Santa Teresa Gallura. In fascia tricolore la vicesindaco Tiziana Cirotto, accanto la presidente nazionale Anpi Carla Nespolo; il responsabile area Sud Anpi, Vincenzo Calò; e a destra Piero Cossu, vicepresidente nazionale AnpiLa tre giorni in Sardegna della Presidente nazionale dell’Anpi Carla Nespolo ha rappresentato un viaggio tra il ricordo e il presente. Un giro nell’isola dei nuraghi dove la Presidente ha partecipato a diverse iniziative assieme ai primi cittadini e ad altre autorità locali. È avvenuto a Santa Teresa Gallura, a Olbia, a Oristano, a Nuoro, San Teodoro, Padru, Porto San Paolo, Terralba, San Veromilis. Ad esempio, il ricordo con sentimento vivo, non con retorica, del partigiano Andrea Scano, com’è avvenuto a Santa Teresa Gallura con l’amministrazione comunale, l’archivio storico, la città tutta, i parenti e soprattutto i ragazzi, che hanno dimostrato ancora una volta di voler sapere e conoscere per decidere essi stessi delle proprie idee, dei propri valori, del proprio domani.

Carla Nespolo si è soffermata su questa vicenda, la storia e la vita di Andrea Scano, il partigiano “Elio”, deceduto a Novara il 30 settembre 1980, lontano dalla sua terra d’origine, come tanti figli del sud che scelsero di battersi lontano dai propri luoghi nativi, perché ritennero fosse per una causa giusta; una scelta che darà alla Resistenza i connotati della grande battaglia di popolo, di tutto il popolo italiano. Eppure Andrea Scano, bracciante, era già accorso volontario nelle Brigate internazionali in Spagna e lì, durante la lotta contro Franco, aveva aderito al Partito comunista italiano.

A Santa Teresa Gallura

Scano, che era stato nominato commissario di battaglione, quando i combattenti antifranchisti dovettero lasciare la Spagna finì nei campi d’internamento francesi. Vi restò dal 1939 al 1941, allorché fu consegnato alle autorità fasciste italiane, che lo confinarono subito a Ventotene. Riacquistata la libertà con la caduta di Mussolini, dopo l’8 settembre 1943 Andrea Scano fu tra gli organizzatori della lotta armata a Genova. Commissario politico delle prime formazioni GAP attive nel capoluogo ligure – ha continuato a ricordare Carla Nespolo – passò successivamente tra i partigiani dell’Alessandrino, organizzandovi con Giacomo Buranello e Walter Fillak il 2° Distaccamento della 3a Brigata Garibaldi “Liguria”. Nel febbraio del 1944 Elio “fu gravemente ferito in uno scontro con i nazifascisti, ma pochi mesi dopo riprese la lotta come commissario politico della 108a Brigata Garibaldi “Paolo Rossi”, operante sino all’aprile 1945 nella zona di Castelnuovo Scrivia. Nel dopoguerra lavorò nell’apparato del Pci e per un certo tempo fu attivo anche in Sardegna. Un periodo drammatico per Scano fu quello della contrapposizione tra la Jugoslavia di Tito – dove era espatriato clandestinamente per sottrarsi all’arresto per detenzione di armi – e l’Unione Sovietica di Stalin. Internato dai “titini” a Goli Otok, all’isola Calva, ne fu liberato molto malato per i maltrattamenti subiti. A poco servì un suo successivo soggiorno, negli anni 70, in un “sanatorium” dell’Unione Sovietica. Tornato in Piemonte, Scano partecipò alla vita politica e sociale di Novi Ligure entrando a far parte del Consiglio comunale e della Giunta municipale. Un eroe, di cui c’è bisogno di parlare per non dimenticarci mai da dove veniamo!

