
L’antifascismo permanente è uno stato di vigilanza continua sulla salute e la tenuta delle istituzioni democratiche, minacciate da mafie, corruzione e derive autoritarie; proprio in questa prospettiva si inserisce la rete tra beni confiscati, fatta di persone, storie, luoghi e ideali: è una testimonianza concreta di come si possa costruire un futuro diverso, partendo proprio dai segni più duri e dolorosi del passato. Un esempio di tutto ciò lo ritroviamo oggi in Calabria.

Nel cuore della Piana di Gioia Tauro, a Polistena, si sta infatti consolidando una rete virtuosa tra immobili confiscati alla criminalità organizzata, diventati presidi di memoria attiva e di cittadinanza responsabile. A promuoverla sono due realtà locali impegnate su fronti diversi ma complementari: la cooperativa sociale Valle del Marro-Libera Terra e la sezione ANPI di Polistena. Entrambe operano in un’ottica di antimafia sociale e antifascismo. Entrambe si impegnano a costruire ponti tra generazioni, attraverso attività che mettono al centro i più giovani come protagonisti attivi. Entrambe radicano le loro azioni nella valorizzazione “pedagogica” di quei particolari beni comuni, che sono i beni confiscati. In particolare, dal 2005 la Valle del Marro coltiva in modo biologico oltre 100 ettari di terreni agricoli sottratti dallo Stato alle cosche mafiose della Piana. Ma il vero obiettivo della cooperativa non è solo coltivare la terra, bensì le coscienze.

Da qui la collaborazione con il Centro polifunzionale “Padre Pino Puglisi”, sito a Polistena in via Catena: un palazzo confiscato alla cosca mafiosa dei Versace e oggi restituito alla collettività grazie all’assegnazione alla Parrocchia Santa Marina Vergine, vincitrice di due bandi della Fondazione con il Sud. Il Centro porta il nome del sacerdote ucciso da Cosa Nostra il 15 settembre 1993 per la sua azione educativa tra i ragazzi del quartiere Brancaccio a Palermo. La sua eredità morale continua oggi nelle attività della Parrocchia, guidata da Don Pino Demasi, referente di Libera: attività potenziate recentemente, all’interno del Centro, dall’avvio del progetto EduPOWER 2030-Formazione, sport, lavoro, creatività, finanziato con fondi Pnrr per contrastare la povertà educativa.

All’interno della stessa struttura opera anche la cooperativa Valle del Marro, che accoglie ogni anno decine di gruppi da tutta Italia. Attraverso i campi di impegno e formazione promossi da Libera, giovani e adulti sperimentano percorsi educativi che intrecciano lavoro agricolo sui beni confiscati, cittadinanza attiva e memoria civile. Uno degli snodi centrali di questo percorso educativo è il bene confiscato di via dei Domenicani, sede dell’ANPI di Polistena, intitolata a Teresa Talotta Gullace. Originaria di Cittanova (RC) e divenuta simbolo della resistenza civile durante l’occupazione nazista di Roma, Talotta Gullace fu uccisa il 3 marzo 1944 da un soldato tedesco mentre cercava di parlare con il marito prigioniero. Era incinta del sesto figlio. La sua storia – storia “resistente” di una donna, di una madre, di un’emigrante – ha ispirato il personaggio di “Sora Pina”, popolana orgogliosa e sanguigna, nel celebre film Roma città aperta di Roberto Rossellini.

Oggi, quel bene confiscato assegnato all’ANPI è un centro culturale e formativo, vivo e partecipato: vi si organizzano seminari, cineforum, incontri con testimoni, presentazioni di libri e visite guidate nei luoghi simbolici della Resistenza e dell’antimafia. Particolare attenzione è riservata al ruolo, spesso dimenticato, del Mezzogiorno nella lotta di Liberazione, con giovani calabresi che combatterono nelle formazioni partigiane attive al Centro e Nord Italia.
Tra gli appuntamenti simbolici c’è la Pastasciutta Antifascista, organizzata ogni 25 luglio per ricordare la caduta del regime mussoliniano e ribadire i valori della libertà, della democrazia e della giustizia sociale attraverso un gesto semplice e collettivo: condividere un pasto, come fecero i fratelli Cervi nel 1943. Ed è giunta alla terza edizione lo “Spritz Partigiano”, un appuntamento organizzato dalla Sezione di Polistena per avvicinare i giovani ai valori fondanti della democrazia e della libertà attraverso linguaggi nuovi e momenti di condivisione.

“In questo luogo – un edificio confiscato, scelto come centro propulsore di iniziative – spiega Francesco Mammola, presidente ANPI Polistena – le giovani generazioni incontrano la storia dell’antifascismo e la traducono in impegno attivo e consapevole. È fondamentale mantenere alta l’attenzione, perché se il fascismo mussoliniano è morto, la mentalità fascista non è mai stata del tutto sconfitta: riemerge sotto nuove forme di oppressione, intolleranza, discriminazione e violenza. Come il pensiero fascista muta forma e si presenta sotto nuove vesti, così la promozione e la comunicazione dei valori democratici deve sapersi evolvere. E va ricordato un dato preoccupante: nella storia della nostra Repubblica, gruppi eversivi neofascisti hanno intrecciato legami profondi con la ’ndrangheta. Un fatto che deve alzare il livello di attenzione e allarme, anche sul piano culturale e civile”.
In questa prospettiva, la collaborazione tra la cooperativa Valle del Marro e l’ANPI non si limita a eventi commemorativi, ma si traduce in azioni educative e progettuali di lungo periodo. A breve nasceranno, presso il Centro Padre Pino Puglisi e la sede dell’ANPI, due centri di documentazione aperti a studenti, ricercatori e cittadini interessati ad approfondire le lotte politiche e civili contro le mafie e la storia dell’antifascismo, con particolare attenzione al contesto calabrese.
“La confisca dei beni alla mafia – concludono Mammola e Napoli – rappresenta solo il primo passo di un percorso più ampio: quello della rigenerazione civile, in cui l’antimafia sociale si intreccia con l’antifascismo, entrambi intesi come pratica quotidiana di cittadinanza responsabile e come archivio resistente della memoria, contro l’oblio che rende possibile il ritorno e il radicarsi di poteri illegali”.
Antonio Napoli, responsabile dei percorsi formativi e socio fondatore della cooperativa sociale Valle del Marro-Libera Terra
Pubblicato mercoledì 10 Dicembre 2025
Stampato il 10/12/2025 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/polistena-rc-una-rete-tra-i-beni-confiscati-per-essere-antifascisti-e-lottare-contro-le-mafie/





