Decine e decine di mani rosse, come sporche di sangue, per ricordare il bestiale assassinio di Hevrin Khalaf, curda, segretaria generale del Partito del futuro siriano. E centinaia di donne e uomini con striscioni, cartelli con Hevrin in effigie, simboli dei sindacati e delle associazioni.
L’Anpi in prima fila con le sue bandiere. È avvenuto il 14 ottobre in piazza Santi Apostoli a Roma, dove Cgil, Cisl e Uil avevano dato appuntamento per un presidio che rappresentasse l’indignazione della città per l’invasione del Rojava, il territorio siriano dove i curdi avevano avviato un’esperienza democratica dove libertà e liberazione si coniugavano con le aspirazioni a una patria da parte di un popolo senza patria.
Nel corso del pomeriggio in quella piazza ad un passo dal monumento al Milite Ignoto c’è stata un’affluenza continua di cittadini che testimoniavano la loro vicinanza a quelli – e quelle – che hanno sconfitto i carnefici dell’Isis.
Niente discorsi, comizi, parole. Solo la lettura della dichiarazione comune dei tre sindacati contro l’aggressione di Erdogan. E l’impegno a continuare. Perché a Roma quel pomeriggio è stato solo l’inizio. Come in tutta Italia.
Pubblicato martedì 15 Ottobre 2019
Stampato il 28/05/2022 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/il-quotidiano/mani-rosse-a-roma/
Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Il 14 ottobre più di 5 mila persone hanno manifestato davanti al consolato turco contro l’invasione e i bombardamenti di Erdogan, in solidarietà con le donne e gli uomini che hanno sconfitto l’Isis
Una vivisezione della recente risoluzione del parlamento europeo, “un vero e proprio minestrone indigeribile di affermazioni del tutto destoricizzate”. Un regalo alle forze politiche sovraniste ed identitarie che sono al governo in diversi Stati dell’Europa orientale, a partire dall’Ungheria e dalla Polonia
Oltre alla brutalità ai confini dello sterminio dell’occupazione in Africa, il regime varò leggi razziali e apartheid. E ben prima delle normative antiebraiche e dell’alleanza con la Germania hitleriana. Una storia da conoscere nell’85° di Debra Libanòs per provare finalmente a fare i conti con il nostro cuore di tenebra
Tornano le Camminate partigiane per scoprire, tra alpeggi e valli, i luoghi che tra il ’43 e il ’45 videro in azione le gloriose formazioni dei ribelli e anche la terribile repressione nazifascista. Il calendario e i contatti per passeggiare lungo i sentieri dove si respira ancora quella storia imponente di libertà
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