(Imagoeconomica)

È avvenuto ancora una volta. Un raid antisemita, via zoom. Targato nazi. A Torino si sta tenendo la presentazione online del libro della giornalista Lia Tagliacozzo, “La generazione del Deserto” (edizioni Manni), promosso da Istoreto e centro studi ebraici del capoluogo di Regione. Ignoti, al momento, irrompono sul canale della piattaforma insultando i partecipanti con frasi razziste e antisemite: “Ebrei nei forni vi bruceremo tutti”, “Sono tornati i nazisti”, accompagnando lo sfregio verbale con immagini di svastiche e di Hitler. Poi come accadeva in presenza, gli aggressori si dileguano, in questo caso semplicemente scollegandosi.

Il blitz ha sorpreso e lascia sconcertati la scrittrice e gli altri astanti. Calma e gesso, non si deve perdere la testa, non bisogna farsi intimidire. L’iniziativa riprende. Ma non si può ignorare l’accaduto, pensa Sara, la figlia dell’autrice, che sta seguendo l’evento. E racconta i fatti sui social. La notizia rimbalza, arriva alle agenzie di stampa e ai giornali nazionali.

Lia Tagliacozzo, che vive a Roma, è un’esperta di cultura ebraica e ha scritto libri per adulti e bambini.

Lia Tagliacozzo e la figlia Sara De Benedictis

Ha girato l’Italia raccontando le storie descritte nelle sue opere e quando ci fu il lockdown nazionale, con Sara avviò su Facebook un progetto di letture condivise, pescando “non caso” volumi dalla libreria di casa “per colmare un vuoto di memoria”.

L’episodio non è l’unico. Nei mesi scorsi, stesse le modalità, sono avvenuti altri assalti informatici, tre solo a Torino, durante presentazioni di iniziative culturali.

L’accesso all’evento era vincolato a una richiesta da far pervenire via email. Un segnale che i movimenti fascisti e neonazisti impossibilitati ad agire come in passato per le misure di contrasto al covid attraverso forme nuove ma violente come sempre si stanno riorganizzando?