
“La bandiera dell’Anpi – illustra Giuseppe Cammarata – sarà esposta nel Municipio di Caltanissetta, insieme a tutte le altre istituzionali. Per noi è motivo di grande orgoglio. E parteciperò in rappresentanza dell’Associazione – prosegue Cammarata – alla cerimonia ristretta per la consegna delle Medaglie d’Onore a due deportati. Si tratta di onorificenze che sarebbero dovute essere consegnate lo scorso 27 gennaio, ma per questioni legate alla pandemia non è stato possibile”. Oltre all’Anpi hanno collaborato con l’amministrazione pentastellata nissena altre associazioni e sindacati per la realizzazione di una installazione luminosa che, già accesa, fino a domenica proietterà il tricolore sul castello di Pietrarossa.

Un impegno quotidiano, quello dell’Anpi, nel valorizzare e far conoscere importanti figure storiche a cui questo territorio ha dato i natali: Colajanni, Petralia e Macaluso, ad esempio, ma ci sono storie ancora poco conosciute. “Abbiamo in corso la procedura – aggiunge Giuseppe Cammarata – per intitolare una via a Luigi Cortese, il comandante Ilio, uno dei liberatori di Parma e successivamente deputato regionale con il Pci: il nostro obiettivo è anche di valorizzare l’impegno spesso misconosciuto dei partigiani meridionali al Nord”.

E a Caltanissetta verrà omaggiata, nell’ambito dell’iniziativa Strade di Liberazione dell’Anpi nazionale, la figura di Gaetano Costa, partigiano e magistrato ucciso dalla mafia nel 1980 alla cui memoria saranno deposti, da Anpi e Cisl, dei fiori nell’omonima via nissena. Un’altra figura di rilevanza storica e di cui solo di recente si sono avute notizie, è Giuseppina Panzica, che salvò con la sua famiglia centinaia di ebrei e alla cui memoria il Comune di Caltanissetta intitolerà una via nella data emblematica del 25 aprile.

La memoria è al centro delle iniziative dell’Anpi Borgo San Dalmazzo e Valli, in provincia di Cuneo. Grazie alla restaurazione di due cippi commemorativi, si preserva il ricordo della lotta partigiana e delle vittime: donne e uomini che, come ricorda la presidente Maddalena Forneris “Tutti insieme, nell’unità, sono riusciti a regalarci la libertà”. I cippi, restaurati grazie alla donazione di un concittadino che ha sostenuto i lavori di manutenzione e riscrittura delle lapidi, sono situati in due punti strategici: all’inizio e alla fine del borgo e diventano, oggi, i luoghi storici della memoria resistente, testimonianze vive per conoscere e far conoscere ai più giovani una pagina così importante della storia del nostro Paese.

Preservare la memoria significa anche guardare al futuro e alla coesione: per questo motivo la locale sezione Anpi, di cui è presidente una figlia di partigiani, in vista di questo 25 aprile ha rinunciato alla tradizionale fiaccolata per ideare iniziative che siano conformi alle regole di distanziamento sociale imposte dal periodo. Perciò sarà possibile per gli abitanti del luogo deporre un fiore in questo luogo emblematico della Resistenza piemontese e nazionale.
Un territorio che ha pagato un tributo altissimo in termini di vittime e che con “un gesto semplice ma altamente significativo – aggiunge la presidente – vuole trasmettere attivamente la memoria, perché chi non ha memoria, non ha futuro”. L’attenzione sarà rivolta soprattutto a Luigi Biagioni, partigiano della banda di Roccavione che “rappresenta – dichiara Forneris – un invito a continuare a sperare, soprattutto in un momento così delicato”. Ma la figura del partigiano è anche uno sprone “per far sì che la memoria non resti indietro”, conclude la presidente, che propone ai suoi concittadini di omaggiare la memoria di Biagioni con dei fiori nell’ambito dell’iniziativa Anpi Strade di Liberazione.

