A Cervignano (provincia di Udine) è stato pubblicato sull’albo pretorio, ed così divenuto legge comunale, l’ordine del giorno “Riaffermazione dei valori e dei principi della Repubblica Italiana” presentato e votato lo scorso 28 settembre in Consiglio cittadino. Presentato dalla lista civica “Il ponte” su proposta dell’Anpi locale, il documento prevede che per ottenere il patrocinio o l’utilizzo di sale e spazi pubblici sarà necessario sottoscrivere una dichiarazione esplicita in cui si afferma di riconoscersi e rispettare i valori democratici sanciti dalla Costituzione e di ripudiare ideologie fasciste razziste, xenofobe, omofobe, sessiste, sovversive, integraliste e antidemocratiche. L’obiettivo, recita il testo è “prevenire, sul territorio comunale, attività di natura discriminatoria, razzista o, più in generale, tali da richiamare posizioni di carattere neofascista”.
L’amministrazione guidata dal sindaco Gianluigi Savino ha fatto sapere che la dichiarazione scritta dovrà essere presentata da chiunque voglia organizzare manifestazioni al centro civico, al Teatro Pasolini e al centro della musica e nelle aree all’aperto, per montare un gazebo o allestire bancarelle. Inoltre il Comune si impegna ad aderire alla Carta di Stazzema. Alla seduta il Consiglio era presente al completo e l’intento era far approvare il provvedimento all’unanimità. Invece è stato accolto solo dalla maggioranza mentre l’opposizione è uscita dall’Aula, nonostante molti dei componenti condividessero il senso del testo, al di là dei singoli punti (che per questo sono stati votati uno per uno). Nella Bassa friulana altre località, Udine, Gorizia, Aiello – amministrate da centro destra, centrosinistra e 5stelle – hanno già adottato delibere simili ma a Cervignano, Forza Italia in particolare ha tuonato contro la delibera attraverso la nota di un parlamentare.
Ad esultare per l’approvazione della delibera l’Anpi locale, ricordando la preoccupazione per episodi di intolleranza e neofascismo che non solo riguardano l’Europa ma anche il territorio. Nel novembre 2017, per esempio, Forza Nuova appese uno striscione sul portone del municipio dove si parafrasava l’acronimo Spar, il sistema dell’accoglienza di profughi e richiedenti asilo, scrivendo “Sistema Per Rovinare Agilmente la Razza italica” e pochi giorni dopo aveva manifestato al grido di “Basta immigrazione, stop invasione” in concomitanza con un’iniziativa sull’accoglienza dei sindaci della zona. Cervignano, con una popolazione di 13.849 abitanti è la più grande cittadina della Bassa friulana e il 4° Comune, per grandezza, della provincia di Udine. Nonostante la crisi economica è uno dei centri di maggiore crescita del Friuli-Venezia Giulia e ha tra le più alte percentuali di residenti stranieri della Regione.
E buone notizie per i cittadini democratici arrivano anche dal Meridione. A Santa Paolina, provincia di Avellino, dopo 94 anni è stata revocata la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Una decisione presa all’unanimità dal Consiglio. Per il sindaco Angelina Spinelli la revoca “è un gesto simbolico nel rispetto dei valori umani. Riteniamo sia un esempio da seguire, perché il fascismo, rappresentato al massimo livello da Benito Mussolini, è stato un male assoluto per il nostro Paese”. L’onorificenza era stata concessa 1924 e proprio oggi, quando certe logiche sembrano riaffacciarsi sul panorama politico, sociale e culturale, è buon segnale in controtendenza, spiega l’Anpi locale, molto soddisfatta. E il 27 ottobre prossimo a Frigento, sempre in provincia di Avellino, la Presidente nazionale dell’Associazione dei partigiani, Carla Nespolo, parteciperà a un’iniziativa dal titolo: “Le stragi nazifasciste di militari e civili nel Mezzogiorno d’Italia 1943 – 1945. Campania regione straziata”. Per ricordare, spiegano dalla sezione di Santa Paolina, “il vero volto del fascismo e perché le giovani generazioni hanno il diritto di sapere”.
Pubblicato mercoledì 10 Ottobre 2018
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