La famiglia Cervi al completo. Al centro, seduti, Alcide e Genoeffa Cocconi
La famiglia Cervi al completo. Al centro, seduti, Alcide e Genoeffa Cocconi

Anche quest’anno in tutta Italia si celebra la caduta del fascismo – avvenuta il 25 luglio 1943 grazie alla destituzione e all’arresto del criminale Benito Mussolini – con la storica pastasciutta antifascista. Questa bella tradizione è legata ad un’“invenzione” della famiglia Cervi che decise di festeggiare pubblicamente l’evento: si procurò la farina, prese a credito burro e formaggio e preparò chili di pasta. Una volta che questa fu pronta, caricò un carro, la portò in piazza a Campegine per distribuirla alla gente del paese. E fu festa. “Il più bel funerale del fascismo” secondo una limpida definizione di papà Alcide Cervi.

Sabato 25 luglio rinnoveremo quella gioia mangiando pastasciutta in tante piazze – capofila l’Istituto Alcide Cervi – e dando vita, idealmente, ad un’unica piazza: l’Italia, che ripudia il fascismo e il razzismo e dice un SÌ forte, corale e diffuso alla Costituzione e alla democrazia nate dalla Resistenza.

Anpi nazionale

 

Una pastasciutta antifascista possibile, necessaria, urgente: in questi mesi che hanno messo a durissima prova le vite di tutti, la socialità dei nostri valori quotidiani, e in campo culturale la stessa sopravvivenza di luoghi e istituzioni, anche Casa Cervi ha trovato una nuova via di essere “Casa”, e di essere presidio simbolico e materiale.

Il 25 aprile ha dimostrato in tutta Italia che onorare la nostra festa democratica fondante si deve e si può, in tutte le forme possibili. Le iniziative di Anpi, sia a livello nazionale che locale, la rete degli Istituti storici e la stessa Festa della Liberazione virtuale di Casa Cervi (seguitissima) hanno indicato a tutti nuove strade, creative e tecnologiche. E forse si può dire che a causa della emergenza pandemica, l’antifascismo tutto ha avuto la possibilità di cimentarsi in una vera e propria “mediamorfosi”, che lo ha sintonizzato maggiormente con i tempi, le generazioni, i linguaggi fin qui forse un po’ subiti.

pastasciutta antifascista 2020Abbiamo potuto farlo perché sapevamo che saremmo tornati a raccontare, a festeggiare, a significare le nostre parole e i nostri luoghi molto presto. L’antifascismo del resto, è stato ed è prima di tutto fede nel futuro, a prescindere dai tempi. E così è stato. Lo dovevamo anche a Papà Cervi, di cui ricorre quest’anno il 50° della scomparsa: il 2020 avrebbe dovuto essere soprattutto l’“Anno di Alcide”, ma è stato tanto altro.

Per Casa Cervi, dunque, l’occasione della Festa del 25 luglio, la Caduta del fascismo celebrata dalla storica pastasciutta che la famiglia reggiana offrì in piazza alla notizia dell’arresto di Mussolini, era un appuntamento da non mancare. Ben oltre l’evento in sé per ripopolare il luogo di memoria rimasto per lungo tempo disabitato dai suoi protagonisti, cioè i cittadini e gli studenti. Sarà una pasta liberatoria in molti sensi, e per questo è particolarmente calzante lo slogan che ha accompagnato tutta la campagna social in queste settimane: #PASTALIBERATUTTI.

