In merito alla puntata de La grande storia “Hitler e Mussolini: appuntamento con la morte” andata in onda su Rai3 in prima serata il 21 agosto 2015, si fa presente quanto segue.

Già nella prima parte della trasmissione, a proposito della nascita della Repubblica Sociale, si afferma che Salò è in provincia di Como. In realtà Salò è in provincia di Brescia. Tale errore denota già un intollerabile pressappochismo.

Sulla ricostruzione delle ultime ore di Mussolini, gli autori prendono per buona la versione proposta dal “giornalista Giorgio Pisanò”. Essi si guardano bene dal ricordare al pubblico che costui è sempre stato un fascista, repubblichino prima e del MSI poi. Data la sua pregiudiziale volontà di screditare l’antifascismo e la Resistenza, Pisanò non può vantare nessuna attendibilità storiografica, salvo forse per il conteggio dei caduti di parte repubblichina.

Sull’esposizione dei cadaveri di Mussolini e della Petacci a piazzale Loreto, gli autori omettono di ricordare che poco tempo prima in quello stesso piazzale i nazifascisti avevano appeso i cadaveri di vari partigiani appena fucilati.

Fare “divulgazione storica” non può e non deve significare “raccontare le cose a metà o in modo molto approssimativo”.