Ha riaperto alla grande l’ANPI di Chiusi, promuovendo un gemellaggio con la sezione ANPI “Barona” di Milano. E in una due giorni di iniziative patrocinate dal Comune, gli scorsi 13 e 14 maggio, oltre 100 antifascisti si sono iscritti. Nella piccola località in provincia di Siena (circa 9.000 abitanti) la sede era stata dal dopoguerra un punto di riferimento per più generazioni. Si era scelto di intitolarla a Natale Tiradritti, un giovane combattente morto nell’agosto ’44 nelle operazioni di sminamento del Parco dei Forti, per sottolineare il contributo dei partigiani alla ricostruzione. Nel tempo però le attività erano cessate e i pochi partigiani ancora in vita si limitavano a partecipare alle commemorazioni ufficiali. Ma a Chiusi la consapevolezza democratica dei cittadini e delle istituzioni non è mai mancata e così è divenuta urgente la necessità di costituire un presidio a difesa dei valori della Costituzione, nata dalla Resistenza, contro gli emergenti e preoccupanti fenomeni di neofascismi, xenofobia e razzismo.
Chiusi dette un grande contributo alla guerra di Liberazione. Lo dimostrano i numeri: 60 partigiani combattenti; due medaglie al valore; 107 civili morti, numerosi trucidati nelle rappresaglie nazifasciste; decine di Caduti nella Battaglia del Teatro; la stazione rasa al suolo e il 92% delle case lesionate da bombardamenti, mine e cannoneggiamenti. I fatti sono stati ricordati anche con la mostra di fotografie rielaborate da Andrea Fuccelli “Wounds” (ferite).
Pubblicato giovedì 25 Maggio 2017
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