Si è abituati a ritenere che le lezioni del passato insegnino a non ripercorrere gli stessi orrori. Altri, però, la pensavano diversamente. George Bernard Shaw, per esempio: “L’esperienza insegna che gli uomini dall’esperienza non hanno mai imparato nulla”. Friedrich Hegel: “Ciò che insegnano l’esperienza e la storia è che popoli e governi non hanno mai imparato dalla storia”. George Santayana aggiungeva: “Chi non impara dalla storia è condannato a ripeterla”. Quanto basta per avere sempre la guardia alzata, specie nel tempo in cui viviamo.
Oggi, in un mondo irriconoscibile dove tutti navigano a vista fra antiche e nuove paure, cresce il pregiudizio verso l’altro da sé, vissuto spesso come un oscuro pericolo, o come un nemico, o comunque come un “esterno” e perciò in qualche modo una minaccia. Alla metafora del triangolo colorato si sostituisce la concretezza del filo spinato; l’illusione del crollo di tutti i muri viene sormontata e conculcata dalla nascita di nuove barriere; risorge il fanatismo delle camicie brune di “sangue e terra” e ad esso si aggiungono nuovi fanatismi più o meno verniciati di matrici religiose. Chi avrebbe immaginato vent’anni fa la nascita di un sedicente “stato islamico” formato da orde di tagliagole? O l’offensiva di bande terroriste suicide? O, per altro aspetto, un governo oscurantista, nel cuore della nuova Europa, come quello di Budapest? O un governo per alcuni aspetti analogo, come quello uscito dalle urne della Polonia? O ancora il successo del Fronte Nazionale ai confini del nostro Paese? Eventi e circostanze – certo – gli uni diversi dagli altri. Ma tutti convergenti verso un nuovo ordinatore della formazione dell’opinione pubblica: il grumo della paura e della violenza.

Il 27 gennaio 2016 è un frammento di questa realtà. Dunque la memoria dello sterminio è uno strumento essenziale per governare il nostro tempo difficile. È la ragione per cui segnaliamo con un link una rassegna di articoli usciti in passato su Patria Indipendente (di carta). Riflessioni e testimonianze che ci parlano di un recente passato che non vogliamo che in alcun modo possa tornare ad essere uno sconvolgente presente.
Per leggere gli articoli clicca sul link
- Un giorno per riflettere e ricordare l’orrore, di Franco Busetto, Patria Indipendente del 29 gennaio 2006 (http://anpi.it/media/uploads/patria/2006/1/19-20_BUSETTO.pdf )
- Una infernale deportazione con tanti gironi di sadica crudeltà, di Giovanni Melodia, Patria Indipendente del 28 luglio 1992 (Giovanni Melodia -Patria n° 14 del 26 luglio 1992)
- L’inferno dei gay nei lager nazisti, di Fabrizio Federici, Patria Indipendente del 20 gennaio 2002 (http://anpi.it/media/uploads/patria/2002/1/10-11_Federici.pdf)
- “Porrajmos”: la persecuzione nazista dei “rom” e dei “sinti”, intervista a Mirko Levak, Patria Indipendente del 24 gennaio 2010 (http://anpi.it/media/uploads/patria/2010/1/13-16_INTERVISTA_LEVAK.pdf)
- Primo Levi racconta a un ragazzo l’inferno dei campi di sterminio, a cura di Antonio Cassarà, Patria Indipendente del 23 gennaio 2011 (http://anpi.it/media/uploads/patria/2011/10-16_CASSARA.pdf
Pubblicato venerdì 15 Gennaio 2016
Stampato il 28/05/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/27-gennaio-2016-la-vita-e-la-memoria/