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René Magritte : “The Return”, 1940. Brussels, Royal Museums of Fine Arts of Belgium

 

 

“Questa storia, fatta di eventi e persone non rappresenta una logica solo mnemonica rivolta al passato, ma elementi per comprendere, con la necessaria conoscenza, la società. (…) Ogni libertà ha con sé un fardello di responsabilità individuale e collettiva. Di questi elementi civili, si nutre la coscienza civile di un popolo e nella stessa si tempra il carattere dei suoi cittadini. A settant’anni dalle vicende storiche che hanno portato la democrazia in Italia, l’occasione è quella di costruire un futuro dove Cittadinanza Attiva va di pari passo con Cultura, nella consapevolezza che impoverire la cultura arricchisce l’ignoranza col conseguente rischio di ritornare su una strada che la storia ha già condannato in modo inappellabile”.

Si apre in questo modo il bando di concorso promosso dal MIUR e dall’ANPI nazionale a seguito dell’accordo fra il Ministero e l’associazione. Tale concorso, dal titolo “Dalla Resistenza alla cittadinanza attiva”, ha visto, nella sua conclusione, 108 progetti dalle classi di 80 istituti scolastici da tutte le regioni italiane, partecipare all’iniziativa legata al 70° della Resistenza. Termini importanti e perentori: conoscere, capire e scegliere come risposta ideale al violento ed ignorante credere, obbedire e combattere; responsabilità individuale e coscienza civile come impegno quotidiano; il senso della memoria come riferimento per migliorare.

I temi e le strategie sancite nell’accordo ANPI-MIUR, con particolare attenzione agli studenti di ogni ordine e grado, riflette nella sostanza una scelta politico-culturale già intrapresa dell’Associazione rivolta agli adulti sia iscritti, sia non iscritti.

L’ANPI, dal momento in cui  ha deciso di affrontare il tema formazione, ha sempre posto l’accento sul fatto che la formazione politico-culturale dei cittadini è uno dei problemi fondamentali del nostro Paese; nello stesso tempo riconosce che la questione assume aspetti peculiari quando si tratta di un’Associazione come la nostra, di tradizioni gloriose, ma che ha rinnovato e sta mutando la sua composizione. Queste consapevolezze già sottolineano la serietà dell’impegno che ci siamo presi: la necessità di un elevamento complessivo del livello culturale e politico di conoscenza e delle modalità di trasmissione di questa conoscenza. In questo senso, la modalità proposta nei 26 eventi formativi che le varie ANPI hanno realizzato sui territori, confrontandosi con l’ANPI Nazionale, si è basata sull’individuazione di risorse locali, aprendo a tutti la partecipazione e soprattutto, mettendo a disposizione un patrimonio, il patrimonio ANPI.

La riuscita delle proposte dell’ANPI è stata tale anche per le collaborazioni che si sono attuate, in particolare con gli Istituti storici, anche a seguito dell’accordo fra ANPI e INSMLI. In virtù dell’importante lavoro svolto sul territorio, nei prossimi numeri di questa rubrica entreremo nel merito dei risultati della formazione.

Paolo Papotti, Segreteria nazionale Anpi e referente nazionale della formazione