Cimitero di Tavolara.La lapide di Bianca Ripepi, vedova di Girolamo Sotgiu, “Giusti tra le nazioni”

E, ancora, Carla Nespolo si è soffermata sulla storia di Bianca e Girolamo Sotgiu al cimitero dell’incantevole isola di Tavolara, lembo di terra dove i due scelsero di tornare e ora riposano per sempre. Dove il senso della libertà sembra essere più grande della confusione delle nostre città, dove la poesia ha ancora motivo di essere e le parole non volano via col vento che sa di mare, ma arrivano fino alle nostre coscienze di veri, autentici antifascisti, perché l’antifascismo e il desiderio di libertà per se stessi e soprattutto per gli altri sono state le parole d’ordine della vita di Bianca e Girolamo. Nominati “Giusti tra le nazioni”. Era l’estate 2014, quando alla figlia Federica venne recapitata una lettera, scritta in inglese, spedita da Gerusalemme che custodiva questo messaggio: “È stato deciso di conferire il titolo di Giusti tra le nazioni a Girolamo e Bianca Sotgiu. I loro nomi saranno incisi sul muro del Giardino dei giusti del museo di Yad Vashem, a Gerusalemme, nel cuore di Israele”.

Tavolara, Olbia. Foto di gruppo con Sabrina Serra, assessore alla Cultura di Olbia in fascia tricolore,

Si trattò di un annuncio storico per Olbia e la Sardegna. Girolamo Sotgiu, senatore e consigliere regionale per il Pci, storico e docente universitario, era infatti originario di Olbia, e in piena seconda guerra mondiale, nell’isola di Rodi, all’epoca colonia italiana, con la moglie Bianca Ripepi salvò diversi ebrei dalla deportazione nei lager. Tra gli altri, spacciandola per loro figlia, una bambina di nome Lina. I veri genitori della piccola, infatti, furono catturati dai tedeschi e deportati, e per salvarla Girolamo e Bianca la adottarono, falsificando dei documenti. Poi, per fortuna, la vera madre e il vero padre di Lina riuscirono a salvarsi e così ritrovarono la figlia. I Sotgiu, coppia coraggiosamente antifascista, non rinunciarono mai agli ideali di uguaglianza e libertà, e decisero di rischiare la propria vita pur di salvare quelle degli altri. Sin da quando cominciarono a tenere delle lezioni clandestine agli ebrei, proprio di fronte alla follia nazista delle deportazioni. Erano anche molto uniti, tanto che quando Girolamo venne internato, Bianca riuscì a farlo liberare.

La Presidente nazionale dell’Anpi nell’ambito di una cerimonia ufficiale ha parlato di Bianca e Girolamo con commozione e partecipazione personale, ripensando a un tempo lontano in cui, ospite dei due sull’isola di Tavolara, aveva un sapore davvero particolare condividere scelte e speranze, ricordi e passioni, desideri e riflessioni, soprattutto in nome del rispetto dei diritti umani. Che non ha tempo, né luogo ma è ovunque e per sempre. E rileggendo le parole scritte sulla lapide dal comune amico, lo storico Rosario Villari: “Alla ricerca storica e alla poesia, alla libertà, al progresso della propria terra, alla solidarietà umana e sociale hanno donato la mente e il cuore”, il messaggio di speranza si eleva più alto del senso pieno del ricordo.

Oristano, Sala consiliare. Sotto schermo, da sinistra, Il vicesindaco Massimiliano Sanna, Vincenzo Calò, Carla Nespolo, Carla Cossi, presidente Anpi Oristano, il prefetto Giuseppe Guetta

La storia tuttavia va anche ricordata quando è al negativo. Certamente una delle pagine più buie della nostra storia recente è quella delle leggi razziali. Lo si è fatto ad Oristano, ancora una volta con i ragazzi, e con gli “adulti”, perché la lezione è utile per tutti volgendo lo sguardo all’attualità. Nel 1933 si stima ci fossero 13 milioni di ebrei in Europa, dei quali circa 40.000 in Italia. Anche questi diventarono progressivamente vittime di un “razzismo di Stato”, prima tramite leggi discriminatorie a livello sociale ed economico, poi con la violenza vera e propria. Ad esse vanno accomunate le discriminazioni verso i politici, gli omosessuali, gli zingari, i testimoni di Geova, gli apolidi, gli asociali e i delinquenti comuni, meno note ma non meno gravi. Proprio raccontando la storia nella sua disarmante verità alle volte, infatti, si fa il miglior servizio al presente.

