La solidarietà conosce tutte le strade. Una di queste è stata percorsa dalla comunità africana di Brindisi, che da sempre opera in rete con Anpi Brindisi, che ha messo al lavoro tre sarti, di diverse nazionalità, per confezionare 220 mascherine “etniche” che saranno consegnate in parte agli ospiti del dormitorio e in parte ai brindisini che ancora non sono riusciti a procurarsele. “Ognuno di noi ha dei diritti, che vanno rispettati, ma ha pure dei doveri, che possono essere anche morali, l’integrazione è anche aiutare chi si trova in difficoltà, in qualsiasi modo, anche con il più piccolo contributo”, ha spiegato Drissa Kone, presidente della Comunità. “E fare qualcosa per gli italiani, in questo momento così difficile e di grande sofferenza, significa realizzare l’integrazione ed esprimere la riconoscenza verso chi ha dato accoglienza, ospitalità e sostegno”.
Una bellissima veduta di Formia (LT) da https://www.comune.formia.lt.it/ sites/default/files/2019-01/formia.jpg
Dal canto suo, il comitato Anpi di Formia (Latina) ha scelto la via di una donazione in diretta ad una famiglia in grave difficoltà economica. Effettivamente tutte le strade portano alla solidarietà.
Pubblicato giovedì 16 Aprile 2020
Stampato il 28/03/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/cittadinanza-attiva/tutte-le-strade-portano/
Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
A Brindisi l’Anpi in prima fila. La spesa alle famiglie. I volontari e l’appello del Comune. Il sostegno costante agli “invisibili nei ghetti”. Le mascherine confezionate dalle donne del comitato di quartiere
Nella fase 2 dell’emergenza Covid-19 non si fermano le iniziative delle Anpi. Da Monza Brianza a Brindisi, passando per Genova, si rilancia e si continua a fare rete in sostegno di chi non riesce ad andare avanti
È stato il giro di boa di una repressione politica già in atto. Secondo il rapporto Nunca más della Commissione nazionale sulle sparizioni di persone, in circa 30.000 divennero desaparecidos, perché dissidenti o sospettati di esserlo. Un genocidio che spazzò via un’intera generazione di giovani
Il 22 marzo 1933, novant’anni fa, in Germania, a venti chilometri da Monaco, neppure due mesi dopo l’arrivo al potere del nazismo, apriva il primo campo dell’universo concentrazionario tedesco, e che diverrà di sterminio. Il suo scopo iniziale eliminare ogni opposizione politica e in seguito tutti gli “estranei” alla “razza ariana”
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