Pavimenti e muri divelti nella sede intercomunale Anpi di Polistena, città metropolitana di Reggio Calabria

Forse hanno approfittato del lockdown per le festività. Giorni fa la sede dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, sezione intercomunale di Polistena, in via Domenicani, nel territorio metropolitano di Reggio Calabria, è stata vandalizzata e semidistrutta da ignoti, che hanno divelto e fatto a pezzi la centralina elettrica e la canna fumaria, nonché alcune pareti in muratura, per asportare una rilevante quantità di materiali in rame. Il danno, è stato calcolato, ammonta a oltre seimila euro.

È un fatto gravissimo di vandalismo e di mancanza di rispetto per il bene comune, reso ancora più grave perché colpisce l’attività di una associazione che vuole contribuire alla crescita civile e culturale di Polistena e dell’intera Piana di Gioia Tauro.

La sede della sezione intercomunale Anpi di Polistena si trova in un edificio sequestrato e confiscato alla malavita organizzata

La sezione Anpi di Polistena, intitolata alla martire calabrese “Teresa Talotta Gullace”, è stata costituita il 13 Aprile 2019, a seguito del congresso celebrato nella sede del Consiglio comunale, con il quale è stato eletto presidente Salvatore, Rino, Tripodi e oggi conta circa 60 iscritti.

I danni ammontano a circa 6.000 euro

In quasi due anni di attività, la sezione polistenese dei partigiani ha al suo attivo diverse iniziative, tra cui la manifestazione in piazza della Repubblica dell’1 settembre 2019 “Per una nuova Resistenza”;  il convegno dal titolo “Mai più guerra”, a cui è stato presente il procuratore capo della Procura di Palmi, Ottavio Sferlazza; e la visita al campo di internamento di Ferramonti di Tarsia del febbraio 2020.

Indignazione e sgomento di dirigenti e iscritti all’Anpi di Polistena per l’atto vandalico

Assieme alla normale attività di proselitismo e di iniziative atte a valorizzare e diffondere i principi democratici e antifascisti, nonché della difesa e del rispetto della Costituzione italiana, nata dalla Resistenza, la sezione di Polistena, nel rispetto dell’articolo 2 dello Statuto, ha presentato all’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Marco Policaro, un progetto che recita: “l’Anpi si impegna nel promuovere studi intesi a mettere in rilievo l’importanza della guerra di Liberazione ai fini del riscatto del Paese”.

Tra le macerie della devastazione

Di più. Tra le attività in cantiere, a cui stanno lavorando iscritti e dirigenti, c’è la realizzazione di un “Museo, biblioteca e centro studi della Resistenza in Calabria, con la finalità di portare avanti un’opera di ricerca, riflessione e di divulgazione sulla storia contemporanea della Calabria e del Mezzogiorno e sui nuovi temi della didattica della storia della Resistenza e dell’età contemporanea”.

Un progetto di vasto respiro che prevede tra l’altro la dotazione al museo di un portale internet con il duplice obiettivo di mettere in rete e valorizzare la produzione didattica del museo, e di proporsi come strumento per favorire la condivisione di esperienze, idee e materiali didattici tra utenti pubblici e privati che lavorano intorno ai temi fondanti della realtà museale.

I vandali non hanno risparmiato nessuna parte dei locali

L’iniziativa ha trovato subito riscontro e condivisione da parte dall’Esecutivo comunale, che lo ha approvato senza riserve e che l’11 marzo 2020 è stato proposto e approvato dal Consiglio comunale.

Una scelta significativa dell’Amministrazione cittadina che punta alla valorizzazione e al riutilizzo dei beni confiscati alla malavita organizzata nel rispetto della normativa vigente e che ha lo scopo di sottrarre alla criminalità beni realizzati in modo illecito e assegnarli ad associazioni impegnate in attività istituzionali e di volontariato che operano nel sociale.

Poi nell’ottobre scorso è stata perfezionata la convenzione tra Comune, Anpi provinciale e sezione di Polistena per la gestione di “un bene sequestrato e confiscato alla criminalità organizzata, trasferito dall’Agenzia nazionale al patrimonio comunale, consistente in un fabbricato di 118 mq (6 vani) in via Domenicani”.

Con il presidente della sezione Anpi, Rino Tripodi, davanti alla sede dopo il gravissimo episodio

L’Anpi, compatibilmente con il difficile momento che l’Italia e la Calabria stanno vivendo a causa del covid, aveva già messo in campo ed individuato una serie di iniziative volte alla ristrutturazione e all’adeguamento dell’immobile assegnato per realizzare il centro studi.

Il grave atto vandalico con la distruzione parziale della sede rallenta di fatto le attività dell’associazione, ma non inficia la ferrea volontà dei soci di realizzare un centro studi all’interno di un progetto più vasto di creazione della Casa della Cultura.

Pertanto facciamo appello a tutti i cittadini a sostenere con ogni mezzo l’Anpi per realizzare il centro studi e avvicinarsi all’associazione condividendone le attività.

Nel contempo invitiamo le forze di polizia a investigare affinché i responsabili dello scempio possano essere individuati e assicurati alla giustizia.

Salvatore Rino Tripodi, presidente sezione Anpi Polistena