Il 4 febbraio un seminario in occasione del Giorno del ricordo sulle drammatiche vicende del confine italo sloveno dal primo dopoguerra e, in questo contesto, la tragedia delle vittime nelle foibe
L’Anpi nazionale promuove un seminario sul tema “Il fascismo di confine e il dramma delle foibe” per martedì 4 febbraio dalle 15 alle 17.30 a Roma, Sala degli Atti parlamentari, Senato, piazza della Minerva 38. Parleranno gli storici Giovanni De Luna (1919-1922 nascita del fascismo), Anna Maria Vinci (Il fascismo di confine: laboratorio e stato d’eccezione), Franco Cecotti (Il dramma delle foibe), Marta Verginella (I crimini dei fascisti (1919-1945). Il seminario sarà introdotto dal presidente ANPI Friuli Venezia Giulia Dino Spanghero e concluso dal vicepresidente nazionale Gianfranco Pagliarulo. Il seminario si iscrive nell’ambito delle iniziative del Giorno del ricordo (10 febbraio) analizzando due temi specificamente citati dalla legge, “la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe”, la “complessa vicenda del confine orientale”. Si intende così riportare nel naturale ambito della ricerca storica il dibattito sulle drammatiche vicende del confine italo sloveno dal primo dopoguerra in poi affrontando in questo contesto la tragedia delle vittime nelle foibe. Al seminario si accede solo per invito. Per info scrivere a segreterianazionale@anpi.it
Le richieste di accredito da parte dei giornalisti (anche con l’indicazione del numero di tessera dell’Ordine) dovranno essere inviate entro per e-mail entro il 3 febbraio all’indirizzo: accrediti.stampa@senato.it Le richieste di fotografi e operatori radio-tv devono contenere i dati anagrafici completi e gli estremi del documento d’identità.
Pubblicato martedì 28 Gennaio 2020
Stampato il 28/09/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/cronache-antifasciste/fascismo-di-confine/
Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Conferita la Medaglia al Merito Civile al popolare quartiere romano per il contributo dato alla Resistenza nei nove mesi di occupazione nazista. Uno studio dello storico Riccardo Sansone. L’episodio del 6 aprile 1944: il rastrellamento del quartiere; partigiani e militari, donne e uomini arrestati, torturati e uccisi
Un viaggio sui sentieri di Monte Sole promosso dalla sezione Anpi Barona di Milano. L’incontro con Ferruccio Laffi, uno dei pochi sopravvissuti alla strage nazifascista. L’efferato massacro. La finta richiesta di perdono di Walter Reder
Il 19 settembre 1943, le SS si resero responsabili del massacro di 45 civili e dell’incendio del paese (una strage a cui ne seguirono altre). Domenica 24 settembre, la cittadina ha voluto ricordare quegli accadimenti, in migliaia, con tanti giovani e rappresentanti dei Comuni del territorio hanno dato vita a una marcia che, partendo da Cuneo, Borgo San Dalmazzo, Peveragno e Chiusa Pesio, è arrivata nel luogo allora martoriato. La cronaca di una bella giornata di impegno e l’intervento del presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo
Non è stata l’esplosione tellurica unicamente antitedesca di «scugnizzi» e di «lazzari», priva di qualsiasi contenuto politico e sociale, come invece ha imposto la versione deformata nel dopoguerra mirata a cloroformizzare i valori della lotta di Liberazione. Per molto tempo, inoltre, si è sorvolato sulla «questione dei fascisti», sulla loro presenza e sul loro ruolo
A colloquio con Mario Bonifacio, partigiano di 95 anni. Un ricordo lucidissimo dei momenti più drammatici seguiti all’armistizio e dei lunghi mesi della Resistenza affidato a un giovane che vuol capire. Un ragionamento che fa luce anche sul presente, sul ritorno della guerra e sulla necessità di costruire una pace vera attraverso il disarmo
La Resistenza senza confini e i tanti eroi ancora sconosciuti della lotta al nazifascismo. Dai soldati britannici alla contadina abruzzese Filomena, fino a Kurt Sauer, addetto culturale dell’ambasciata tedesca a Roma, fucilato a Forte Bravetta ben prima dell’armistizio
Il racconto del colpo di Stato dell’11 settembre 1973 nelle parole della secondogenita del presidente cileno pronunciate a Cuba, in Plaza de la Revolución, davanti a una folla sterminata e al “líder máximo” Fidel Castro. Il giorno del golpe la giovane, incinta di otto mesi, volle essere comunque accanto al padre. Le ultime ore di un uomo che continuò a combattere con le armi in pugno fino alla morte
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