
La “messa online”, nuovo traguardo nel quotidiano percorso di democratizzazione dell’informazione e della conoscenza, è un risultato importante. Le carte ora a disposizione provengono dalla documentazione che la Commissione ha acquisito negli anni dei suoi lavori; non sono – è bene precisarlo – i fascicoli dell’archivio di Palazzo Cesi, sede della Procura Generale Militare, illegalmente occultati nel 1960 e recuperati nel 1994. Se si fosse trattato di tali fascicoli, oltre alla disponibilità informatica di essi, non ci sarebbe stato nulla di nuovo, in quanto tale materiale è consultabile presso l’archivio della Camera dal 2006. Si tratta, invece, della documentazione proveniente da cinque enti diversi – Ministero degli Affari Esteri, Ministero della Difesa, Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare (SISMI), Tribunale Ordinario di Roma, Consiglio della Magistratura Militare – che i membri della Commissione ritennero di dover interpellare; dunque, di documentazione archivistica che venne considerata – presumibilmente a ragione – rilevante ai fini di conoscere le cause e i responsabili dell’occultamento dei fascicoli relativi a stragi ed eccidi compiuti, in Italia e all’estero, da nazisti e italiani fascisti. Tali fonti, che fino ad oggi risultavano catalogate come “riservate” o “segrete” all’interno del corposo inventario pubblicato dalla Camera dei Deputati nel 2007[3], sono state quasi interamente[4] rese disponibili, e comprendono materiale diverso che andrà analizzato insieme al resto delle carte disponibili da tempo, ma finora non studiate nella loro interezza.
La desegretazione è un risultato raggiunto, che l’ANPI e l’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (INSMLI) possono rivendicare anche come proprio, dato l’impegno che, da anni, queste istituzioni, e così i singoli studiosi che a vario titolo con esse collaborano, profondono sulle difficili questioni connesse alle stragi naziste e fasciste, dalla ricostruzione di queste ultime alla complessa tematica della mancata, tardiva, parziale giustizia di transizione. Uno dei risultati di questo lavoro è l’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia, un prodotto, a breve disponibile online, voluto da ANPI e INSMLI e nato dalla collaborazione dei ministeri degli Esteri italiano e tedesco, convinti che la ricostruzione scientifica del periodo più difficile nelle relazioni tra i due Paesi sia la base migliore per affrontare insieme il presente e il futuro europeo.
La disponibilità dei documenti è una promessa mantenuta e un risultato raggiunto. Ciò che se ne ricaverà lo dirà solo lo studio sistematico delle carte. Quindi, siamo dinanzi a un nuovo punto di partenza, perché ora è necessario lavorare, studiare quei documenti, riorganizzare e integrare il discorso storiografico e politico sull’intera vicenda, che è storia della guerra e del dopoguerra, d’Italia e d’Europa. Tutto questo, nella speranza di avere le forze e i mezzi, anche materiali, per continuare a studiare.
Isabella Insolvibile, membro del Comitato scientifico dell’INSMLI, borsista dell’Istituto Storico Germanico
Note:
[1] http://www.patriaindipendente.it/persone-e-luoghi/servizi/armadio-della-vergogna-ancora-troppe-ambiguita/
[2] https://archivio.camera.it/desecretazione-atti/commissione-parlamentare-inchiesta-sui-crimini-nazifascisti-leg-XIV/list
[3] Indice generale dei documenti acquisiti dalla Commissione, pubblicato nel quarto volume dell’opera che raccoglie i resoconti delle sedute: Commissione parlamentare d’inchiesta sulle cause dell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti (istituita con legge 15 maggio 2003, n. 107). Resoconti stenografici delle sedute della commissione e di audizioni svolte in missione, relazioni, indici ed elenchi, Roma, Camera dei deputati, 2007.
[4] A una prima e veloce consultazione dell’inventario, risultano essere stati sottoposti a parziale (e non totale) scioglimento della riserva alcune carte provenienti dal SISMI e acquisite dalla Commissione nel febbraio e nell’aprile 2006 (num. inventario: 109). Sono, invece, ancora catalogati come “Riservati” i due esposti di Giovanni Orlando, sindaco del Comune di Borgo Ticino (Notizie inerenti ai tragici fatti accaduti nel proprio paese, num. inv. 1/1) e 2/1 Vincenzo Cerceo, ufficiale della Guardia di Finanza in congedo (Notizie inerenti alla provvisoria archiviazione del 1960, num. inv. 1/2).
Pubblicato venerdì 19 Febbraio 2016
Stampato il 01/12/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/idee/copertine/online-i-crimini-nazifascisti/