Štefan Cigoj ci ha lasciati. È stato il massimo promotore dei rapporti tra italiani e sloveni in particolare nei confronti delle associazioni che nei due Paesi rappresentano i partigiani e la guerra di Liberazione dal nazifascismo. Questo suo impegno ha dato vita, negli ultimi anni, a numerosi gemellaggi tra Anpi e Zzb-Nob, l’Unione delle associazioni combattenti per la liberazione nazionale slovena.
Štefan era nato nel 1935 a Solkan, località dei sobborghi di Gorizia che già aveva dato i natali a Jože Srebrnič valoroso antifascista, deputato comunista alle elezioni del 1924, poi perseguitato, confinato, incarcerato dal regime fascista e tragicamente morto nel corso della guerra di Liberazione.
Štefan Cigoj dopo essersi diplomato insegnante al Collegio di Tolmin, si era laureato al Collegio di Scienze politiche di Lubiana. Nel periodo della ricostruzione dalle distruzioni del secondo conflitto è stato promotore e comandante di brigate di lavoro giovanile. Nel 1957 divenne presidente del Comitato distrettuale dell’Associazione giovanile slovena a Nova Gorica e membro del Comitato centrale dell’Associazione giovanile slovena. Nel 1962 e nel 1963 è stato membro della segreteria del Comitato distrettuale della Lega dei comunisti della Slovenia (Zveza komunistov slovenije, Zks) di Capodistria, e dal 1964 al 1969 è stato segretario della Conferenza municipale Zks di Nova Gorica e membro del Comitato centrale dell’Unione. Nel 1969, in elezioni dirette, è stato eletto deputato nell’assemblea socio-politica dell’Assemblea della Repubblica socialista federale di Jugoslavia (SfrY).
Dal 1973 al 1978 è stato consigliere per gli Affari politici interni presso l’ambasciata della SfrY a Roma, e poi per un mandato di 4 anni come console generale della SfrY a Trieste. Successivamente è stato vicepresidente del Comitato centrale per gli affari internazionali della Zks, e quindi è diventato membro del comitato esecutivo per la Slovenia della presidenza dell’Alleanza socialista dei lavoratori della Jugoslavia (Szdl Slovenia) come responsabile delle questioni relative alle minoranze e dell’emigrazione e membro del comitato esecutivo dell’associazione Slovenska izseljenska matica.
Nel 1985 ha assunto il mandato quadriennale di ambasciatore della SfrY presso la Santa Sede e poi, fino all’indipendenza della Slovenia, ha servito come ambasciatore presso il Segretariato federale degli affari esteri a Belgrado. Dal 1991 è stato impiegato del ministero degli Affari esteri sloveno, prima come consigliere e poi come sottosegretario di Stato del governo della Repubblica di Slovenia. Nel 1999 ha aperto la Rappresentanza della Repubblica di Slovenia a Podgorica, in Montenegro, poi trasformata in consolato generale della Repubblica di Slovenia.
Da quando, nel 2003, è andato in pensione ha ricoperto numerosi incarichi, tra cui quello di componente della Zbb Nob a Nova Gorica e della presidenza Zbb Nob di Slovenia. Negli ultimi anni ha fatto parte della Commissione per le relazioni internazionali del Comune di Nova Gorica.
È stato cofondatore della Società per le relazioni internazionali e del Club degli ex ambasciatori sloveni e ha ricevuto numerosi premi e decorazioni, tra cui: medaglie di bronzo al merito militare, la stella d’argento dell’Ordine al merito per una nazione, la Corona d’oro dell’Ordine del lavoro e un riconoscimento dell’Alto Ordine Vaticano.
Da Štefan in tanti, a cominciare da chi scrive, hanno tratto insegnamento aiutandoci a comprendere maggiormente la complessità ma anche la straordinarietà dei rapporti di confine.
Con lui l’Anpi perde un punto di riferimento in Slovenia ma restano saldi i rapporti di amicizia costruiti insieme in questi lunghi anni. Grazie Štefan!
Luciano Marcolini Provenza, sezione Anpi di Cividale del Friuli
Pubblicato lunedì 13 Settembre 2021
Stampato il 04/12/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/ci-guidavano-le-stelle/luomo-che-lancio-il-cuore-oltre-il-confine-italo-sloveno/