Lo scorso 14 agosto l’Unione africana (Ua) ha aderito alla campagna “Correct the Map”, promossa dalle organizzazioni Speak up Africa e Africa no filter. Lo scopo è convincere governi e istituzioni internazionali come la Banca mondiale e le Nazioni Unite a sostituire il planisfero di Mercatore – risalente al cinquecento ma ancora molto utilizzato nelle scuole e sulle App – con una mappa della Terra che usi la proiezione Equal earth, sviluppata nel 2017 dal cartografo Tom Patterson e dai suoi colleghi per tenere conto delle dimensioni corrette dell’Africa e di altri territori.

Selma Malika Haddadi, vicepresidente della commissione dell’Unione africana (Ua)

“Sembra che sia solo una mappa ma in realtà è molto di più”, ha dichiarato alla Reuters Selma Malika Haddadi, vicepresidente della commissione dell’Ua. Correggere quella mappa però equivale a restituire “identità e orgoglio” agli africani. La proiezione creata dal cartografo fiammingo Gerardo Mercatore infatti distorce la dimensione dei continenti, ingrandendo le aree vicine ai poli e rimpicciolendo Africa e Sudamerica.

Il cartografo fiammingo Gerardo Mercatore ha realizzato il planisfero nel 1569

Ciò ha alimentato l’impressione scorretta che il continente africano sia marginale, mentre invece è il secondo più grande del mondo. Storicamente, questo tipo di mappa è stato molto utilizzato per la navigazione. Tuttavia, le masse continentali risultano notevolmente distorte verso i poli, in particolare nell’emisfero settentrionale. Sulla mappa di Mercatore, l’Africa sembra avere all’incirca le stesse dimensioni della Groenlandia. In realtà, è circa 14 volte più grande.

E allora, come tutto il nostro mondo – quello che abitiamo attraverso la cultura, le pratiche e le percezioni – vengono deformati anche il pensiero, i pre-giudizi, le idee. Quando le dimensioni dell’Africa vengono rappresentate in modo errato sulle mappe, anche la percezione che il mondo ha del continente risulta distorta, compresa quella dei media, del mondo dell’istruzione, della politica.

Il cartografo Tom Patterson. E’ stato presidente della North American Cartographic Information Society (immagine tratta da Twitter)

“Per oltre 450 anni abbiamo basato la nostra comprensione dell’Africa e del mondo su una mappa che è sbagliata”, spiega Patterson. In realtà, gli Stati Uniti, la Cina, l’India, il Giappone, il Messico e gran parte dell’Europa potrebbero stare tutti nell’Africa e ci sarebbe ancora spazio. Oggi poi la forma primaria di approccio e comprensione del mondo è visuale e non più testuale, come invece è stato per secoli.

Insomma la mappa di Mercatore – estremamente utile nell’era delle esplorazioni e del colonialismo europeo, diventata de facto la mappa del mondo – non solo rappresenta in modo errato le dimensioni del Sud globale, ma riguarda anche il potere e la percezione. Questo può cambiare.

Su correctthemap.org si può firmare la petizione. #CorrectTheMap


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