La storica bandiera della sezione Anpi di Cafaggio restaurata. A destra nella foto di Luca Soldi, la presidente del Comitato provinciale Anpi Prato, Angela Riviello

L’hanno trovata per caso in un baule. Era lì la bandiera, dimenticata sul fondo di una cassapanca nella sede della sezione Anpi, alla Casa del Popolo di Cafaggio, quartiere di Prato. Era lacera, avendo subito l’incuria del tempo e per essere stata portata, tante tante volte fin dall’immediato dopoguerra, nelle strade della cittadina toscana. «La scritta “sezione Anpi di Cafaggio” era stata finemente ricamata, esperte mani femminili vi avevano lavorato con orgoglio – spiega la presidente del Comitato provinciale dell’associazione dei partigiani, Anna Riviello –. Aveva la stella applicata a mano ed era molto rovinata».

Un tesoro di memoria però e per recuperarla hanno cercato negli archivi dell’Anpi provinciale, con pazienza e determinazione, per capire come fosse stata da nuova: «La bandiera raccontava, riassumeva la vita e l’impegno antifascista e resistente di tante persone della nostra terra – continua la presidente Riviello -. Non volevamo venissero perdute». Finalmente hanno scovato una vecchia foto, probabilmente di un 25 aprile che ritrae un uomo mentre sfila in corteo, portando con grande fierezza lo stendardo dell’Anpi Cafaggio.

La foto storica della bandiera portata in corteo nel dopoguerra a Cafaggio

«Con la bandiera, abbiamo voluto ritessere anche la storia delle persone, di quegli uomini e di quelle donne che combatterono la lotta di Liberazione». Era un dovere, continua Riviello: «Inoltre sono i simboli a risvegliare le coscienze, questo abbiamo capito nel quotidiano impegno, non a caso la Costituzione dedica un articolo alla bandiera italiana, i simboli sono formidabili per trasmettere valori e ideali».

Il restauro è stato affidato al Consorzio Artigiano Tela di Penelope, una delle eccellenze del territorio nel settore e nella conservazione dei tessili di rilevanza storica. Ad occuparsene capaci diplomate alla Scuola di Alta Formazione e di Studio dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

Per presentare la storica bandiera, ora smagliante, si è tenuta una cerimonia alla presenza di decine di iscritti Anpi e cittadini alla quale ha partecipato anche il sindaco Matteo Biffoni, esprimendo ringraziamento e gratitudine, e la presidente del Consiglio comunale, Ilaria Santi. Grande la soddisfazione di Luca Bigagli, la persona che ha trovato il cimelio e ha coordinato l’operazione restauro, col contributo di Luca Soldi; e, naturalmente, del presidente della sezione Anpi Cafaggio, Giuseppe Marras. Adesso la bandiera fa bella mostra nella sala ristoro, la più frequentata della Casa del Popolo.

La bandiera restaurata. Foto di Luca Soldi

A Prato intanto ci si prepara al Giorno della Memoria, domenica 27 gennaio, con una molto attesa “Camminata sulle pietre d’inciampo” promossa dall’Anpi. L’iniziativa prese il via tempo addietro quasi in sordina. «I cittadini neppure sapevano dell’orrore vissuto anche a Prato – ricorda Riviello – testimoniato dai mattoncini in ottone. Circa quattro anni fa li abbiamo lucidati manualmente uno ad uno e cominciato a lasciare dei lumini durante il percorso da una sosta all’altra. Ebbene ci siamo accorti di essere sempre di più nel nostro pellegrinaggio della memoria, fino a divenire un corteo». Successivamente è stato coinvolto il Comune e il Museo della Deportazione.

Lo scorso anno la Camminata è stata arricchita mettendo insieme le biografie di quelle persone mai più tornate dai campi di sterminio, lette ad ogni tappa da un attore. È stato uno straordinario successo, e così si è deciso di riproporre le letture domenica prossima». Ma non è finita. Qualche giorno fa Riviello nota un manifesto in cui si annuncia “La marcia della pace” dell’Agesci, i boy scout cattolici, organizzata nello stesso giorno e quasi alla stessa ora della Camminata. Complicato per un piccolo centro storico come quello di Prato sostenere due manifestazioni praticamente in contemporanea.

Cerimonia e cena sociale per il restauro completato della bandiera della sezione di Cafaggio, quartiere di Prato. Foto di Luca Soldi

E allora la proposta e la richiesta al Comune, trasformando un problema in un’opportunità: i due cortei partiranno a 60 minuti di distanza e si riuniranno alle 17 in Piazza del Carcere sotto al Castello dell’Imperatore, il luogo dove venero rinchiuse le persone per essere avviate ai lager, il simbolo cittadino della deportazione. Insieme Anpi e Agesci faranno un flash mob e un girotondo attorno al Castello, poi i boy scout porteranno un omaggio alla “Camminata delle pietre d’inciampo”. «D’altronde, la pace ha le sue radici nella memoria», conclude la presidente del Comitato provinciale dei partigiani, Angela Riviello. L’appuntamento è domenica 27 gennaio, in piazza Duomo alle 15,30. L’ultima tappa in piazza delle Carceri, con Anpi e Agesci insieme.