Il rifugio Paraloup, dal nome del borgo, in piemontese “difeso dai lupi” (da https://www.montagneinrete.it/ typo3temp/pics/7a813a986a.jpg)

Autunno 1943: all’indomani dell’8 settembre e dopo il discorso divenuto celebre di Duccio Galimberti a Cuneo (Sì, la guerra continua fino alla cacciata dell’ultimo tedesco, fino alla scomparsa delle ultime vestigia del regime fascista!) è a Paraloup, la più alta borgata (m. 1360) del comune di Rittana, che ha sede la prima formazione partigiana di “Giustizia e Libertà”.

Sono 149 giovani al comando, prima di Galimberti, poi di Dante Livio Bianco (che nelle sue opere definisce l’impostazione impressa alla guerra partigiana nel cuneese dal gruppo di Paraloup “il nucleo centrale attorno a cui sorsero, crebbero e prosperarono le formazioni GL della zona, la forza ideale che ci guidò e ci sorresse anche nei momenti più oscuri, nelle prove più dure, quando l’orizzonte pareva irrimediabilmente chiuso, e le avversità e le difficoltà si accumulavano, paurosamente, davanti a noi”, e infine di Nuto Revelli.

Duccio Galimberti, Medaglia d’Oro al Valor Militare. Il 3 dicembre 1944 veniva assassinato dai fascisti. Il suo corpo fu ritrovato in un fosso nei pressi di Centallo, territorio a pochi chilometri da Cuneo

Estate 2019, settantasei anni dopo: domenica 16 giugno un bel gruppo di una ventina di iscritti all’Anpi di Mondovì ha voluto ritrovarsi a Paraloup per un “pellegrinaggio laico” che assume particolare significato proprio di questi tempi. Alcuni sono partiti da Valloriate (e con loro si è unito il sindaco, Gianluca Monaco, e ciò ci ha fatto molto piacere), altri dal Chiot Rosa, altri da altri luoghi ancora: belle e agevoli passeggiate nella pace di un verde incontaminato. Ci siamo tutti ritrovati su al Rifugio e abbiamo visitato l’intera borgata che, grazie alla Fondazione Nuto Revelli, è oggi anche un’eccellenza dal punto di vista dell’innovazione architettonica e dell’ecosostenibilità, tanto da essere premiata da Legambiente.

Il comandante partigiano Dante Livio Bianco. Alla fine della guerra farà parte della Consulta Nazionale, l’Assemblea preparatoria della Costituente

È entusiasmante vedere come questo luogo sprigioni una straordinaria vitalità, incastonata in un panorama mozzafiato, che abbiamo potuto apprezzare in una giornata di incantata bellezza, con un cielo privo della minima nube e, finalmente, con un sole generoso, quel sole che è stato invece finora così avaro di sé in questa inesistente stagione di tarda primavera.

Tutto è funzionale e gradevole: la sala multimediale, l’area espositiva (con interessanti dipinti di alunni del liceo artistico Ego Bianchi di Cuneo), la baita “Anello forte: laboratorio-archivio per la memoria delle donne”, un giusto e doveroso omaggio, quest’ultimo, all’indispensabile contributo della partecipazione femminile alla lotta di Liberazione.

Non si poteva, ovviamente, non usufruire dell’ottimo servizio offerto dai giovani cortesissimi gestori: una squisita polenta insaporita con erbe di montagna e con salsiccia e sugo, vino, dolci a volontà, caffè… e tanti discorsi conviviali.

Nuto Revelli nel settembre 1944. Md’A VM oltre ai numerosi libri scrisse la canzone “Bandiera nera”, più nota oggi con il titolo “Pietà l’è morta”

Al termine del pranzo si è intonata “Bella Ciao”, ed è stato bello constatare che al canto si univano tutti gli altri numerosi ospiti del rifugio.

A Roma, invece, quattro ragazzi “colpevoli di antifascismo” erano stati aggrediti e malmenati da una decina di squadristi neofascisti: bruttissimo episodio, ennesima storia di una recrudescenza di qualcosa che non vorremmo mai più vedere e che ci deve giustamente preoccupare.

Una suggestiva immagine della Valle Stura (da http://www.vallestura.cn.it/portals/1106/ SiscomImmaginiIntestazione/0002184.jpg)

L’augurio è che il sole di Paraloup continui a illuminare e a scaldare i cuori di tutte le persone perbene che – continuiamo a credere e a sperare – sono la stragrande maggioranza degli abitanti di questo nostro Paese.

Stefano Casarino, presidente sezione Anpi di Mondovì