Enrico Montesano escluso dal programma “Ballando con le stelle” per essersi esibito con una maglietta della Xmas. L’Anpi tra quanti hanno dato voce a una corale indignazione. Eppure non è stata cancellata la replica della trasmissione
È finita con l’esclusione di Enrico Montesano dal programma di punta del sabato italiano “Ballando con le stelle”. Provvedimento della Rai e mille scuse al pubblico.
Ma ci sono volute ben sette ore affinché il servizio pubblico televisivo prendesse atto che qualcosa non andava, e non poteva essere altrimenti, nell’aver permesso la messa in onda di immagini dell’attore mentre provava i passi della sua esibizione indossando una maglietta della Xmas.
Un’occasione di divertimento trasformata in un’offesa alla Resistenza e a chi ha subito le violenze nazifasciste, in particolare del reparto della Marina noto per il feroce collaborazionismo. Grande ed estesa l’indignazione di chi la sera del 12 novembre non credeva a quanto stava vedendo.
Poi per la Rai momenti di passione, cominciate con un tweet di Selvaggia Lucarelli, tra l’altro giudice a Ballando con le stelle, che domenica mattina ha scritto: “Dalle immagini di ieri vedo Montesano fare le prove di Ballando con la maglietta della Decima mas che, se a qualcuno sfugge, è una formazione militare che ha combattuto accanto ai nazisti contro i partigiani, nonché simbolo del neofascismo”.
E altri hanno rilanciato, attori, cantanti, la Federazione della stampa, cittadini.
Anche l’Anpi ha protestato, dando voce a un’Italia basita da tanta superficialità. “Montesano arringava i no Vax invitandoli a non pagare il canone Rai – aveva ricordato l’associazione dei partigiani –. Oggi prova a ‘Ballando con le stelle’ con la maglietta della X Mas, nota per il collaborazionismo con i nazisti e la ferocia contro i partigiani. Una vergogna che offende le vittime della criminalità nazifascista e la Resistenza, radice della Repubblica. Attendiamo seri provvedimenti dalla Commissione parlamentare di vigilanza sui servizi radiotelevisivi”.
Le misure chieste da più parti sono arrivate in serata con un comunicato dell’Ufficio stampa Rai: “inaccettabile la scelta compiuta da Montesano. Resta inammissibile che un concorrente di un programma televisivo del servizio pubblico indossi una maglietta con un motto e un simbolo che rievocano una delle pagine più buie della nostra storia. Chiediamo scusa a tutti i telespettatori e, in particolare, a coloro che hanno pagato e sofferto in prima persona a causa del nazifascismo a cui proprio quella simbologia fa riferimento. È decisione, dunque, della Rai interrompere la partecipazione di Enrico Montesano alla trasmissione”.
Se anche l’Anpi ha mostrato soddisfazione dopo aver “appreso dalla stampa” dell’esclusione, ritenendola “una decisione doverosa che ha raccolto l’indignazione di tantissime e tantissimi democratici e antifascisti”, la tribolata domenica non è forse servita di lezione alla Rai. La sera stessa infatti era in programma la replica della puntata sul canale Rai premium, ch 25. Che è regolarmente andata in onda con tanto di maglietta della vergogna.
E Montesano, come ha reagito?
Prima ha fatto ammenda su Facebook: “Sono profondamente dispiaciuto e amareggiato per quanto accaduto durante le prove del programma – ha scritto sulla pagina del social –. Sono un collezionista di maglie ho quella di Mao, dell’Urss, ma non per questo ne condivido il pensiero. Non c’era in me nessuna intenzione di promuovere messaggi politici o apologia di fascismo da cui sono profondamente distante. Sono sempre stato un uomo libero e democratico. Credo nei valori della costituzione e mi scuso profondamente con chi si è sentito offeso e turbato. È stata un’ingenuità. Io col nazifascismo e tutti i totalitarismi non c’entro nulla e li disprezzo”.
In seguito però deve averci ripensato perché appena tre ore dopo ecco cosa posta: “Ricordo che la maglietta contiene una frase di Gabriele D’Annunzio che è liberamente riprodotta anche nei libri di studio di letteratura italiana adottati nelle scuole. Altresì aggiungo che la maglietta da me indossata è stata vista dai rappresentati della Rai sia durante le mie prove della prestazione artistica sia durante la registrazione della stessa, senza alcuna obiezione. Aggiungo che il materiale montato e messo poi in onda è stato ulteriormente esaminato dai rappresentati della Rai che non hanno minimamente dubitato della regolarità e della liceità delle immagini. Ho dato mandato all’avvocato Giorgio Assumma insieme al mio agente Settimio Colangelo di esaminare la situazione per tutelare al meglio la mia identità personale e la mia onorabilità”. Non sono però mancati sui social i sostegni all’attore, fino a commentare che non doveva scusarsi.
“Povera Italia”, avrebbe intonato qualcuno.
Pubblicato lunedì 14 Novembre 2022
Stampato il 28/03/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/quel-nero-sabato-italiano-in-rai/
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