Reggio Emilia, San Maurizio. I piccoli alunni della scuola materna Gulliver sono stati molto colpiti dallo scempio operato sul monumento ai Caduti

Hanno voluto dare il loro contributo al ripristino del memoriale ai Caduti di via Pasteur, i bambini della sezione 5 anni della scuola dell’infanzia Gulliver, che ha sede a pochi metri dal monumento ed è vicino all’ingresso del Mauriziano, la villa quattrocentesca scelta come residenza da Ludovico Ariosto quando fu governatore di Reggio. L’opera rende omaggio ai morti della Prima guerra mondiale, alle vittime civili del Secondo conflitto e ai partigiani che hanno perso la vita nella lotta di Liberazione.

Le maestre Elisa Degani e Rosalba Pennino hanno affiancato i bimbi in un cammino nato dall’osservazione diretta: i piccoli alunni avevano notato quanto fosse accaduto e chiesto di poter intervenire; così quando sono arrivati gli operai incaricati della pulizia delle scritte apposte da mani ignote, hanno voluto dar loro una mano.

Reggio Emilia, San Maurizio. I bambini della Gulliver durante la ripulitura

«Ritornati a scuola dopo le vacanze di Natale, i bambini si sono accorti che il Monumento ai Caduti a San Maurizio collocato davanti al vecchio ingresso della scuola, era imbrattato di scritte e i fiori sparpagliati via. Ne abbiamo parlato insieme…», raccontano le maestre Elisa e Rosalba.

Da qui sono partite le prime riflessioni:

  • Ci hanno disegnato con le bombolette spray. Diego
  • Forse qui prima non c’era la nostra scuola e sono venuti qui a combattere e dopo ci hanno fatto un monumento. Cristian
  • Adesso ci sono venuti a scrivere per prendere in giro i morti. È brutto già quando muore una persona… Vanessa
  • Possiamo però ripulirlo. Luca M.
  • Possiamo pulirlo con lo spazzettone, lo straccio e il secchio. Cristian
I disegni degli alunni della Gulliver di Reggio Emilia dimostrano quanto lo scempio al monumento ai Caduti li abbia colpiti amaramente

«Queste riflessioni hanno generato nei bambini e nelle insegnanti il desiderio di sostenere i valori impliciti che il Monumento vuole trasmettere: la memoria, la storia, il rispetto e il senso civico. I bambini avrebbero voluto ripulire immediatamente il Monumento», continuano le insegnanti.

L’occasione giunge alla svelta: «Quando, una mattina, dalla finestra vediamo un camioncino parcheggiato davanti al Monumentale e chiediamo agli operai se possiamo dare un piccolo aiuto simbolico nella pulitura. E così i pensieri dei bambini possono essere sostenuti da un atto concreto. Farlo assieme agli amici e insegnanti assume una risonanza maggiore in ognuno di noi».

Al termine, due bimbi, Mariam e Diego, hanno realizzato alcuni disegni del monumento imbrattato, e la classe ha offerto altre riflessioni:

  • Un altro dei disegni dei bambini della scuola d’infanzia Gulliver a Reggio Emilia. Tutta la classe ha voluto riflettere insieme. Le maestre hanno accompagnato i bimbi nel loro percorso

    A me è dispiaciuto quando hanno buttato i fiori dappertutto. Mi è piaciuto mettere i fiori a posto perché è giusto così. Damiano

  • Oggi abbiamo pulito il muro dalle scritte con dei pennelli. Vanessa
  • …mi sono sentito felice a pulire. Luca
  • È brutto prendere in giro le persone che hanno combattuto per la città. Non bisogna nemmeno ricordarlo che non si fa, non si fa e basta. Diego
  • È più bello fare amicizia e condividere. Vanessa

«Crediamo che le parole e le grafiche di questi bambine e bambini di 5 anni siano preziose perché sono loro il nostro futuro, il futuro più bello!», concludono le maestre. Come non essere d’accordo?

Adriano Arati, giornalista

La lezione dei bambini della Gulliver a chi, molto probabilmente molto più grande di loro, ha voluto violare il senso di rispetto per i Caduti

Questa piccola grande storia è molto significativa e anche simpatica per l’importante gesto dei bambini e la sensibilità degli insegnanti. È emblematico delle “scuole più belle del mondo” di cui si parla in altre occasioni.

Come comitato provinciale Anpi di Reggio Emilia pensiamo di inviare una lettera alla scuola Gulliver e di programmare, quando sarà possibile, un incontro con i bambini. Già nei giorni scorsi l’associazione locale degli eredi della Resistenza aveva promosso un presidio per manifestare lo sdegno e la condanna del vile gesto proprio di una mentalità violenta come era quella del fascismo che i Martiri, ricordati nel monumento, hanno combattuto, dando la loro vita per sconfiggerlo e riconquistare la libertà di tutti. Nella zona inoltre operava un gruppo di partigiani, uno di loro oggi è ancora tra noi e in ottime condizioni fisiche. Di quella formazione faceva parte anche Otello Montanari, scomparso nel 2018, che durante la Resistenza venne ferito durante un’azione proprio vicino al monumento. Era stato lui nel 1990 a lanciare il grido accorato divenuto famoso “Chi sa, parli”.

Ermete Fiaccadori, presidente provinciale Anpi Reggio Emilia