Da http://www.vignaclarablog.it/2016031659013/ponte-milvio-anpi-targa-adele-bei-distrutta-ignobile-atto-vandalico/
Da http://www.vignaclarablog.it/2016031659013/ponte-milvio-anpi-targa-adele-bei-distrutta-ignobile-atto-vandalico/

Era stata posta lo scorso anno nel giorno in cui Roma festeggia la sua Liberazione, il 4 giugno, la lastra marmorea in ricordo di Adele Bei. L’hanno fatta a pezzi e frantumata, piegando anche il palo che la sorreggeva. È successo questa settimana a Ponte Milvio, zona bene della città, ma non è la prima volta che l’omaggio della Capitale alle donne protagoniste della lotta antifascista e della Resistenza cittadina diviene bersaglio dei vandali. Lo scorso settembre erano state disegnate delle svastiche su uno dei pannelli didattici che, come la targa dedicata ad Adele Bei, costellano una pista ciclopedonale (vedi: http://www.patriaindipendente.it/persone-e-luoghi/una-pedalata-resistente-sulla-via-delle-partigiane/) intitolata al coraggio delle donne durante l’occupazione nazifascista. Le altre sei personalità femminili ricordate sono Egle Gualdi, Adele Maria Jemolo, Laura Lombardo Radice, Marisa Musu, Laura Garroni e Maria Teresa Regard. Donne simbolo di altre migliaia, aveva spiegato la partigiana Marisa Rodano all’inaugurazione del percorso riservato ai pedoni e alle bici: «Le donne organizzavano manifestazioni per la pace e per il diritto al pane, oltre a combattere ogni giorno contro la deportazione in Germania».

E Adele Bei aveva sostenuto e coordinato gli assalti ai forni nei quartieri popolari della Capitale. Quando partecipò alla Resistenza romana aveva già un passato imponente di militante antifascista: era stata esule in Belgio, in Lussemburgo e in Francia continuando a operare nella lotta clandestina. Arrestata a Roma nel 1933, venne condannata a diciotto anni di carcere dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato. Ne scontò quasi otto per poi essere confinata nell’isola di Ventotene dove rimase due anni. Unica rappresentante femminile nella Consulta, fu una delle 21 donne elette alla Costituente.

A proposito dell’azione vandalica, “non esiste giustificazione – si legge in una nota dell’ANPI provinciale di Roma – per un atto così ignobile che offende profondamente la memoria delle donne partigiane che hanno combattuto per consegnarci un mondo migliore. Con l’avvicinarsi del 25 aprile e della commemorazione delle Fosse Ardeatine, il Comitato Provinciale di Roma chiede alle istituzioni ed alle forze di polizia di vigilare anche nei luoghi e nei monumenti simbolo della liberazione dell’Italia dal nazifascismo.”