Oltre 150 iniziative, alcune della durata di più giorni per il 27 gennaio, Giorno della Memoria. Se l’Anpi nazionale insieme ad Aned, l’associazione degli ex deportati nei campi nazisti, ha proposto su Facebook un bellissimo video-racconto delle deportazioni e di chi vi si oppose (segnaliamo la testimonianza della scrittrice sopravvissuta alla Shoah Edith Bruck e i contributi dell’attore Fabrizio Gifuni, della storica Isabella Insolvibile, del presidente nazionale Aned, Dario Venegoni, e del presidente nazionale dei partigiani, Gianfranco Pagliarulo), sezioni e comitati provinciali Anpi di tutta Italia e all’estero non sono stati da meno per la ricchezza e la qualità delle attività culturali messe a punto.

Edith Bruck nella diretta Fb di Anpi

Nelle scuole, in piazza o nei teatri, con mostre, reading letterari, proiezione di film, posa di pietre d’inciampo, di concerto con le Istituzioni locali o con altre associazioni, oppure contando solo sulle proprie forze creative e organizzative. Patria le vuol illustrare con le locandine giunte in redazione, che pubblichiamo in galleria. Altre potete trovarle sul sito dell’Anpi nazionale. Vedrete che a volte le iniziative son partite molto per tempo e alcune coprono l’arco di due settimane.

Il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo, nella diretta Facebook per il Giorno della Memoria 2023

ll presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo, durante la diretta social ha voluto sottolineare: «Guai a noi! Guai a noi se dimenticassimo la Shoah. Qualche giorno fa Liliana Segre ha lanciato un allarme, ha detto che sente spesso persone che dicono: “basta con questi ebrei, che cosa noiosa, oramai lo sappiamo”. Liliana Segre ha ragione. Il 27 gennaio, Giorno della Memoria. Non è sufficiente. C’è bisogno di qualcosa in più? No; c’è bisogno di qualcosa di meglio. Non basta la liturgia. C’è bisogno di formazione civile. C’è bisogno di conoscenza, di coscienza e di comportamenti adeguati. Spesso oggi la conoscenza è negata, la coscienza è latitante e i comportanti mancano. Parlo in primo luogo della catastrofe della Shoah. Ma parlo anche, per esempio, dei deportati politici italiani e di tutta Europa che sono stati cancellati da decenni dalla memoria collettiva».

Chi glielo dice ai ministri Valditara e Sangiuliano?