Matera, l’iniziativa realizzata dall’Anpi provinciale ha coinvolto le scuole del territorio (📷 di Antonio Sansone, Comitato provinciale Anpi Matera)

La due giorni che si è svolta a Matera il 20 e 21 settembre, intorno all’80 anniversario degli eccidi per mano dei nazisti oramai in ritirata dopo l’armistizio e l’avanzare degli Alleati, è stata sicuramente molto significativa per gli obiettivi che si proponeva e che si può dire siano stati pienamente raggiunti.

Matera insorse per prima in Italia, è il 21 settembre 1943 (Archivio fotografico Anpi nazionale)

Oltre alla bella prima mattinata che ha visto protagonisti gli studenti, i giovani a cui affidare il testimone di questa pagina di storia per farne tesoro e stimolo per il futuro, e la cerimonia ufficiale del giorno dopo con le autorità che, come ogni anno, ha ripercorso la triste via crucis dei luoghi in cui avvennero gli episodi di sangue di quel tragico 21 settembre del 1943, molto pregnante è stata l’attività di incontri, convegni e presentazione di libri, svoltasi nei due pomeriggi.

Matera. Nell’affollatissimo auditorium del Conservatorio Duni

Sono stati otto gli istituti medi superiori coinvolti: cinque di Matera (IIS Loperfdo-Olivetti, IIIS T. Stigliani, Liceo Scientifico, IIS Duni Levi, IIS Pentasuglia, l’IIS Pitagora di Policoro, III Federico II di Svevia di Melfi e un altro, l’Archimede di San Giovanni in Persiceto (Bologna). Hanno realizzato lavori per il concorso promosso dall’Anpi nazionale e dal Comitato provinciale di Matera per l’80° anniversario dell’insurrezione di Matera che sono stati presentati nel corso della prima mattinata nell’auditorium affollatissimo del Conservatorio Duni.

“Il protagonismo dei giovani, degli studenti è la nota più alta – ha detto nell’occasione il segretario nazionale

Vincenzo Calò della segreteria nazionale Anpi intervistato sull’iniziativa che ha suscitato molta attenzione della stampa

Anpi Vincenzo Calò – che viene da una manifestazione come quella organizzata per l’80° anniversario del 21 settembre 1943, che segnò l‘insurrezione di Matera. Le ricerche realizzate per il concorso nelle scuole lo confermano”.

Alcuni dei lavori realizzati dagli studenti per il concorso promosso dall’Anpi nazionale e dal comitato provinciale Anpi di Matera

Ha proseguito Calò: “I giovani che cercano di partire dal passato, dai fatti della storia, non perdendo di vista l’attualità, perché guai a collocare la storia nell’alveo del passato, sono un segno dei tempi. Crediamo a volte che i ragazzi siano distanti da tutto questo, invece vogliono essere parte attiva. Diventa importante restituire importanza e contenuti all’educazione civica, ovvero alla Costituzione, che è frutto della lotta partigiana e quindi della Resistenza. E, però, anche rispetto a questo c’è il tentativo di mettere la Costituzione in discussione, con tentativi di revisionismo anziché di sua piena attuazione”.

I giovani sono stati protagonisti dell’iniziativa promossa dall’Anpi

Il componente della segreteria nazionale Anpi ha poi concluso: “Ma noi siamo testardi. Quando veniamo collocati nella dimensione del ricordo ci sentiamo più soli, ma quando vediamo che sono i giovani a raccogliere il testimone e a essere promotori del desiderio di innovazione e attualizzazione dei valori costituzionali capiamo di essere sulla strada giusta”.

L’intervento della presidente del comitato provinciale Anpi di Matera, Carmela La Padula

Nella mattinata del 21 settembre, si è tenuta la manifestazione ufficiale con le autorità e le associazioni che in corteo hanno percorso le tappe di quella sanguinosa giornata di ottanta anni fa. A cominciare dal cippo posto dinanzi alla milizia, edificio fatto saltare in aria dai nazisti con dentro quindici prigionieri, quindi le altre tappe dinanzi all’ex Società Elettrica e in via Cappelluti dove vi furono altre vittime.

Nella sala si ricorda grazie ai filmati che la città di Matera è Medaglia d’Oro per la Resistenza

Dalle relazioni e dagli interventi dei numerosi docenti universitari, ricercatori, scrittori, rappresentanti della magistratura, degli enti locali, del sindacato e delle associazioni che si sono susseguiti nel corso delle tavole rotonde e presentazione di libri svoltisi nei due pomeriggi, sono emerse con forza due consapevolezze.

