Non tutti conoscono alla perfezione la lingua italiana. Non tutti sono a conoscenza delle nuove norme. In pochissimi riescono ad interpretarle, a districarsi tra le leggi, i decreti, gli articoli e i relativi commi. Non tutti riescono a non perdersi nei meandri della burocrazia. Del resto questo non è un problema solo degli stranieri. È il caso anche del Decreto Rilancio n. 34 del 19 maggio 2020, l’art 103 intitolato “Emersione di rapporti di lavoro” che riguarda sia la regolarizzazione dei rapporti di lavoro già in essere, che i permessi di soggiorno di immigrati, sempre a fini lavorativi. In pratica i datori di lavoro possono presentare istanza per concludere un contratto di lavoro subordinato con cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale o per dichiarare la sussistenza di un rapporto di lavoro irregolare, tuttora in corso, con cittadini italiani o cittadini stranieri. Come mai ad oggi le richieste sono state esigue? Come mai moltissimi braccianti immigranti continuano a restare chiusi in casa pur avendo un gran bisogno di lavorare per sopravvivere e per mandare quei quattro soldi che ricevevano “in nero”, dopo aver passato giornate di 12-13 ore nei campi, alle loro mogli e ai loro bambini che vivono a migliaia di chilometri di distanza? Eppure servono braccia nei campi, serve la loro competenza, la loro volontà, la loro tenacia, la loro dignità di lavoratori. Qui sta il punto.

In parte per mancata conoscenza delle nuove norme post Covid, in parte perché ci sono imprenditori agricoli che continuano a preferire lo schiavismo del lavoro senza contratto e senza controlli. In questa fase, proprio non possono realizzare questi desideri, né vogliono venire allo scoperto. Non conviene. I braccianti agricoli stranieri, in questa situazione, hanno bisogno di indicazioni, di tutele. E l’Anpi Brindisi, con il suo presidente del Comitato provinciale, Donato Peccerillo, ha accolto con convinzione la proposta della Comunità africana brindisina e del suo presidente, Drissa Kone.

Il presidente della comunità africana brindisina Drissa Kone

Nella sede brindisina dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, nel pieno centro della città, sarà aperto uno sportello informativo a sostegno dei migranti, che non sanno a chi e dove rivolgersi per tutte le informazioni riguardo le nuove disposizioni normative in materia di rinnovo, conversione del permesso di soggiorno e compilazione dei kit per rilascio permesso di soggiorno a tempo indeterminato. Il tutto finalizzato non solo alla sanatoria per la regolarizzazione dei lavoratori irregolari, ma anche a garantire ogni altra informazione sull’immigrazione in generale.

“Il servizio dello sportello sarà avviato, nel rispetto della normativa Covid 19, con guanti, mascherine e distanza, a garanzia della sicurezza degli operatori volontari e di tutti gli utenti, a partire dal 19 giugno e sino al 15 luglio 2020, per due giorni a settimana, venerdì e sabato, dalle ore 15 alle ore 18,30. La prosecuzione dell’attività dipenderà dalla disponibilità della sede e dalle necessità degli utenti”, si legge nella nota della Comunità africana che aggiunge che i volontari, anche della Comunità Sant’Egidio di Brindisi, che opereranno presso lo sportello, saranno avvocati immigrazionisti, consulenti esperti in materia di immigrazione e mediatori culturali e linguistici della stessa Comunità Africana.

L’Anpi Brindisi da sempre lavora in rete con altre associazioni e con la Comunità africana sia nel campo della solidarietà che delle battaglie per il rispetto dei diritti. Una collaborazione preziosa per tutti che di certo sarà sempre tutelata e difesa.