Ha riaperto alla grande l’ANPI di Chiusi, promuovendo un gemellaggio con la sezione ANPI “Barona” di Milano. E in una due giorni di iniziative patrocinate dal Comune, gli scorsi 13 e 14 maggio, oltre 100 antifascisti si sono iscritti. Nella piccola località in provincia di Siena (circa 9.000 abitanti) la sede era stata dal dopoguerra un punto di riferimento per più generazioni. Si era scelto di intitolarla a Natale Tiradritti, un giovane combattente morto nell’agosto ’44 nelle operazioni di sminamento del Parco dei Forti, per sottolineare il contributo dei partigiani alla ricostruzione. Nel tempo però le attività erano cessate e i pochi partigiani ancora in vita si limitavano a partecipare alle commemorazioni ufficiali. Ma a Chiusi la consapevolezza democratica dei cittadini e delle istituzioni non è mai mancata e così è divenuta urgente la necessità di costituire un presidio a difesa dei valori della Costituzione, nata dalla Resistenza, contro gli emergenti e preoccupanti fenomeni di neofascismi, xenofobia e razzismo.

L’occasione del rilancio è stato il gemellaggio con la milanese “Barona” (e gli scanzonati antifascisti della “Brigata Prostata”, che ne è parte attiva). Un’iniziativa realizzata a Chiusi nel segno della continuità. Nel 1976, infatti, per volontà del partigiano Pliamo Pennecchi e dell’allora sindaco Laurini, l’ANPI Tiradritti si gemellò con la milanese “Martiri di Dergano”. L’Amministrazione locale ha messo a disposizione le strutture necessarie e con il sindaco Juri Bettollini, assessori e rappresentanti dei gruppi consiliari di maggioranza e opposizione, ha presenziato all’inaugurazione. Tra i partecipanti anche il Presidente del Comitato provinciale senese, Riccardo Margheriti (di origine chiusina) e il sarteano partigiano combattente Dino Faleri che, nonostante i 90 anni, non è voluto mancare. Il ritorno alle attività dell’ANPI Chiusi è stata aperta da un messaggio augurale e di buon lavoro del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia.

La delegazione lombarda guidata dal Vice presidente della “Barona”, Raimondo Acampora, e dall’animatore della Brigata Prostata, Alessandro Lanzani, è stata accompagnata in una visita sui luoghi della Resistenza.

Chiusi dette un grande contributo alla guerra di Liberazione. Lo dimostrano i numeri: 60 partigiani combattenti; due medaglie al valore; 107 civili morti, numerosi trucidati nelle rappresaglie nazifasciste; decine di Caduti nella Battaglia del Teatro; la stazione rasa al suolo e il 92% delle case lesionate da bombardamenti, mine e cannoneggiamenti. I fatti sono stati ricordati anche con la mostra di fotografie rielaborate da Andrea Fuccelli “Wounds” (ferite).

Le giornate sono proseguite alternando l’impegno alla festa: aperitivo in musica con la rock band “The Dudes” che in “italian style” ha fatto intonare più volte Bella ciao in un nuovo arrangiamento e le canzoni della lotta partigiana. Alla sera, cena solidale con brindisi. Per festeggiare l’incontro tra partigiani chiusini e senesi e i nuovi cento iscritti.