È quello che ha cercato di fare il bel convegno di Oristano. E questo, ancora una volta, ci fa capire quanto importante e dirimente sia il ruolo dell’Anpi sui temi del razzismo e delle discriminazioni. E quanto sia importante diffondere e riaffermare i valori della Costituzione italiana. Con l’amministrazione comunale di Oristano, le scuole, il Prefetto e le autorità ecclesiali è stato importante far arrivare un messaggio chiaro e univoco: non esistono le razze, esiste solo la razza umana!

Oristano. Carla Nespolo con gli studenti del liceo scientifico Mariano IV

E veniamo infine alla storia di oggi, o meglio, a come possano arrivare le ragioni della storia con gli strumenti della modernità. È quello che è accaduto nell’ambito di Nuoro, esattamente a Orgosolo.

Lì ci sono i Murales che con semplicità sanno raccontare la storia e comunque parlare ai giovani, col linguaggio dei giovani. È possibile trovare dipinto su di un muro immagini da Marx a Papa Francesco, passando per l’immancabile Gramsci e dire di eroi e persone comuni allo stesso modo, come facce diverse della stessa medaglia, quella della dignità umana.

Nuoro. Il nuovo murales di Francesco del Casino

Accorgendoci poi di non essere soli ma avendo accanto a noi meravigliosi compagni di viaggio, dalle istituzioni (il sindaco di Nuoro, ad esempio, che ci riceve con tanto di doni nel salone comunale, di domenica mattina), ai prefetti e ai dirigenti scolastici, ai sindacati, alle associazioni e ai partiti politici (di diversa collocazione), iscritti vecchi e nuovi della nostra associazione e gente comune.

Per concludere poi col calice alzato a cantare “Bella ciao” e ricordare tutt’insieme il valore dell’antifascismo, quindi della comunità.

Vincenzo Calò, responsabile area Sud e componente del Comitato nazionale Anpi

 

Dopo il soggiorno della Presidente nazionale dell’Anpi nell’isola, prosegue un’intensa attività dell’Associazione dei partigiani. È del 15 ottobre a Sassari un’iniziativa di riflessione e di approfondimento sul tema del rapporto fra fascismo e razzismo con il direttore di Patria Indipendente Gianfranco Pagliarulo, il Vicepresidente nazionale Anpi Piero Cossu, la Presidente dell’Anpi provinciale Caterina Mura, il presidente della sezione “Bastianina Martini-Musu” Thomas Arras. Nel Medio Campidano si è riqualificato il Parco Gramsci ed è proseguita l’intensa attività realizzativa dei murales. Nel cagliaritano domenica 21 ottobre si terrà la XVII Marcia Sarda della Pace (Gesturi-Laconi). La Marcia, giunta alla 17a edizione, è organizzata dalla Tavola Sarda della Pace cui aderiscono numerose associazioni (Anpi, Arci, Cgil, Movimento non violento, Comitato per la riconversione della RWM, Confederazione Sindacale Sarda, Rete Radiè Resch, etc.).

Da 6 anni l’Anpi provinciale di Cagliari, assieme all’ASARP, al Comitato Stop-OPG e ad altre associazioni, promuove la rassegna intitolata “Il Mese dei Diritti Umani” che si tiene nel mese che precede la data dell’anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e cioè fra il 10 novembre ed il 10 dicembre . Quest’anno la rassegna inizierà il 12 novembre con un convegno organizzato dall’Anpi Provinciale e Sezione di Cagliari assieme al Comitato di Iniziativa Costituzionale e Statutaria e alla docente di Storia Contemporanea della facoltà di Scienze Politiche Cecilia Novelli dal titolo “Stato sociale in Italia: dalla nascita al declino”.