Il lavoro per l’Istituto Cervi era già ripreso a pieno regime subito dopo il lockdown. Ripensare, riprogettare, ripopolare le attività per l’estate e per il futuro anno scolastico, così come riprendere il filo della ricerca e del rinnovamento strutturale, mentre riapriva il Museo Cervi con un flusso di pubblico flebile ma incoraggiante. I primi a tornare in forze sono stati i bambini, accolti con i campi estivi nel grande parco dei Campirossi; poi è stata la volta del teatro, con il Festival di Resistenza in corso e promosso in distanziamento sociale, tuttavia con un riscontro di pubblico sempre molto ampio.

pastaciutta antifascista luglio 2020Il banco di prova per Casa Cervi e il suo popolo sarà però la serata della storica pastasciutta, in programma sabato 25 luglio con una grande e disciplinata tavolata di 500 persone, a prenotazione e distanziate. Per riprenderci le nostre date, i nostri luoghi, e un po’ le nostre vite. Una sfida per tutti, a partire dai tanti volontari che da sempre animano gli eventi di Casa Cervi, e che questa volta sono chiamati ad uno sforzo aggiuntivo, questa volta di “entusiasmo rigoroso”.

Sarà anche una edizione inedita per lo sforzo di socializzazione digitale che i giovani volontari e operatori dell’Istituto hanno profuso nell’evento. Subito dopo la positiva esperienza del “25 aprile virtuale con Casa Cervi”, si è formata una redazione digitale che si è occupata della comunicazione e del lancio dell’evento sotto altre forme. Social network e materiali multimediali, ma anche una nuova forma di partecipazione che ha stimolato il pubblico di Casa Cervi anche a rispondere alla chiamata della Rete delle Pastasciutte.

frase papà cerviSi, perché la Pastasciutta antifascista di Casa Cervi non è solo l’evento reggiano. Da diversi anni e proprio grazie alla capillare attività di diffusione e mobilitazione dell’Anpi a tutti i livelli, celebrare con un piatto di pasta offerto la caduta del fascismo è diventato un gesto popolare ed esportato, un evento diffuso in moltissime contrade, piazze, paesi e città in tutta Italia. Nella scorsa edizione, la Rete delle Pastasciutte Antifasciste che festeggiano in contemporanea questa data alzando il piatto alla salute della libertà ha quasi raggiunto quota 120. Ma ancora più sorprendente è stata la risposta di quest’anno, quando molte realtà hanno contattato l’Istituto Cervi per trovare insieme il modo di essere comunque parte della rete e della manifestazione nonostante le difficili condizioni. È stato così a Reggio Emilia, dove l’Anpi provinciale ha promosso in accordo con il Cervi il fiorire di pastasciutte territoriali a contorno della “pasta madre” di Gattatico, ben sapendo che i posti disponibili avrebbero lasciato fuori moltissimi cittadini intenzionati a celebrare la pastasciutta antifascista anche quest’anno. E così è stato soprattutto ai quattro angoli della penisola, dove feste storiche e nuove esperienze sono fiorite con lo spontaneo entusiasmo che è sempre stato il naturale lievito di questa iniziativa diffusa dal basso. Ci saranno dunque le storiche feste di Sasso Marconi e Busto Arsizio (tra le prime ad aderire anni fa alla rete) ma anche nuovissime esperienze come quella di Marradi, Bari e Pescara. Giorno dopo giorno, riceviamo testimonianze di autentica resistenza popolare, ai tempi e alle difficoltà, in onore della data del 25 luglio, mai abbastanza raccontata e vissuta.

Ci sono iniziative di ogni genere e dimensione, e le circostanze hanno stimolato la fantasia e l’iniziativa: ci è appena giunta l’adesione dell’Anpi di Treviglio che distribuirà gratuitamente pacchetti di pasta al mercato cittadino, cosicché ognuno possa unirsi simbolicamente anche da casa allo spirito della festa. Ne abbiamo citato solo alcune, ma ogni gesto, ogni idea racconta territorio per territorio di un popolo antifascista che c’è, che si fa sentire, che in questo ancora strano 25 luglio 2020 sente le energie e la necessità di fare e di testimoniare.

Mai come quest’anno, il “più bel discorso contro il fascismo, la pastasciutta in bollore” che ricorda Papà Cervi nelle sue memorie, suona come PASTALIBERATUTTI.

Mirco Zanoni, coordinatore culturale Istituto Cervi

Tutte le iniziative in programma: https://www.anpi.it/eventi/