
I nove martiri partigiani fucilati a Pordenone il 14 gennaio 1945 sono stati ricordati alle “Casermette” di via Molinari, il luogo dove hanno patito torture e sofferenze, in una commemorazione fatta dai resistenti di oggi. Infatti dall’iniziativa, forte, è arrivato il messaggio che oggi è partigiano chi aiuta profughi e richiedenti asilo e chi, negli ospedali, spesso in condizioni di emergenza, combatte la guerra contro la pandemia.

Durante l’evento ha preso la parola Cristina Gattel, infermiera “partigiana” in prima linea, nella guerra contro il covid, assieme a tanti altri colleghi e medici: “Il nostro lavoro – ha spiegato – è una scelta professionale e di amore per gli altri. Crediamo a ciò che è scritto nella Costituzione: tutte le persone hanno diritto alla salute”.

Gian Andrea Franchi, che da Trieste alla Bosnia, assieme a Fornasir e ai volontari di Linea d’ombra soccorre i richiedenti asilo della rotta balcanica, ha ricordato come le mancate accoglienze dei profughi in Italia e in Europa abbiano trasformato il Mediterraneo in un immenso cimitero di richiedenti asilo.

I nove martiri partigiani del 14 gennaio 1945 sono stati ricordati uno a uno durante la cerimonia: Rinaldo Azzano “Dante”, 23 anni, Olivo Chiarot “Leo”, 22 anni, Medaglia d’Argento al VM alla memoria, Pietro Pigat “Tom”, 29 anni, Elli Vello “Fulmine” 20 anni, Giacobbe Perosa “Sgnappa”, 32 anni, Agostino Mestre “Pedro”, 22 anni, Croce al Valor Militare alla Memoria, tutti originari di Azzano Decimo; Ferruccio Gava “Tigre”, 23 anni di Prata, Edoardo Ruffo “Edo”, 18 anni di Zoppola, Davide D’Agnolo, 21 anni di San Martino al Tagliamento. Con loro, lo stesso giorno, furono trasferiti al carcere di Udine altri 21 partigiani detenuti nella prigione cittadina del “Castello”. Sei furono in seguito fucilati a Tarcento e Tricesimo, gli altri non tornarono mai più dai campi di sterminio nazisti.

Tra i presenti Carlo Spagnol, sindaco di Sacile, e Nicola Conficoni, consigliere regionale. Joshua Honeycutt ha portato il saluto dei Federalisti europei, Patrizia Del Col ha parlato per l’Aned, mentre il presidente provinciale Anpi, Loris Parpinel, ringraziando tutti gli intervenuti, ha auspicato che al più presto le Casermette di via Molinari diventino un luogo di memoria attiva. della Resistenza contro il nazifascismo e delle deportazioni nei campi di sterminio.
Sigfrido Cescut
Pubblicato mercoledì 9 Febbraio 2022
Stampato il 03/10/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/ci-guidavano-le-stelle/noi-9-martiri-partigiani-come-i-migranti-della-rotta-balcanica/