Tutti i relatori hanno concorso a realizzare un’iniziativa intensa nel segno di una Memoria che costruisce futuro grazie ai giovani, come ha sottolineato Vincenzo Calò della segretaria nazionale Anpi (nella foto il quarto da destra)
Il Sud ha dato un grande contributo alla lotta di Liberazione, insorgendo a Matera e poi in altre località del Meridione. La nazifascista si abbatté anche a Rionero in Vulture (PZ), il 24 settembre 1943 l’eccidio di 18 civili (Archivio fotografico Anpi nazionale)

La prima è che da un po’ di anni, dopo che la partecipazione del Sud alla Liberazione era stata circoscritta ai pur numerosi meridionali che avevano fatto la lotta partigiana al Nord, sta emergendo e affermandosi una realtà sin lì oscurata. Ovvero che tutti quegli episodi di sangue che si sono succeduti dall’8 al 25 settembre 1943 nelle regioni del Sud, e tra essi quelli di Matera del 21 settembre, andavano non presi singolarmente, ma opportunamente collocati nel contesto e nel clima di quei giorni (persino da quanto accaduto ancora prima, in quel mese e mezzo dalla destituzione di Mussolini), ovvero: l’imminente arrivo degli anglo-americani, lo squagliarsi del fascismo, la rabbiosa presa d’atto di ciò da parte dei nazisti e l’inizio di una loro ritirata fatta di razzie, uccisioni e distruzione di infrastrutture.

Nell’auditorium del conservatorio Duni di Matera gli studenti delle scuole hanno proposto brani musicali dedicati alla lotta di Liberazione, di cui anche il Sud è stato protagonista come ormai è finalmente emerso

Rendendo chiaro, a fronte di ciò, che quelle azioni individuali e collettive – pur senza organizzazione alcuna, spontanee e, magari scatenate da episodi specifici – erano comunque legate dal comune denominatore di una insofferenza alle angherie nazifasciste e, perciò, si trattava di oggettiva resistenza e accelerazione della cacciata dei tedeschi dal proprio territorio. Un importante e primissimo contributo di sangue che è venuto dal Sud alla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. E quindi alla nascita della Costituzione repubblicana.

Si accompagna l’esecuzione musicale dei ragazzi. Nella foto, prima a sinistra, la presidente del comitato provinciale Anpi di Matera, Carmela La Padula

E qui veniamo alla seconda consapevolezza emersa dalle dotte e profonde analisi della due giorni materana. Ovvero, della necessità di un rinnovato impegno per la piena realizzazione della nostra Carta, così ben ideata e scritta dalle madri e dai padri costituenti: una Costituzione antifascista, dei diritti, del lavoro e della pace.

Una architettura istituzionale con poteri in equilibrio fra di loro, nessuno dei quali soverchiante l’altro, proprio per evitare uno scivolamento all’indietro verso quell’autoritarismo da cui ci si era appena liberati. Una architettura sorretta da principi solidi e netti. Una architettura che pur apparentemente non attaccata frontalmente, di fatto verrebbe minata da annunciate modifiche che la snaturerebbero nel profondo.

Con proposte (la cosiddetta autonomia differenziata) che vanno a smembrare l’unità d’Italia e altre che vanno in un’unica direzione: il rafforzamento di un potere rispetto agli altri. Con quella del premierato (o sindaco d’Italia che dir si voglia) infatti, si rafforzerebbe quello dell’esecutivo a scapito di quello legislativo e dello stesso Presidente della Repubblica.

Idem con la paventata separazione delle carriere dei magistrati che, di fatto, andrebbe ad indebolire il potere giudiziario, con l’apertura della strada alla sottomissione al governo dei pubblici ministeri e, quindi, un ulteriore accentramento nelle mani dell’esecutivo. Esattamente il contrario, dunque, di quanto voluto dai costituenti. Realizzando così la rottura di quel prezioso equilibrio a garanzia della democrazia che essi hanno così ben cesellato.

Ebbene, tenere alta e ferma la guardia è dunque importante per evitare che questo risultato nefasto venga raggiunto, magari pezzo dopo pezzo, in un quadro di indifferenza generale. È questo il monito venuto da Matera chiaro e forte.

Grazie dunque all’Anpi che ha promosso questa due giorni a Matera, quale avvio di un lungo percorso, che si svilupperà in tutto il Paese, verso l’80 della Liberazione.

Vito Bubbico, Comitato provinciale Anpi Matera
foto di Antonio Sansone, Comitato provinciale Anpi Matera