Il comitato provinciale Anpi Roma è impegnato con le sezioni territoriali e aziendali nelle celebrazioni del 25 aprile, per ricordare il grande contributo della capitale, Medaglia d’Oro al Valore Militare, e delle zone limitrofe alla Liberazione del Paese. La crescente ondata di razzismo e violenza ha reso necessaria, anche se con le forti limitazioni dovute alla pandemia, la commemorazione di una data fondativa del nostro calendario civile, che ha visto affratellati nella lotta contro il nemico occupante e il suo alleato fascista combattenti di ogni credo politico e religioso. In altre parole: distanziati, ma uniti, senza rinunciare all’anima popolare che caratterizza il 25 aprile e chiama a partecipare anche le Istituzioni.

Le celebrazioni romane partiranno idealmente da Porta San Paolo, dove “nacque” la Resistenza chiamando alla lotta l’intero Paese: qui, sarà ammessa solo una presenza ristretta di partigiani e partigiane, insieme alle delegazioni di Anpi e delle altre associazioni della Resistenza, delle Istituzioni cittadine e regionali e dei rappresentanti di partiti, movimenti, sindacati e associazioni. Si proseguirà con le iniziative dei Municipi capitolini e della provincia, dove la partecipazione sarà soprattutto social, con circa 100 iniziative dislocate sul territorio.

Il I Municipio, nella giornata di domani, omaggerà la memoria di don Pietro Pappagallo, martire delle Fosse Ardeatine e Medaglia d’Oro al Merito Civile. Il quartiere di San Lorenzo, fino al 26 aprile, ricorderà, tra le altre, la figura di Tina Costa (al centro delle commemorazioni anche del VI Municipio nella giornata di sabato), con il murales a lei dedicato e i protagonisti della Resistenza romana in diversi punti di uno dei quartieri simbolo della lotta al nazifascismo nella capitale. Tutte le sezioni aderiranno all’iniziativa dell’Anpi nazionale, deponendo un omaggio floreale alla memoria degli antifascisti i cui nomi sono diventati parte integrante del tessuto urbano. Nel quartiere di Torpignattara, oltre alla commemorazione dei partigiani, verrà reso omaggio ai deportati ricordati dalle pietre d’inciampo della zona; mentre il Quadraro, il “nido di vespe” della lotta al nazifascismo, ricorderà i resistenti nel pomeriggio di domenica.

La ricca toponomastica romana renderà possibile la deposizione di un fiore e l’omaggio alla memoria di deportati e protagonisti della lotta di Liberazione, come Ines Bedeschi, Giorgio Marincola, Giovanni Palatucci e una visita nei luoghi emblematici della Resistenza capitolina. In modo analogo, i paesi della provincia, celebreranno la Festa della Liberazione con le più varie iniziative.

La sezione “Antonio Quintiliani” di Bracciano organizza l’iniziativa Frammenti partigiani seguita dall’incontro in piazza IV novembre sul tema dell’antifascismo che potrà essere seguito in streaming, per poi omaggiare la memoria di Giulio Volpi, deputato braccianese condannato al confino, nell’ambito di Strade della Liberazione.

La sezione di Colleferro, “La Staffetta Partigiana”, prevede la deposizione di corone ai caduti e l’inaugurazione dell’installazione collettiva Un papavero per il 25 aprile, alla presenza degli illustratori Mauro Biani e Anarkikka. Genzano di Roma darà voce, attraverso i suoi iscritti, alle “parole resistenti”, testi delle partigiane e dai partigiani, mentre Ladispoli omaggerà la figura di Domenico Santi, figura storica della Resistenza cittadina. Guidonia-Montecelio inaugurerà la mostra open air in ricordo di Filiberto Sbardella, poliedrico artista e partigiano comandante della formazione “Bandiera Rossa”, invece a Pomezia, dopo le celebrazioni istituzionali, l’Anpi presenterà il trailer del cortometraggio Donne che resistono di Chiara Benazzi ed Emanuele Santi e il progetto Opposti – Vignette Resistenti, realizzato dal collettivo indipendente Ronin con il patrocinio di Anpi provinciale di Roma.
Pubblicato venerdì 23 Aprile 2021
Stampato il 06/06/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/cittadinanza-attiva/la-memoria-resistente-e-sempre-un-passo-avanti/