Europa Federale ed oggi, dal mare dove si consuma la tragedia dei migranti e dei bambini che muoiono, deve ripartire l’Europa solidale, che accoglie e dà futuro di pace e lavoro alle nuove generazioni. Questa è la sfida e, nel pronunciarla, Matteo Renzi è stato ineccepibile.

Nel frattempo, lunedì 8 febbraio 2016, è stata costituita l’ Associazione per Santo Stefano allo scopo di promuovere e sostenere la valorizzazione del reclusorio e dell’isola di Santo Stefano che resta un patrimonio unico sotto il profilo storico, culturale, politico, architettonico e naturalistico. Santo Stefano è monumento nazionale. L’associazione è presieduta da Guido Garavoglia. I soci promotori sono Elio Berarducci, Gianni Bonvicini, Francesco Carta, Barbara Fridel, Antonio Parente, Antonio Perucatti, Maurizio Ratti, Antony Santilli, Salvatore Schiano di Colella. L’associazione è aperta a tutti coloro che hanno a cuore il recupero e la conservazione di Santo Stefano.

In questo link, la proposta dell’ANPI di dar vita a un tavolo tecnico in merito: http://www.anpi.it/articoli/1485/proposta-anpi-un-tavolo-tecnico-allargato-per-il-recupero-del-monumento-di-ventotene

Francesco Carta, presidente onorario dell’ANPI provinciale di Latina